24 Gen ORO : LA NUOVA LEGGE DI BILANCIO
Uno dei modelli economici condivisi cita che quando i tassi di interesse salgono e i tassi reali sui Titoli di Stato diventano positivi , il prezzo dell’oro scende . Non è stato però così negli ultimi 18 mesi . Oggi il valore dell’ oro si aggira intorno ai 2.000 dollari l’ oncia . Bisogna quindi entrare nel mood giusto per comprendere quali siano gli effetti reali principali che ne possono influenzare il prezzo. A mio modo di vedere esistono tre elementi caratterizzanti. 1) Banche Centrali: da loro dipendono le variazioni in aumento e/o diminuzione dei tassi reali di interesse perchè di questi andamenti l’oro è molto sensibile. Questo paradigma si è rilevato corretto dal 2008 al 2022 poi…. il mondo è cambiato. I tassi di interesse reali dal gennaio 2022 hanno iniziato a salire velocemente , mentre l’oro è scendendo ben sotto i 1.800 dollari l’oncia. 2) Conflitto in Ucraina: la svolta nel marzo 2022 con l’invasione russa in Ucraina. A questa tragedia umana ed economica è corrisposto una forte impennata della domanda dell’ oro dove a guidarla furono proprio le Banche Centrali raddoppiando , in brevissimo tempo , la loro richiesta di oro rispetto alla media degli acquisti negli ultimi 15 anni. Un forte contributo al sostegno della domanda sul materiale prezioso è stato portato anche dal Medio Oriente e dalla Cina. Ma non solo! Visto il perdurare del rischio geopolitico a causa delle guerre in Ucraina e poi nella striscia di Gaza , l’oro oggi più che mai acclara la sua forza come bene rifugio. 3) FED : Il valore dell’oro è sostenuto anche dalle aspettative del mercato convinto che la FED potrebbe iniziare a breve a tagliare i tassi. I mercati valutano una probabilità maggiore al 50% delle possibilità di una riduzione dei tassi dal mese di marzo 2024 in poi e del 68% a maggio 2024. Ove queste previsioni si rivelassero corrette nel corso del 2024 il prezzo dell’oro potrebbe superare i massimi storici a 2.075 dollari toccati nel 2020 e 2.135 dollari toccati il 04/12/23. E’ probabile che la media ponderata prevista del valore di mercato dell’oro si posizionerà intorno ad un livello di 1.900/2.000 dollari. Arriviamo al gennaio 2024 dove il livello di 2.000 dollari l’ oncia è un fattore di supporto più che un elemento di resistenza come peraltro , come visto, è stato negli ultimi tre anni. Voglio significare come l’attesa per un futuro incremento del suo valore non deve essere la prima ragione per investire nel metallo giallo. La vera ragione di investimento in questo asset deve essere in primis quella della diversificazione del rischio in un momento storico come l’attuale coevo anche con problematiche geo politiche. Ma … “ non è tutto oro quel che luccica “. La Legge n. 7 / 2000 aveva segnato un’era di forti opportunità per gli investitori italiani esentando l’oro da investimento dall’ IVA. La tassazione sulla compravendita di oro da investimento ha subito in questi giorni un vero e proprio shock nel momento in cui , se prima modesta, oggi è passata al 26%. La nuova Legge di Bilancio del 01 gennaio 2024 ha normato un regime fiscale che non lascia scampo a molte interpretazioni : “ … in assenza della documentazione che certifichi il valore iniziale dell’ investimento in oro , la tassazione deve essere applicata sul totale ricavato dalla vendita con un tasso del 26%… “. In siffatta situazione diventa obbligatorio effettuare gli acquisti di lingotti e monete da investimento tramite operatori professionali autorizzati che tramite il rilascio di idonea documentazione permettano che la tassazione non diventi fino a cinque volte superiore rispetto a quella dovuta in presenza di formale e corretta fatturazione. In Italia quindi queste nuove regole , collegate al citato cambiamento normativo , hanno di fatto trasformato l’oro, un tempo baluardo di certezze e stabilità , in un mercato difficile per qualsiasi operatore del settore, i fondi specializzati in metalli preziosi compresi ( Categoria Morningstar Azionari settore metalli preziosi ).