TURNING POINT : Fed, BCE, BOJ

TURNING POINT : Fed, BCE, BOJ

Questa è la settimana cruciale  per le Banche Centrali  con le rispettive riunioni fissate  il  26 Luglio Fed , 27 Luglio BCE e 28 Luglio BOJ.  Il mercato sta prezzando aumenti di 25 punti base per la Fed e la BCE.  Viceversa la BOJ affronta un altro tipo di sfida mantenendo il suo obiettivo con un tasso di interesse a breve del – 0,1%  e questo nonostante che l’inflazione interna al Giappone superi costantemente quello che da tempo è l’obiettivo fissato dal Governo , di fatto si tratta di una posizione ultra accomodante con tassi di interesse negativi . Quello posto in essere  invece dalla  Fed potrebbe  essere l’ultimo rialzo di un lungo ciclo di aumenti . I  valori raccolti recentemente negli USA hanno rafforzato la convinzione di come  l’economia statunitense si stia dimostrando resiliente. Se i dati sul mercato del lavoro e sull’inflazione per luglio ed agosto fornissero ulteriori prove di come le pressioni salariali e inflazionistiche si stiano  abbassando  a livelli coerenti con l’obiettivo della Fed, la stessa autorità governativa  comunicherebbe subito  la sua disponibilità affinché l’aumento dei tassi di Luglio sia l’ultimo, decisione  attesa dai mercati. Il Federal Open Market Committee ( FOMC) meglio conosciuto come il comitato monetario della Federal Reserve che si occupa di decisioni di politica monetaria a breve e lungo termine , ha altresì dichiarato che manterrà una posizione di politica monetaria restrittiva con il solo fine di aiutare il continuo indebolimento della domanda e come conseguenza l’inflazione.  In Europa negli ultimi tempi si sono registrate sorprese in senso positivo con un’inflazione al ribasso,  ma  l’inflazione dei prezzi al consumo di giugno ha raggiunto il 5,5% .  Per contro l’inflazione core è rimasta alta al 5,4% , in aumento rispetto al mese . Entrambe le cifre superano di gran lunga l’obiettivo fissato del 2% da parte della Banca Centrale.  La BCE ha alzato il suo tasse di interesse principale di 25 punti base a giugno portandolo al 3,5%, discostandosi così dalla pausa presa  della Fed e continuando con la serie di aumenti iniziata nel luglio 2022.  Giovedì p.v.  è molto probabile un ulteriore aumento di 25 punti base alla conclusione della riunione politica della BCE.  Ricordo che nell’Eurozona l ‘  inflazione è dovuta ( dati di maggio ) per il 25 % dall’industria, per il 35 % dai servizi e per il 40 % dagli alimentari.  Il suo valore medio UE è del 5,5 % con punte a campione del 6, 8 %  in Germania, 6,7 % in Italia, 1,6 % in Spagna, 2,8 % in Grecia e 5,3 % in Francia.  La Banca del Giappone come detto ha mantenuto il suo obiettivo di tasso di interesse a breve termine a – 0,1 % per il mese di giugno, questo dopo aver adottato per la prima volta tassi negativi nel 2016 nella speranza continuata fino ad oggi di stimolare la propria economia, la terza economia mondiale, a cercare di uscire da una prolungata situazione di “stagflazione” caratterizzata da un basso grado di inflazione ma con una crescita lenta. La crescita del primo trimestre 2023 in Giappone è rimasta ancorata ad un rialzo del 2,7% per il mese scorso, con un’inflazione ancora sopra l’obiettivo del 2% della BOJ per 15 mesi consecutivi, attestandosi a giugno al 3,3%.  Nella riunione del 28 luglio la BOJ potrebbe essere costretta a iniziare finalmente a invertire la sua politica monetaria ultra-espansiva.