
25 Ott LA POSTDEMOCRAZIA NELL’ECONOMIA DEL TERZO MILLENNIO
Dentro il “ guscio “ del rispetto verso le regole democratiche , con rituali del tutto formali , si muovono “ crolli crescenti “ di affluenza al voto di cittadini che quindi non riescono ad influenzare le decisioni importanti che vengono poi prese dalle élite politiche ed economiche. E’ un controllo serrato attuato da una ristretta cerchia interna legata a doppio filo a poteri pubblici e privati . Si tratta di lobby finanziarie , economiche, burocrazie, tecnocrazie e , ai giorni nostri , di grande attualità e forza decisionale anche da mezzi di comunicazione di massa. E’ il trionfo della postdemocrazia dove il confronto politico si riduce a pura competizione e collusione tra marchi industriali di valenza globale incontrollati e incontrollabili e quindi privi di alcuna effettiva valenza contenutistica e/o utilità sociale . Il risultato oggi sotto gli occhi di tutti è di come le democrazie vengano via via sempre più svuotate dallo strapotere crescente dei grandi gruppi globali economico – finanziari. Di contro i partiti tradizionali sono segnati drasticamente dal calo continuo sia delle ideologie che del sentimento religioso e così cadono sempre più in un “ sentiment “di liberalismo e di marketing socio politico. Il punto nodale della questione è che la politica non può sopravvivere senza la connivenza dei grandi gruppi industriali creando così un rapporto previlegiato più con le élite economiche che con i cittadini. L’influenza delle lobby è sempre tanto più forte quanto più bassa risultava essere la partecipazione dei cittadini votanti alle urne e quindi le decisioni adottate sui grandi temi sono spesso prese scavalcando le democrazie . A questo proposito porterei ad esempio quanto accaduto negli USA con la deregulation dei mercati a fine anni ’90 , fatto questo che ha poi condotto alla lunga crisi post 2008 e quelle seguenti. Fu il risultato causato dalla fortissima pressione esercitata dalle grandi banche americane sul Governo e quindi direttamente sul sistema politico USA , fatto questo che non fu il frutto di una corretta discussione parlamentare. Il risultato che ha portato poi alla grande crisi fu quello di rubare poteri decisionali al mondo politico e sociale a diretto favore di quello economico e finanziario. Se ce ne fosse stato ancora bisogno era , ed è ancora di oggi , la rappresentazione di un mondo globale dominato da una classe di “ super ricchi “ che non rispondono ad alcun potere superiore. Le forze economiche imprenditoriali sono sempre a sollecitare la riduzione la tassazione sulle aziende , blocco degli aumenti sul costo del lavoro causa però del diminuire della sicurezza lavoratori stessi . Questo modus causa meno risorse per i cittadini e per i servizi pubblici con taglio degli investimenti in sanità ed ambiente. Oltre a ciò più i cittadini disertano la politica creando un “ vuoto “ e maggiore è l’innalzamento del livello della corruzione. In Europa il 2024 sarà l’anno delle elezioni del nuovo Parlamento e forse una prima cura contro il potenziarsi della postdemocrazia potrebbe essere l’inizio del rafforzamento dei suoi poteri anche con l’ausilio della elezione della Commissione da parte del Parlamento che permetterebbe una collaborazione più serrata tra tra i vari partiti presenti in Parlamento. In conclusione trovo che le diverse economie , tramite i propri cittadini, debbano combattere in un mondo globalizzato come l’attuale affinché la sovranità diventi sempre più condivisa con una maggiore trasparenza della vita politica , ciò per evitare che la situazione di postdemocrazia che stiamo vivendo porti passo dopo passo verso una assenza totale di democrazia.