MPS : Al COLLOCAMENTO HA RISPOSTO IL MERCATO GLOBALE

MPS : Al COLLOCAMENTO HA RISPOSTO IL MERCATO GLOBALE

Il 26 marzo è stato collocato il 12,5% del capitale di MPS dal Ministero dell’ Economia sceso così al 26,73 % della banca incassando dalla cessione 653 milioni.   La domanda di acquisto da parte di investitori di qualità ha superato di oltre 3,3 volte l’offerta . Del 12,5% del capitale  proposto sul mercato  il 51% è stato sottoscritto da fondi UK , il 34% da fondi USA e poco più del 10% da fondi italiani. Degli acquisti nazionali  il 40% sono investitori professionali storici , mentre il 60% sono hedge fund ovvero fondi comuni di investimento speculativi privati.  Interessante notare come , essendo la maggior parte degli acquirenti operatori internazionali di primo livello , venga così evidenziata anche una forte fiducia nel Paese Italia oltre che  su MPS .  La storica banca  da parte sua è tornata con successo ad inanellare utili che stanno soddisfacendo appieno le attese degli azionisti tramite anche la distribuzione , con ben due anni di anticipo , del dividendo. A questo proposito  la BCE il 27 marzo ha dato l ‘ ok alla proposta di pagare una  cedola di 0,25 euro per un importo complessivo,  che verrà versato nel mese di maggio,  per 315 milioni di euro.  Oggi MPS è uno dei titoli in assoluto più liquidi del mercato con una quotazione che è passata da 2 euro , valore di settembre 2022 data dell’aumento di capitale, agli attuali 4,28 euro.  Negli ultimi sei mesi gli scambi si sono avvicinati a toccare i 100 milioni di euro.  La palla passa ora in mano alle altre banche italiane . Tra esse quelle più sul pezzo sono   Unicredit, Banco Bpm e  Bper .  Saranno le loro decisioni strategiche e manageriali ad indirizzare l’uscita totale del Mef.  Nel caso di un merger proposto da Unicredit  su Mps , il Mef potrebbe cedere tutto il pacchetto ancora a sue mani perché in questo caso sarebbe molto probabile che l’acquisizione potrebbe essere  chiusa per contanti . Il nuovo gruppo che si verrebbe così  a costituire verrà però messo dall’ Antitrust nella condizione di  cedere oltre  300 sportelli , pari ad una percentuale dell’ 8,1% sul numero di quelli totalmente posseduti.  .  Nel caso eventuale di Bper e Banco Bpm la quota del Mef sarebbe più circoscritta e quindi anche la cessione delle filiali , sempre su indicazioni dell’Antitrust , potrebbe posizionarsi a meno del 4%  del numero complessivo di quelli così posseduti.