LA POSTDEMOCRAZIA NELL’ECONOMIA DEL TERZO MILLENNIO

LA POSTDEMOCRAZIA NELL’ECONOMIA DEL TERZO MILLENNIO

Dentro il  “ guscio “ del rispetto verso le regole democratiche , con rituali del tutto formali ,  si muovono “ crolli crescenti “ di affluenza al voto di cittadini che  quindi  non riescono ad influenzare le decisioni importanti che vengono poi prese dalle élite politiche ed economiche.  E’ un controllo serrato attuato da una ristretta cerchia interna  legata a doppio filo a poteri pubblici e privati . Si tratta di   lobby finanziarie ,   economiche, burocrazie, tecnocrazie e , ai giorni nostri , di grande attualità e forza decisionale  anche da mezzi di comunicazione di massa. E’ il trionfo della postdemocrazia dove il confronto politico si riduce a pura competizione e collusione tra marchi industriali di valenza globale incontrollati e incontrollabili e quindi   privi di alcuna effettiva valenza contenutistica e/o  utilità sociale . Il risultato oggi sotto gli occhi di tutti è di come le democrazie vengano via via sempre  più svuotate dallo  strapotere crescente dei grandi gruppi globali economico – finanziari. Di contro i partiti tradizionali sono segnati drasticamente dal  calo continuo sia delle ideologie che del sentimento religioso e così cadono sempre più in un “ sentiment “di liberalismo e di marketing socio politico. Il punto nodale della questione è che la politica non può sopravvivere senza la connivenza dei grandi gruppi industriali creando così un rapporto previlegiato più con le élite economiche che con i cittadini. L’influenza delle lobby è sempre tanto più forte quanto più bassa risultava  essere la partecipazione dei cittadini votanti alle urne e quindi  le decisioni adottate sui grandi temi sono spesso prese scavalcando le democrazie .  A questo proposito porterei  ad esempio  quanto accaduto negli USA con la deregulation dei mercati a fine anni ’90 , fatto questo che ha  poi condotto alla lunga crisi post 2008 e quelle seguenti.  Fu il risultato causato dalla fortissima pressione esercitata dalle grandi banche americane sul Governo e quindi direttamente sul sistema politico USA ,  fatto questo che non fu  il frutto di una corretta  discussione parlamentare. Il risultato che ha portato poi alla grande crisi fu quello di rubare poteri decisionali al mondo politico e sociale a diretto favore di quello economico e finanziario. Se ce ne fosse stato ancora bisogno era , ed è ancora di oggi  , la rappresentazione di un mondo globale dominato da una classe di “ super ricchi “ che non rispondono ad alcun potere superiore. Le forze economiche imprenditoriali sono sempre a sollecitare la riduzione la tassazione sulle aziende ,  blocco degli aumenti sul costo del lavoro  causa però  del   diminuire   della sicurezza lavoratori  stessi . Questo modus   causa meno risorse per i cittadini e per i servizi pubblici con   taglio degli investimenti in sanità ed ambiente. Oltre a ciò più i cittadini disertano la politica creando un “ vuoto “ e maggiore è l’innalzamento del livello della corruzione.  In Europa il 2024 sarà l’anno delle elezioni del nuovo Parlamento e forse una prima cura contro il potenziarsi della postdemocrazia potrebbe essere l’inizio del  rafforzamento dei suoi poteri anche con l’ausilio della elezione della Commissione da parte del Parlamento che permetterebbe una collaborazione più serrata tra tra i vari partiti presenti in Parlamento. In conclusione trovo che le diverse economie , tramite i propri  cittadini, debbano combattere in un mondo globalizzato come l’attuale affinché la sovranità diventi sempre più condivisa con una maggiore trasparenza della vita politica , ciò per evitare che la situazione di postdemocrazia che stiamo vivendo porti passo dopo passo verso una assenza totale di democrazia.