
19 Giu ETICA E FINANZA : UN RAPPORTO CONFLITTUALE
Potrebbe essere sufficiente riscoprire il senso del “bene comune” in contrapposizione alla continua ricerca del “ bene del singolo”, ma non è così facile ed automatico come potrebbe sembrare soprattutto dove a cambiare dovrebbe essere un nuovo concetto di economia. Pura utopia? No, impegno per realizzare un modello di finanza e d’impresa che parta da principi etici. Nella parola “etica” viene riconosciuto quel variegato complesso di norme morali e di costume che vanno poi ad individuare un preciso comportamento nella vita comune di relazione. Questo concetto però non si lega troppo con quanto accade nel campo reale della finanza , dove i comportamenti degli addetti ai lavori sono guidati da “mantra” di tutt’altro tipo quali la ricerca continua del profitto smodato , la realizzazione di budget sempre crescenti e le ambizioni personali di successo . Pongo l’attenzione di chi legge su quattro esempi lampanti di quanto il mondo della finanza per anni si sia volutamente allontanato da quelle che erano le esigenze e le attese minime dei semplici cittadini . 1) Nel 1998 negli USA fu creata la “deregulation” con l’obiettivo di abolire regole, controlli e verifiche nel mondo della finanza. L’idea di tale legge era racchiusa nella convinzione che sarebbe stato lo stesso mercato in automatico a correggere gli errori. Per contro invece è stata la scalata degli speculatori. 2) Riflettiamo sulla ubriacatura causata dal nascere della c.d. “ liquidità facile “ , ovvero l’inondazione dei mercati da parte di moneta fisica e bancaria ( si pensi ad esempio ai famosi mutui subprime) che è stata recepita da tutti come una totale assenza da rischi anche su operazioni altamente speculative . L’ illusione ma e la convinzione di tutti gli investitori , anche i più audaci , era che la liquidità per fare fronte ad eventuali perdite non sarebbe mai venuta a mancare . 3) Si pensi al senso della “ finanza creativa” nata con l’obiettivo specifico di decuplicare i profitti di un investimento grazie all’innovazione . Di riflesso ha creato strumenti finanziari a fortissimo contenuto speculativo in seguito sfuggiti al controllo degli stessi creatori. Si sono create vere e proprie nicchie di mercato al di fuori di ogni possibile intervento da parte delle autorità di sorveglianza del mercato. 4) La realtà delle cripto valute che hanno inondato il mondo con la promessa di creare ricchezza senza sforzi . Ecco allora la necessità sociale oltre che economica e finanziaria di riuscire a creare investimenti etici dove non si può più guardare solo all’indice del profitto ma bensì bisogna anche riuscire a distribuire parte della ricchezza ottenuta in servizi, cultura e quindi in veri e propri “ fatti “ di democrazia . Come disse una volta in una intervista l’ Ing. Adriano Olivetti : “… la fabbrica per l’uomo e non l’uomo per la fabbrica…”. L’insegnamento che ci ha lasciato , oggi più che mai attuale è trasformare l’imperativo “ …l’ imprenditore deve massimizzare il profitto…” in un nuovo e più attuale “…l’imprenditore deve conseguire il profitto ottimale…” : quindi un moderno concetto non solo di quantità ma anche di qualità.