
10 Feb DRAGHI: RIESCE ANCORA A FARE SOGNARE L’ELITE E LA BORSA DI MILANO VOLA
Il banchiere riconosciuto nel mondo dell’economia e della finanza come “ l’equilibrista che salvò l’euro” o , come definito dal Times ,“ Super Mario” , a fare data dal momento della sua convocazione al Quirinale da parte di Mattarella per affidargli il compito di provare a costituire e quindi guidare un possibile Governo di “alto profilo” ha fatto un vero e proprio BOOM di citazioni dirette e/o indirette online sui social e ciò pur non avendo un suo account twitter e neppure un profilo social pubblico . Nelle 24 ore comprese tra le 12 di martedì 2 e le 20 di mercoledì 3 febbraio il professore, economista ed ex presidente della Bce è stato menzionato sul web oltre 250 mila volte . La sua storica espressione pronunciata da capo della BCE : “ …whatever it takes…tutto ciò che è necessario..” , con la quale annunciò che l’Europa avrebbe fatto qualsiasi sforzo per difendere l’euro dalla crisi economica che stava colpendo l’eurozona, viene oggi “rimbalzata” sulla situazione economico-politica attuale italiana. E’ quindi storia di oggi il fatto che gli si chieda di risollevare l’Italia dal malinconico “vuoto” delle istituzioni, affidandogli il gravoso compito di creare e guidare un governo di “alto profilo” , che renda difficile se non addirittura impossibile per i partiti politici dirgli di no. Quindi avere la fiducia in Parlamento e questo dopo il naufragio del precedente mandato esplorativo del Presidente della Camera Fico. E senza nulla dire e/o ancora fare , a guardare la Borsa di Milano, ci stà già riuscendo ! Nel merito vediamo che nonostante in Italia oggi la Pandemia abbia messo a rischio la chiusura di almeno 292.000 aziende per un totale, stimato per difetto , di perdite di posti di lavoro per almeno 2 Mio, solamente il c.d. “effetto Draghi “ ha trascinato Milano in cima alle Borse Europee della settimana con un + 7% , facendo crollare lo spread tra Btp e Bund al valore del 2015 di 93 punti base , calo che beneficia di fatto degli acquisti crescenti sui titoli di Stato italiani . Questo in un quadro positivo in Europa creato dall’ottimismo generato dal vaccino anti Covid fautore di possibilità per una pronta ripresa economica e finanziaria , con lo Stoxx 600 Europe salito del 3,46% . A nota rilevo che la performance migliore tra i titoli del Ftse Mib è stata quella di Atlantia ( +21,18%) , seguita da Bper ( + 17,01 )e Unipol ( + 14.46). Infatti Venerdì 5 us , ultima seduta della settimana passata , la Borsa di Milano ha registrato una pioggia di acquisti sulle banche : UNICREDIT che ,tramite la voce di Pier Carlo Padoan ( presidente designato) ,non ha escluso che sarà valutata un’operazione con Banca MPS, Intesa Sanpaolo con i conti preliminari 2020 chiusi con un utile netto contabile di 3,3 miliardi di euro e distribuzione di dividendi per quasi 700 Mio di euro. Una particolare attenzione va posta al salotto buono di Milano che ha governato la finanza italiana per oltre 30 anni, Mediobanca , dove il patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio è salito tramite Delfin , la sua holding lussemburghese , con l’acquisto del 4 febbraio di quasi 11 Mio di titoli pari all’ 1,25% del capitale ad un totale del 13,2 % , rafforzando così la sua posizione di primo azionista della banca , superando di slancio il Patto ( accordo di consultazione che riunisce gli storici azionisti di Piazzetta Cuccia) fermo al 12,54%. . Il consolidamento della posizione di Del Vecchio in Mediobanca accresce più che proporzionalmente anche il suo peso in Assicurazioni Generali, di cui detiene già una partecipazione diretta di poco inferiore al 5% del capitale. Il Ftse Mib ha così guadagnato lo 0,8% , mentre il Dax 30 ha chiuso quasi invariato al – 0,02%. In definitiva Piazza Affari continua d’impeto , anche nella settimana in corso, la sua corsa sull’ “onda lunga” creata dall’ottimismo che avvolge la formazione del nuovo Governo a guida Mario Draghi , anche per l’aumento continuo del consenso al nuovo esecutivo da parte dei partiti , a sorpresa Lega compresa. Insomma il c.d. “effetto Draghi “ lo si è già visto, di rimbalzo alla sua candidatura, attuarsi sullo spread, ma il vero banco di prova sarà il Recovery Plan , perché ove dovesse vincere ancora l’instabilità saranno di fatto i mercati ad “ imporre ipso facto” le riforme necessarie ed obbligatorie all’Italia.