JPMORGAN CHASE : RUNNING OPERATING PROFITS

JPMORGAN CHASE : RUNNING OPERATING PROFITS

Nata nel 2000 dalla fusione di Chase Manhattan con JPMorgan è la più grande banca al mondo, inserita a  buon diritto nel  gruppo delle “ big four “ statunitensi.  Banca quotata a Wall Street , fa parte dell’indice Dow Jones Industrial oltre che dell’ S&P500.  La sua storia non è però disseminata   solamente  di  rose, ma bensì  anche questa Banca ha vissuto svariate vicissitudini e scandali. Tra essi  ricordo  i principali : nel 2011 la condanna comminata dal Governo USA a due sue consociate per la truffa dei “ mutui subprime “ , nel 2012 il patteggiamento con il Governo Federale USA che l’aveva riconosciuta tra i responsabili dell’esplosione della crisi di quell’anno e quindi nel luglio del 2013 quando dovette riconoscere un congruo risarcimento  sia  al  Governo ma , in questo caso anche agli  Investitori , per le comprovate manovre di manipolazione del mercato energetico in California e nel Midwest.  Ma arriviamo a oggi quando JPMorgan ha battuto tutte le più rosee attese degli analisti.   La banca ha reso pubblico che nel II° trimestre  2023 i propri utili operativi si sono incrementati fino a raggiungere un + 67%.   Risultato che si è potuto ottenere , tra l’altro, anche grazie all’acquisizione  della First Republic Bank , banca che ,  nel mese di maggio , aveva   dichiarato il proprio stato di insolvenza  a seguito e come conseguenza diretta delle crisi sia della Silycon Valley Bank che  di altre banche regionali più piccole. Questa acquisizione ha di molto potenziato una Banca commerciale come JPMorgan , avendo ricevuto in dote dalla First Repubblic Bank  il  Knoh-how   formato dal parco clienti, filiali e depositi. A conti fatti si è trattata di un’operazione che ha immesso nelle casse di JPMorgan 2,7 miliardi di dollari contro un investimento per spese di credito pari a 1,2 miliardi.  E non finisce qui!  I timori generalizzati nei correntisti americani su  possibili altri fallimenti  ha fatto si che la banca di investimenti , solo nel mese di marzo, abbia raccolto oltre 50 miliardi di nuovi depositi .  A consuntivo  l’utile della banca nel II° trimestre è salito a 14,47 miliardi di dollari ( 4,75 dollari per azione ) , contro gli 8,65 miliardi di dollari ( 2,76 dollari per azione) di un anno addietro, a nota ricordo che il “ consensus “ aveva previsto 3,97 dollari ad azione contro  i 4,75  poi effettivamente ottenuti.  I ricavi  inoltre sono aumentati del 34% rispetto al 2022 portandosi a 41,31 miliardi di dollari.