UNICREDIT

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La morale  potrebbe essere :  “….gli azionisti  gongolano , la Meloni piange …”.  La formula magica per le banche è il  “ margine di interesse”, ovvero la semplice differenza aritmetica tra interessi pagati e interessi incassati da una certa banca.  Questo fatto ha portato ad ottenere un risultato  positivo , per Unicredit , di oltre 14 miliardi di euro pari al 60% del valore totale.  Detto ciò gli azionisti della banca oggi si godono i 10 miliardi che rappresentano il  100% dell’ utile netto  registrato e riceveranno quest’anno dalla banca  10 miliardi di euro  suddivisi tra  pagamento dividendi e riacquisto azioni  c.d. “ buy back “ . Unicredit ha quindi chiuso il cerchio del suo bilancio al 31/12/23  versando oltre 1 miliardo a “ riserva non distribuibile” e  grazie a questa ultima operazione eviterà così di pagare la tassa opzionale sugli extra profitti del Governo Meloni.  Stiamo parlando di risultati record della banca milanese per l’anno 2023 , valori che hanno confermato un anno economico straordinario, anzi il “ migliore di sempre “ !  Utile netto posizionato a 9,5 miliardi di euro ( + 47% sul 2022 ) e questo contro i 7,9 miliardi di euro del “ consensus” degli analisti. A ben vedere la  migliore alleata di Unicredi  è stata proprio Christine Lagarde con i suoi aumenti record dei tassi di interesse decisi e formalizzati poi della Bce . Di fatto questa situazione ha fatto letteralmente “ deflagrare” in aumento  il settore bancario europeo , soprattutto in Italia dove si è creata la   “situazione  perfetta” : mentre il costo dei prestiti concessi dalle banche aumentava più che proporzionalmente , allo stesso tempo gli interessi pagati dalle stesse banche sui depositi  rimanevano bloccati  su un valore  medio pari allo zero.  Entrando  nello specifico  dei numeri  di Unicredit si evidenzia come i ricavi da margine di interesse siano saliti del + 31% , mentre di contro i prestiti in essere sono passati  da 432 a 409 miliardi di euro. Oggi come oggi anche grazie al fatto che  la Bce ha  dichiarato di voler procedere con calma ed attenzione al taglio dei tassi , l’ a.d. di Unicredi Orcel ha potuto anticipare  ai sui azionisti che l’anno 2024 sarà  sostanzialmente in linea con i risultati ottenuti nel 2023. L’orientamento dichiarato dunque è quello di proseguire con la redistribuzione del 100% dell’utile netto direttamente o via “ buy back” . Quest’ultima soluzione in effetti gonfia di fatto il valore delle azioni , facendo di riflesso estremamente felice anche tutto il management di Unicredit dove una  parte del loro compenso è formato da “ stock option”.  E’ una giostra felice che gira e girerà ancora e questo fino a che la Bce continuerà , con le sue decisioni , a “ gonfiare” i bilanci delle banche.