ECONOMIA EUROPEA IN STALLO

ECONOMIA EUROPEA IN STALLO

Fatto certo per l’anno 2023 sarà  il rallentamento dell’economia nella zona euro. Le cause le conosciamo tutti bene e da tempo : guerra in Ucraina, aumento dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari, inflazione alle stelle che in Italia, ha rincarato di oltre il 21% il costo dei beni alimentari e che sopra tutto non promette di arrestarsi prima dei prossimi due anni . Ecco allora che in Italia , ma anche in tutta Europa , vengono tagliati tra gli altri , i consumi a cominciare da quelli alimentari.   L’ OCSE stima  per difetto  che ,  per l’anno in corso , si registrerà un Pil a + 0,9 % , con un presunto recupero per il 2024 a +1,5 % , questo però al netto di una paventata incertezza collegata a possibili rischi al ribasso : insomma una situazione di incertezza vera!  Si attendono per il giorno 11 c.m. le previsioni UE che però già si annunciano a tinte ancora più fosche anche a causa della paventata idea che l’ Europa vorrebbe tornare alle precedenti regole fiscali. In questo bailamme di previsioni , parole, ipotesi peraltro tutte discordanti tra loro , l’unica odierna certezza ( negativa ) è che il petrolio vola. Il greggio di riferimento per i compratori europei, il  BRENT, è salito oltre i 90 dollari al barile per la prima volta dal 15 novembre 2022. Questo nuovo aumento è direttamente riconducibile  alla inopinata decisione di Arabia Saudita e Russia di prolungare sino alla fine del 2023 i tagli alla loro produzione di petrolio. Anche i prezzi del gas naturale in rialzo di oltre il 10% a causa dello sciopero dei lavoratori di Chevron in Australia. L’ azienda e i sindacati non sono riusciti a raggiungere un accordo sui punti chiavi del rinnovo del contratto di lavoro. Ricordo che solo gli impianti di Gorgon e Wheatstone hanno rappresentato oltre il 7% della fornitura globale  di GNL nel 2022. La BCE potrebbe alzare i tassi di interesse per la decima volta consecutiva nella giornata di giovedì p.v. per cercare di domare l’inflazione. Questo fatto causerà ripercussioni a catena ,  ad esempio  in Italia i prezzi alla pompa per il gasolio in modalità “servito” oscillerà anche oltre i 2 euro-litro. In Europa questo aumento ha innescato un tourbillon di effetti negativi a catena e collegati tra loro. Il 6 c.m. ha infatti visto i mercati azionari europei negativi con l’ Eurostoxx 50 in area – 0,7% . I Governativi in area euro hanno aperto deboli accentuando poi il ribasso anche a causa di commenti esternati da membri della European Central Bank inclini a un possibile rialzo nel mese di settembre. Anche in Germania , locomotiva economica europea, è stata annunciata una produzione industriale inferiore alle attese con i “ factory orders “ tedeschi deboli anche nelle previsioni a breve. Nel merito del contesto italiano, la Meloni ha dichiarato che si prevede un anno complesso e quindi ora si lavora strenuamente sulla Legge di Bilancio che  concentrerà  le proprie esigue risorse su salari, sanità, famiglie e pensioni. A questo si sommeranno le riforme , oramai definite , per delega fiscale, autonomia differenziata, Giustizia e Costituzionale. Risultati odierni nel Bel Paese? BTP con forte andamento volatile che per la maggior parte della giornata   ha sovraperformato il Bund tedesco , per poi chiudere quasi 3 pbs più largo . Hanno avuto peso anche le news circolante in merito a un budget peggiore alle attese attorno al 5% per il 2023. Non dimentichiamo che lo spread Italia Vs. Germania è ai massimi da luglio.  Il Governo del Bel Paese tra il 2 e il 6 ottobre per raccogliere liquidità giocherà la carta della seconda emissione del BTP Valore .  Nel mondo Europa uno sguardo  in UK dove l’inflazione è ancora sempre in piena corsa , anche se per il Governor Bailey il tasso inflattivo ha oramai raggiunto il suo target in area 5%.