REDDITO ITALIA

REDDITO ITALIA

Continuo l’articolo che precede nell’analisi del report Istat . Sono in aumento i redditi delle famiglie italiane. Nel 1° trimestre 2023 sono cresciuti rispetto al trimestre precedente del + 3,2%. A questo aumento però non ha corrisposto la crescita nei consumi , salita  solo dell0 0,7% , segno questo  che le  famiglie sentono il peso di uno stato di  incertezza sul futuro ,  quindi si riversano  al risparmio  perché fortemente intaccato dal continuo incremento del caro vita , dall’alta inflazione ,  dagli effetti del continuo rialzo della rate sui mutui.  In soldoni ,  con la crescita dei redditi del 3,2%  , si avrebbero potuto avere oltre 7,5 miliardi di potenziali consumi. Nel dettaglio sono aumentati i redditi da lavoro dipendente del 1.1%, le pensioni e si è avuto anche un sensibile aumento dei redditi da capitale , ovvero i maggiori rendimenti dovuti all’aumento della crescita dei tassi. Segnalo che l’avvio dell’ indebolimento della  congiuntura economica potrebbe portare, come prima conseguenza, una diminuzione dei consumi e del grado di occupazione. Conseguenza a questo possibile stato futuro dell’economia sarebbe per l’anno in corso , un rallentamento sensibile nella crescita con un Pil italiano  che si ferma all’ 1,1% e per contro un aumento dei prezzi al consumo al + 5,8%.  E’ anche per i motivi appena citati che la politica si sta scontrando su tre punti fondamentali: 1)  Mes : per il Governo la ratifica del trattato non è un dossier di interesse primario per il Paese , più sensibili sono il negoziato per la modifica del Patto di Stabilità e il completamento dell’azione sull’ Unione Bancaria.  2) Salario minimo per legge a 9 euro l’ora :  il Governo è contrario a questa proposta e in questo momento spinge nella direzione di favorire una contrattazione collettiva sempre più virtuosa. Per Confindustria non è un problema essendo già  i suoi contratti  previsti   sopra questa soglia.  3) Pnnr: questo è un bel nodo o forse un bel giallo!! Niente terza rata senza risultati e la Commissione non procederà mai all’esborso dell’importo previsto ove non saranno raggiunti ne gli obiettivi e ne  ci saranno i risultati concordati. Vi è un crescente arretrato di richieste di pagamento generalizzate rispetto ai piani iniziali . Il grosso rischio è quello di un forte accumulo del fabbisogno di finanziamenti.