IL “MOMENTO MINSKY” OGGI NEL MONDO ECONOMICO

IL “MOMENTO MINSKY” OGGI NEL MONDO ECONOMICO

Crisi finanziaria  in Messico nell’agosto 1982, Madoff e Lehman Brothers nel settembre 2008, oggi Pandemia da Covid 19 da Marzo 2020…ancora in corso….  Il minimo comune denominatore è sempre lo stesso.  Periodi di storia economica e finanziaria segnati dalla convinzione generale che i cicli economici fossero  stati eliminati e quindi, di conseguenza, benevola negligenza generale nei confronti di un rapido accumulo sia del debito pubblico che di quello privato .  Ciò senza contare , come se nella vita l’esperienza non dovesse mai servire, che l’eccesso di debito pubblico e privato debba sempre essere riconosciuto come la causa principale di una crisi oppure vada attentamente monitorato e riprogrammato in una tipologia di crisi  pandemica e globale come l’attuale.  Ecco allora  oggi ritornare di moda , come peraltro già accaduto nelle crisi del passato, le teorie economiche dell’economista statunitense  Hyman Philip Minsky,  epigono dei post- keynesiani, noto appunto per la sua teoria sull’instabilità finanziaria e le relative cause delle crisi dei mercati o meglio la relazione esistente tra la fragilità dei mercati finanziari e le bolle speculative endogene ai mercati .   Teorema applicabile anche oggi agli attori economici ed agli operatori di mercato  ai quali si raccomanda di prestare la massima attenzione ai rischi associati ad un uso eccessivo della leva finanziaria. Così anche in piena pandemia la comunità internazionale si stà  sempre più focalizzando sulla massima prudenza finanziaria ma  per contro si registra che in ogni governo  è in applicazione l’ aumento del debito pubblico per finanziarsi.  Ci si deve porre  una domanda: ma allora  il debito è e sarà sempre una leggerezza insostenibile?  Probabilmente sì ! Tutto il mondo e quindi le economie globali stanno vivendo un momento senza precedenti. Il giorno 9 Marzo 2020 in Italia , dopo la Cina , e conseguentemente in Europa la pandemia ha scatenato la peggiore crisi economico-finanziaria di sempre. Oggi tutto il mondo, nessun governo escluso, si trova in una posizione di forte, fortissimo indebitamento. Nel mondo economico si prevede un lento ridimensionamento della crisi anche grazie al vaccino che promette un continuo calo nell’espansione del virus e quindi un ritorno ad una iniziale parvenza di  normalità.  Gli economisti soggetti ad uno  “ spirito animale Keynesiano”  più accentuato stanno risalendo la china nelle scelte economiche future con un acceso richiamo all’applicazione della leva finanziaria.  Questo perché tra l’ultima grande crisi finanziaria e l’attuale riconducibile alla pandemia , molti economisti a sostegno dei vari governi , prevedono che i tassi di interesse reali e nominali resteranno per molto tempo estremamente bassi , consequenzialmente quindi si potrà aumentare il livello della leva attuale e ciò a prescindere da quale sia effettivamente il punto di partenza dell’indebitamento.  La pandemia ha innescato la “ tempesta perfetta” del sistema economico e finanziario globale alla quale le banche centrali ed i governi hanno dato risposte tempestive quanto coraggiose evitando così un’immediata , drammatica e disastrosa depressione con esiti economici e sociali inimmaginabili.  Vi è però un prezzo da pagare ad una reazione così fatta : un ulteriore aumento del  livello del debito nel contesto della recessione globale . Il Fondo Monetario Internazionale ha stimato che l’effetto combinato di un forte aumento del debito globale , con una diminuzione del PIL globale  ( in presenza delle condizioni di stress endemico generato dalla recessione-pandemia) porterebbe ad un aumento del debito che passerebbe dal 320% del 2019 al  365 %   del 2020.  La crisi pandemica è stata esogena, non una crisi del sistema finanziario. Bisogna però essere sinceri e realisti . E’  pura illusione che la questione “debito” possa essere progressivamente diluita nel tempo.  Anche prima della pandemia vi erano evidenti e chiari i segnali in cui le economie avanzate avevano modalità di funzionamento insostenibili nel lungo periodo.  Oggi si è creato  un “ debito globale” che chiede risposte globali per risolverlo : quindi una “ governance globale” attiva e determinata  dove la comunità internazionale non può  pensare e/o permettersi di essere divisa (n.d.r. Nel prossimo articolo affrontiamo il tema del “Debito Perpetuo”).  Le economie avanzate dovranno amministrare il proprio debito consolidato tramite una “sana” gestione sia in ambito pubblico che privato con l’ unico obiettivo   di ridurre il valore percentuale del PIL in maniera graduale ma  costante nel tempo.  Questa metodologia attuativa  farà  sì che sia i risparmiatori globali che gli investitori ed operatori di mercato possano mantenere alta la fiducia nonostante l’attuale  livello  del debito.