
20 Nov ECONOMIA ITALIA : AGGIORNAMENTI
Continua l’evoluzione degli aggiornamenti sull’argomento “ Economia Italia”. Oggi rivolgiamo lo sguardo a quanto scaturito dalle ultime stime di Bruxelles. Al conflitto in Ucraina si è venuto a sommare quello in Medio Oriente portando un grado sempre crescente di incertezza con numeri al ribasso delle prospettive economico-finanziarie europee. L’ Unione Europea si è subito adeguata emanando nuove stime ribassiste per i diversi Pil nazionali dell’ eurozona e quindi anche per l’ Italia. Il Pil italiano si fermerà nel 2023 a + 0,7% , + 0,9 % nel corso del 2024 e si prevede un + 1,2 % nel 2025 ma questo sempre che il Governo faccia buon uso degli investimenti finanziari e delle risorse legate al Pnrr. E’ una frenata generalizzata a tutti i paesi della UE eccezione fatta per la Germania per la quale si prevede una economia in recessione . La situazione tedesca viene accentuata anche dalla riapertura dei negoziati sulla legge di bilancio 2024 dove la Corte Costituzionale germanica ha di fatto bloccato una decisione presa dal governo nel 2021 che contemplava il passaggio degli stanziamenti dalla voce Covid a quella clima . L’intervento giuridicamente risulta essere ineccepibile ma complica non di poco la situazione già molto delicata per il paese . Il fattore più limitante invece per l’economia italiana attuale ma anche futura si chiama debito pubblico che è arrivato a toccare al 30/09/23 la stratosferica cifra di 2.884 miliardi di euro pari al 139,8 % del Pil. Ove il Pnrr fosse attuato correttamente sfruttando al massimo le sue potenzialità nello spingere al rialzo la crescita si potrebbe ottenere un impatto positivo ipotizzabile in un + 0,5% all’anno . Questo dato sarebbe possibile solo con gli investimenti ma al netto dell’ulteriore incremento portato da valori positivi scaturenti dalle riforme . Il forte rallentamento dell’economia UE si sente anche nei settori mutui e prestiti bancari dove si rileva un forte decremento soprattutto a causa delle politiche monetarie della BCE sui tassi di interesse. Nel merito del mercato italiano al 30 /10/23 segnalo come i prestiti a imprese e famiglie siano scesi del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2022. Ma esattamente cosa sta accadendo nel nostro paese ? In un contesto economico così complicato e incerto le imprese restano ferme alla finestra in attesa degli eventi rimandando qualsiasi tipo di investimento che non sia strettamente necessario. Accumulano liquidità sui depositi così da potervi attingere per affrontare eventuali emergenze operative. Le famiglie , nel loro ridimensionamento economico, hanno stoppato le richieste di nuovi mutui anche alla luce dei tassi debitori che sono passati in questo periodo dal 4,21% al 4,37%.