
01 Feb CUM TE STET ?
Traduzione dal milanese all’ italiano : “ come stai ?”. L’interrogativo è indirizzato dai milanesi, ma non solo, al Presidente della Regione Lombardia dopo l’ ultima incredibile figuraccia. Quanto accaduto lo scorso 12 Ottobre per mano dell’amministrazione della Regione , di fatto neppure capace di calcolare correttamente i dati numerici della pandemia , ha dell’incredibile. E tutto questo nel mentre dell’inizio dei preparativi in vista delle elezioni amministrative 2021 in provincia di Milano. Elezioni locali che , anche se non si hanno ad oggi ancora le date esatte del voto ma dovrebbe essere intorno alla fine di marzo, coinvolgeranno ben 22 comuni della provincia milanese. Nel frattempo noi italiani siamo sempre più avvezzi a qualsiasi tipologia di inefficienza amministrativa . La cosa preoccupante è che questo grossolano errore sia capitato per mano di Regione Lombardia ,dove con Lombardia si è sempre inteso il motore economico del Paese. Ciò potrebbe risultare perfino comico, se non fosse il fatto altamente preoccupante perché attesta, per l’ennesima volta, una mancanza colposa che mina la credibilità nelle nostre istituzioni. Il problema che ne consegue è duplice. In primis ci si domanda cosa penseranno dell’amministrazione lombarda nel resto di un Paese abituato, da immemore tempo, a vedere nella Lombardia come il faro, ovvero il punto di riferimento sia economico che di efficienza amministrativa nazionale. Quindi anche all’estero, fra i nostri partners europei , che hanno accondisceso ( a malincuore) ad inondarci di milioni di euro per permetterci di ripartire dopo la pandemia . Non solo siamo , un giorno si ed uno pure , senza un Governo ed anche quando c’è non mai è credibile, ma ora ci si accorge che la regione più consolidata sul mercato anche internazionale non è più neppure capace a fare i conti! I danni economici sono e saranno incalcolabili. Quelli di immagine sono devastanti e quelli psicologici, beh , forse sconvolgenti per l’ incredulità di chicchesia . A questo punto voglio “vincere facile“ e voglio porre alcune domande a Regione Lombardia. Con quale faccia o come disse il D’Annunzio “…con l’esperimento della propria autorità…” potrete ancora chiedere sacrifici ai cittadini milanesi ? Ai negozianti di tenere chiuse le proprie attività commerciali ? Agli studenti di rinunciare al diritto allo studio ed alla convivialità? E tutto questo sulla base dei vostri riscontri numerici attinenti lo stato della pandemia che dovrebbero salvaguardare la salute della comunità? Mi sembra più facile nascondersi dietro la cultura dell’annullamento, meglio conosciuta come “ cancel culture” : orribile risveglio dell’ortodossia . Oggi Regione Lombardia ha rappresentato al mondo la sua non programmazione ed incertezza contabile. Non rimane ai cittadini lombardi ma forse anche di tutta Italia, accettare la vera sfida ed affrontare l’ondata di censure ed obblighi continui che puntano a silenziare il confronto civile e soffocare il dibattito a giusta guisa delle nostre libertà e della nostra voglia di tornare a lavorare, produrre o più semplicemente la nostra voglia di tornare a vivere.