12 Feb UNICREDIT
La morale potrebbe essere : “….gli azionisti gongolano , la Meloni piange …”. La formula magica per le banche è il “ margine di interesse”, ovvero la semplice differenza aritmetica tra interessi pagati e interessi incassati da una certa banca. Questo fatto ha portato ad ottenere un risultato positivo , per Unicredit , di oltre 14 miliardi di euro pari al 60% del valore totale. Detto ciò gli azionisti della banca oggi si godono i 10 miliardi che rappresentano il 100% dell’ utile netto registrato e riceveranno quest’anno dalla banca 10 miliardi di euro suddivisi tra pagamento dividendi e riacquisto azioni c.d. “ buy back “ . Unicredit ha quindi chiuso il cerchio del suo bilancio al 31/12/23 versando oltre 1 miliardo a “ riserva non distribuibile” e grazie a questa ultima operazione eviterà così di pagare la tassa opzionale sugli extra profitti del Governo Meloni. Stiamo parlando di risultati record della banca milanese per l’anno 2023 , valori che hanno confermato un anno economico straordinario, anzi il “ migliore di sempre “ ! Utile netto posizionato a 9,5 miliardi di euro ( + 47% sul 2022 ) e questo contro i 7,9 miliardi di euro del “ consensus” degli analisti. A ben vedere la migliore alleata di Unicredi è stata proprio Christine Lagarde con i suoi aumenti record dei tassi di interesse decisi e formalizzati poi della Bce . Di fatto questa situazione ha fatto letteralmente “ deflagrare” in aumento il settore bancario europeo , soprattutto in Italia dove si è creata la “situazione perfetta” : mentre il costo dei prestiti concessi dalle banche aumentava più che proporzionalmente , allo stesso tempo gli interessi pagati dalle stesse banche sui depositi rimanevano bloccati su un valore medio pari allo zero. Entrando nello specifico dei numeri di Unicredit si evidenzia come i ricavi da margine di interesse siano saliti del + 31% , mentre di contro i prestiti in essere sono passati da 432 a 409 miliardi di euro. Oggi come oggi anche grazie al fatto che la Bce ha dichiarato di voler procedere con calma ed attenzione al taglio dei tassi , l’ a.d. di Unicredi Orcel ha potuto anticipare ai sui azionisti che l’anno 2024 sarà sostanzialmente in linea con i risultati ottenuti nel 2023. L’orientamento dichiarato dunque è quello di proseguire con la redistribuzione del 100% dell’utile netto direttamente o via “ buy back” . Quest’ultima soluzione in effetti gonfia di fatto il valore delle azioni , facendo di riflesso estremamente felice anche tutto il management di Unicredit dove una parte del loro compenso è formato da “ stock option”. E’ una giostra felice che gira e girerà ancora e questo fino a che la Bce continuerà , con le sue decisioni , a “ gonfiare” i bilanci delle banche.