DRAGHI: RIESCE ANCORA A FARE SOGNARE L’ELITE E LA BORSA DI MILANO VOLA

DRAGHI: RIESCE ANCORA A FARE SOGNARE L’ELITE E LA BORSA DI MILANO VOLA

Il banchiere riconosciuto nel mondo dell’economia e della finanza come  “ l’equilibrista che salvò l’euro” o , come definito dal Times ,“ Super Mario” ,  a   fare data  dal momento della  sua convocazione al Quirinale da parte di Mattarella per  affidargli il compito di  provare a costituire e quindi guidare un possibile Governo di “alto profilo”  ha  fatto un vero e proprio  BOOM  di citazioni dirette e/o indirette online sui social e ciò pur non avendo un suo account twitter e neppure un profilo social pubblico .  Nelle 24 ore  comprese tra  le  12 di martedì 2 e le  20  di mercoledì 3  febbraio il professore, economista ed ex presidente della Bce  è stato menzionato sul web oltre 250 mila volte .  La sua storica espressione pronunciata  da capo della BCE  : “ …whatever it takes…tutto ciò che è necessario..” , con la quale annunciò che l’Europa avrebbe fatto qualsiasi sforzo per difendere l’euro dalla crisi economica che stava colpendo l’eurozona,  viene  oggi “rimbalzata” sulla situazione economico-politica attuale italiana. E’ quindi storia di oggi il fatto che gli si chieda di risollevare l’Italia dal malinconico “vuoto” delle istituzioni, affidandogli il gravoso compito di creare e guidare un governo di “alto profilo” , che renda difficile se non addirittura impossibile per i partiti politici dirgli di no. Quindi avere la fiducia in Parlamento e questo dopo il naufragio del precedente mandato esplorativo del Presidente della Camera Fico.  E senza nulla dire e/o ancora fare , a guardare la Borsa di Milano,  ci stà  già riuscendo ! Nel merito vediamo che nonostante  in Italia oggi la Pandemia abbia  messo a rischio la  chiusura  di almeno 292.000 aziende per  un totale, stimato per difetto , di perdite di posti di lavoro per almeno 2 Mio, solamente  il c.d. “effetto Draghi “  ha trascinato Milano in cima alle Borse Europee della settimana con un + 7% , facendo  crollare lo spread  tra Btp e Bund al valore del 2015 di  93 punti base , calo che beneficia di fatto degli acquisti crescenti sui titoli di Stato italiani .  Questo in un quadro positivo in Europa creato dall’ottimismo generato dal vaccino  anti Covid  fautore di possibilità per una pronta ripresa economica e finanziaria , con lo Stoxx 600 Europe salito del 3,46% . A nota rilevo che la performance migliore tra i titoli del Ftse Mib è stata quella di Atlantia ( +21,18%) , seguita da Bper ( + 17,01 )e Unipol ( + 14.46).  Infatti Venerdì 5 us , ultima seduta della settimana passata , la Borsa di Milano ha registrato una pioggia di acquisti sulle banche : UNICREDIT che ,tramite la voce di Pier Carlo Padoan ( presidente designato) ,non ha escluso che sarà valutata un’operazione con Banca MPS, Intesa Sanpaolo  con i conti preliminari 2020 chiusi con un utile netto contabile di 3,3 miliardi di euro e distribuzione di dividendi per quasi 700 Mio di euro. Una particolare attenzione va posta al  salotto buono di Milano  che ha governato la finanza italiana per oltre 30 anni,  Mediobanca  , dove il patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio è salito  tramite   Delfin ,  la sua holding lussemburghese ,  con l’acquisto del 4 febbraio di quasi 11 Mio di titoli pari all’ 1,25% del capitale ad un totale del 13,2 % , rafforzando  così la sua posizione di primo azionista della banca ,  superando di slancio il Patto ( accordo di consultazione che riunisce gli storici azionisti di Piazzetta Cuccia) fermo al 12,54%.  . Il consolidamento della posizione di Del Vecchio  in Mediobanca accresce più che proporzionalmente anche il suo peso in Assicurazioni Generali, di cui detiene già una partecipazione diretta di poco inferiore al 5% del capitale.  Il Ftse Mib ha così guadagnato lo 0,8% , mentre il Dax 30 ha chiuso quasi invariato al – 0,02%. In definitiva Piazza Affari continua d’impeto , anche nella settimana in corso, la sua corsa sull’ “onda lunga” creata dall’ottimismo che avvolge la formazione del nuovo Governo a guida Mario Draghi , anche per l’aumento continuo del consenso al nuovo esecutivo da parte dei partiti , a sorpresa Lega compresa.  Insomma il c.d. “effetto Draghi “ lo si è già visto, di rimbalzo alla sua candidatura, attuarsi sullo spread, ma il vero banco di prova sarà il Recovery Plan ,  perché ove dovesse vincere ancora l’instabilità saranno di fatto i mercati ad “ imporre ipso facto” le riforme necessarie ed obbligatorie all’Italia.