CUM TE STET ?

CUM TE STET ?

Traduzione dal milanese all’ italiano  : “ come stai ?”.    L’interrogativo  è indirizzato  dai milanesi, ma non solo, al Presidente della Regione Lombardia dopo l’ ultima  incredibile figuraccia.  Quanto accaduto lo scorso 12 Ottobre per mano dell’amministrazione della  Regione , di fatto neppure capace di  calcolare  correttamente  i dati numerici della  pandemia , ha dell’incredibile.  E tutto questo  nel mentre dell’inizio dei preparativi in vista delle elezioni amministrative 2021 in provincia di Milano.  Elezioni locali che , anche se non si hanno  ad oggi ancora le date esatte del voto ma dovrebbe essere intorno alla fine di marzo, coinvolgeranno  ben 22 comuni della provincia milanese.  Nel frattempo noi  italiani siamo  sempre più  avvezzi  a qualsiasi tipologia di inefficienza amministrativa .  La cosa preoccupante è  che questo grossolano errore sia capitato per mano di Regione Lombardia ,dove con Lombardia si è sempre inteso il motore economico del Paese.  Ciò  potrebbe risultare  perfino comico, se non fosse il fatto altamente  preoccupante  perché attesta,  per  l’ennesima volta,  una mancanza  colposa   che mina  la credibilità nelle nostre istituzioni.  Il problema  che ne consegue è duplice.   In primis ci si domanda cosa penseranno dell’amministrazione lombarda nel resto di un  Paese abituato,  da immemore tempo, a vedere nella Lombardia come il  faro,  ovvero  il  punto di riferimento sia economico che di efficienza amministrativa nazionale.  Quindi anche  all’estero,  fra i nostri partners europei , che hanno accondisceso ( a malincuore)  ad inondarci di milioni di euro per  permetterci di ripartire dopo la  pandemia . Non solo siamo  , un giorno si ed uno pure , senza un Governo ed anche  quando c’è  non  mai è credibile, ma ora ci si accorge che  la regione più consolidata sul mercato anche  internazionale non è  più neppure capace a fare i conti!  I danni economici sono e saranno incalcolabili.  Quelli di immagine sono devastanti e quelli psicologici, beh , forse sconvolgenti per l’ incredulità  di chicchesia . A questo punto voglio “vincere facile“ e voglio  porre  alcune  domande a Regione Lombardia.  Con quale faccia o come disse il D’Annunzio “…con l’esperimento della propria autorità…”  potrete ancora chiedere sacrifici ai cittadini milanesi  ? Ai negozianti di tenere chiuse le proprie attività commerciali ?  Agli studenti di rinunciare al diritto allo studio ed   alla convivialità?  E tutto questo sulla base dei vostri riscontri numerici attinenti lo stato della  pandemia che dovrebbero   salvaguardare  la salute  della comunità?  Mi sembra più facile nascondersi dietro la cultura dell’annullamento, meglio conosciuta come “ cancel culture” : orribile risveglio dell’ortodossia .  Oggi  Regione Lombardia ha rappresentato  al mondo la sua non programmazione ed incertezza contabile.  Non rimane ai cittadini lombardi ma  forse anche di tutta Italia, accettare la vera sfida ed affrontare l’ondata di censure ed obblighi continui che puntano a silenziare il confronto  civile  e soffocare il dibattito a giusta guisa delle nostre libertà e della nostra voglia di tornare a lavorare, produrre o più semplicemente  la nostra voglia di  tornare  a vivere.