POLYCRISIS : LA PAROLA DEL MOMENTO

POLYCRISIS : LA PAROLA DEL MOMENTO

Una crisi economico-finanziaria , viene definita polycrisis  , quando  è in grado di mettere a repentaglio la “ business continuity “ di un’impresa e/o la capacità reale  di un certo  Paese nel riuscire a governare il caos da essa generato.  In un contesto di polycrisis gli shocks registrabili sono  molteplici, disparati, complessi e spesso tra essi interconnessi .   Le varie problematiche si rapportano   tutte  insieme tra loro in modo che il “ tutto” che si viene a formare sia ancora più manifesto e importante della reale somma algebrica di ogni  singola parte.  Oggi come oggi ma da molto tempo , sono effettivamente svariate  le  situazioni  che allarmano  i diversi Paesi sul  rischio di doversi confrontare in un contesto di polycrisis : guerra in Ucraina, inflazione  di difficile gestione, cambiamento climatico  e rischio sempre possibile  di nuove pandemie dopo quella da Covid 19.  Come teorizzato dal filosofo e sociologo francese  Edgar Morin, la situazione odierna è riconducibile al concetto di “ planetizzazione “, laddove si riconosce una “ comunità di destino”  insita nell’umanità vista nella sua intierezza sociale ed economica.   Nelle diverse nazioni va sempre più  consolidandosi   la coscienza delle loro  “ comunità di destino “ causate da continue e  incessanti  minacce portate su campi diversi ma di comune interesse  e oramai di carattere globale. Per contestualizzare quanto fino a qui detto possiamo ben attualizzare  l’ annoso problema della siccità / alluvioni con i relativi danni devastanti, il problema dell’ instabilità politica che vede da oltre un anno una guerra cruenta e pericolosissima alle porte dell’  Europa, prezzi del’energia alle stelle, la costante pressione economica e quindi finanziaria con un livello dell’inflazione che fa fatica a scendere  spingendo la BCE , come peraltro la Fed in USA ad innalzare continuamente i tassi di interesse , causa questa primaria dell’accentuarsi e dilatarsi sempre più delle disuguaglianze sociali con tensioni che ne derivano. Quello che balza subito all’occhio degli economisti e degli addetti ai lavori , ma anche dei singoli cittadini è che una situazione di polycrisis è causata  da un insieme di diverse cause tra esse collegate e quindi di riflesso non può esistere una unica soluzione che le contempli e le combatta tutte , la bacchetta magica esiste solo nelle fiabe…… Teniamo anche in conto che al giorno d’oggi  tutte le democrazie sono altamente fragili . Da molto tempo stiamo assistendo ad una guerra fredda tra Pechino e Washington ,  sale sempre più un’ansia globale e generalizzata circa lo sviluppo economico – sociale che potrebbe spingere sempre più verso la c.d. “ catastrofe ecologica “. Tutto questo ci porta a capire come non sia più il tempo ne per gli economisti e ne tanto meno  per i politici di poter pensare e agire secondo testi , manuali e schemi prestabiliti . Il mondo è cambiato ed è in continuo mutamento in un contesto estremamente complesso , fatto questo che ci ha messo a nudo !  E’ chiaro a tutti come  sotto molti aspetti , forse troppi, il nostro mondo sia sempre più vulnerabile.  E’ venuto  il momento di sviluppare una nuova flessibilità mentale che ci permetta di non commettere più errori,  troppo spesso sempre gli stessi errori. La lezione più grande che ci lascia il contesto storico ed economico odierno è che bisogna assolutamente imparare a ragionare e lavorare in ambiti nuovi e  fino a questo momento a noi per una grande parte  ancora sconosciuti e fuori da ogni tipo di  confort zone ,  questo con pragmatica flessibilità e nuova agilità mentale.