ECONOMIA : FINE DI UN’EPOCA … INIZIO DI UN’ALTRA.

ECONOMIA : FINE DI UN’EPOCA … INIZIO DI UN’ALTRA.

All’orizzonte dell’economia del futuro  si iniziano ad avvertire  forti cambiamenti che  costringono gli imprenditori a ripensare e quindi rivedere i propri modelli di business preparandosi così per tempo al cambiamento.  Ora è il momento dell’intelligenza artificiale che  mette tutti di fronte alla necessità di leggere con estrema attenzione ed elasticità mentale quanto sta accadendo in tema di  economia e di finanza. Bisogna prima comprenderla e studiarla a fondo , interpretandola in uno alle tante innovazioni che avranno la forza e il potenziale esplosivo di ridisegnare  radicalmente il futuro imprenditoriale, economico ,  finanziario e quindi politico a livello globale. A questo proposito rammento  quello che scriveva  l’economista austriaco Peter Drucker circa l’essenza di ciò che sarà il futuro “…ciò che è visibile ma non visto…”.  Analogamente a quanto accaduto più di un secolo fa , in questi ultimi anni stanno evolvendosi nuove figure di stakeholder che hanno a tutti gli effetti il potenziale di rivoluzionare completamente il modo di fare impresa in una nuova concezione di economia. Di fatto siamo all’alba di una epoca che rivoluzionerà il futuro prossimo. Parliamo di un progresso economico e quindi sociale causato ( creato ) da un mix di novità quali l’intelligenza artificiale affiancata  dalla veloce e continua maturazione di una serie infinita di innovazioni tra esse collegate. Basti pensare al fatto che  oggi l’industria  ha abbandonato l’idea dei beni standard tipica della produzione di massa e  grazie all’uso combinato di tecnologie digitali e di raccolta continua di dati personali ha reso possibile ed economicamente sostenibile  la produzione di prodotti e servizi ad hoc per il singolo consumatore. Oppure l’uso di sensori di nuova concezione sempre più connessi nel mondo dell’internet of every – thing quindi abilitati alle nuove frontiere di artificial intelligence e machine learning consentono alle industrie di assegnare alle macchine i lavori più usuranti e ripetitivi con un basso lavoro aggiunto. Infatti al supporto software offerto da app  rivoluzionarie , si aggiunge quello dell’hardware offerto  sia dall’automazione che dalla robotica dove come risultato ultimo abbiamo prodotti e servizi autonomi dai loro utilizzatori. Il futuro economico e quindi industriale procede sempre più velocemente verso la costruzione di una nuova realtà ibrida che indirizzerà  l’esistenza fisica verso l’era del c.d. “ figitale” ( fisico e digitale) dove si potrà costruire  una “ our own reality “ fatta di layer digitali che possano permettere  di  re-impostare le nuove produzioni e quindi le nuove economie nella realtà fisica. L’economia globale si trova a doversi confrontare gioco forza con la finanza là dove la realtà , per come la conoscevamo solo due anni orsono , non esiste più e anzi è profondamente cambiata  sia a causa   della pandemia che   della guerra ma anche per la crescente scarsità delle risorse naturali causata soprattutto da secoli di iper-sfruttamento , base certa di un vetusto modello di produzioni industriali e consumi esasperati, entrambi  portatori di conseguenze disastrose per pianeta e ambiente. Il crescere senza freno degli acquisti e consumi si è sommato consequenzialmente a quello delle produzioni , con un aumento di  scarti e rifiuti . Oggi siamo all’inizio di una nuova era, quella della c.d. “ shortage (scarsità) ”  che deve essere affrontata nell’  ottica di un’economia circolare e sostenibile più responsabile e consapevole nei confronti dell’ambiente.  Occorre una riformulazione del capitalismo e della finanza classica, entrambi necessari per fare impresa ( ndr: leggasi il mio prossimo  articolo sull’argomento ) , allontanandosi da quella logica dominante , oggi obsoleta, del “profit-first “ che pone al centro di tutto un progetto imprenditoriale la soddisfazione degli shareholder.  La verità è che oramai si sta consolidando una  consapevolezza generalizzata che il futuro prossimo , oramai irrinunciabile , ci porterà  verso un “ human-shift” che, dovrà avere  al centro l’uomo, richiamando le imprese alla legittimità, inclusione ed equità , con una creazione reale di valore per tutti gli stakeholder. L’accumulazione compulsiva di asset e capitali cessa di essere per le imprese il principio fondante delle logiche della competitività .  In definitiva quello che si prospetta è la ricerca di una alternativa economica urgente in grado di salvaguardare clima e ambiente, creando però di riflesso un benessere sufficiente ed equamente distribuito per le persone ma senza rincorre la crescita infinita della produzione e quindi del profitto che oggi è ben rappresentato  nel progetto che prende il nome di  “ eco-socialismo”, una proiezione verso un futuro di sostenibilità ambientale, economica e sociale .