WALL STREET HA FATTO“BOOM”!

E’ stata un’ onda, anzi uno tsunami di vendite sui titoli tecnologici ,che poi di fatto, ha contagiato, in negativo tutti gli indici . L’indice Dow Jones ha perso oltre 900 punti. Il Vix (ndr. per gli addetti ai lavori “l’indice della paura” , indicante il grado di volatilità dei mercati ) è schizzato al valore massimo segnato da tre settimane a questa parte ovvero al 23,26 ( +16%) molto al di sopra del valore medio di lungo periodo di 16 punti. Ecco allora che, come in un carosello impazzito, la seduta di New York è diventata un fuggi fuggi generale degli investitori dalla paura e dal rischio, che ha fatto perdere a Wall Street, tutti i guadagni di fine anno. Parallelamente vi è stato un tonfo anche nella valutazione del greggio , il quale in poco meno di 40 giorni ha perso il 30 % del suo valore al barile. In chiusura di seduta si sono rilevate queste risultanze: l’indice “S&P  500” è calato del 1,8% ; il “Dow Jones” ha ceduto  600 punti ovvero il 2,2, %, ; “il Nasdaq” l’1,7  . Nella borsa americana esiste la sigla “Faang” che di fatto racchiude le cinque più grandi società Hi-tech (ovvero  Facebook, Apple, Amazon, Netflix  e Google )  bene, queste società hanno, ad oggi, bruciato oltre 1000 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, importi raffrontati ai record toccati nel 2018 . Analizzando Apple, si rileva che il prezzo sul titolo si è abbassato da 209 a 182 dollari e questo ha portato, in poco più di 50 giorni, la Apple a bruciare oltre 220 miliardi di Market Cap. Proprio ieri , un nuovo calo, dove la società di Cupertino ha perso il 4,8 % chiudendo a 176,98 dollari con una capitalizzazione piombata sotto gli 882 miliardi. Oramai il nervosismo si è tramutato in vera e propria paura ed i mercati sono in mano ai timori degli investitori che vedono un rallentamento pericoloso nell’economia globale. Sicuramente hanno fatto effetto le ultime parole di Trump sulla continua guerra commerciale tra Usa e China, ma anche le nuove incertezze e preoccupazioni sull’esito della Brexit , dopo il sofferto accordo tra Gran Bretagna ed U.E.. Un’ ultima analisi veloce a livello macro economico. Gli investitori, di fatto, ora sono in attesa di vedere quali siano effettivamente i numeri percentuali del rallentamento dell’economia americana come previsto  per la prima metà del 2019 . Si attende di vedere, al prossimo G20 che si terrà in Argentina, se Trump ed il leader cinese Xi Jinping stipuleranno  un “trattato di pace” sulla war trade,documento che andrebbe a scongiurare il fatto che ,dall’1.1.2019 dovrebbe partire l’aumento dei dazi USA dal 10 al 25 %, con  un’ onda incrontrollata di possibili mutamenti di tariffe tra USA e Cina. Certo è che le borse così negative , non fanno bene a nessuno e quindi potrebbero indurre i due contendenti a trovare un accordo, anche solo di facciata, ma che sia calmierante delle paure di chi poi deve investire.

Fabio Accinelli