
30 Giu DISEGNO DI LEGGE : “ COMPETITIVITA’ DEI CAPITALI “
In Commissione Finanze del Senato è iniziato l’iter di una Legge che sarà tanto complessa quanto epocale per l’economia e la finanza italiana , si vuole andare a ridisegnare il destino e il futuro di tutto il sistema d’impresa italiano. Sarà una vera e propria scelta tra azionisti stabili e fondi , questi ultimi orientati solo ad ottenere un profitto immediato dai loro investimenti. Ci troviamo alla contrapposizione netta tra imprenditori da una parte e capitali speculativi dall’altra. Uno dei punti nodali è rappresentato dal maggior peso effettivo da concedere agli azionisti stabili , ovvero il rafforzamento del c.d. “ voto multiplo “. Bisogna porre l’attenzione alla differenza esistente tra il “ mercato – investimenti “ e la “ mera speculazione “ . Gli imprenditori culturalmente sono da sempre propensi a reinvestire i guadagni aziendali , azioni queste che di riflesso implicano l’ottenimento di guadagni in tempi necessariamente più lunghi , rinunciando così a profitti immediati. Ma come si è evoluto il mercato dei capitali a partire dalla “ lista del consiglio “ ? Esiste una consuetudine , mutuata dal mondo finanziario anglo-americano , per cui è direttamente il “ board uscente” a proporre all’assemblea dei soci i suoi successori. Questo modus agendi si scontra però con la realtà del mercato interno italiano , forse più provinciale e ancora legato in molti casi al concetto di “ famiglia “. La differenza principale è che nel mondo anglo-americano esistono grandi realtà imprenditoriali con un azionariato assolutamente polverizzato dove, come prima conseguenza risulta essere difficile se non impossibile trovare qualcuno con un reale interesse . Conseguentemente la stessa cosa accade anche per trovare una consistenza azionaria tale da garantire la presentazione di una lista . In questo contesto tecnico- giuridico il consiglio di amministrazione svolge quindi a tutti gli effetti un ruolo di vera e propria supplenza. La realtà italiana è completamente diversa. Prevede il c.d. “ voto di lista “ che consta in un c.d. “ voto a elenco bloccato “. La lista del consiglio viene formalizzata dal Presidente e dall’ a.d. e come sempre accade è composta da persone che compiacciono alla loro visione imprenditoriale. Un siffatto meccanismo crea quindi palesemente una “ autocrazia “. Alle quote di minoranza , applicando il sistema delle liste bloccate , vengono per contro riservati ben pochi posti nel consiglio. Voglio porre poi l’attenzione sul fatto che in un contesto di assemblee così formate un posto di “ forte peso” è quello deciso tramite il voto dei fondi di investimento ai quali viene affidata una quota sempre più rilevante del risparmio. I fondi , come da prassi , non agiscono su una reale base di scelte selettive e attentamente ponderate . Questo accade perché i loro acquisti sono effettuati in modo automatico e standardizzato. E’ inoltre interessante vedere nella prassi comune come agiscono in questo caso specifico i fondi. Premesso che non hanno al loro interno un ufficio studi dedicato al problema , per esprimere il loro voto si affidano a una società di consulenza esterna che si chiama “ Proxy ” la quale a tutti gli effetti suggerisce loro chi votare !! Sono società di consulenza ad ampio spettro, per questo motivo esiste il rischio reale di mettere nelle mani di queste società il futuro di intere imprese . Una soluzione potrebbe essere proprio quella del “ voto multiplo “ che potrebbe costituire una vera e propria protezione a difesa della pura speculazione perché permetterebbe al socio stabile di nominare gli amministratori. Quanto fino a qui detto si collega direttamente al tema delle successioni e nello specifico alla proposta di poter rimodulare la quota di legittima in funzione della capacità a poter garantire la maggioranza di una certa società al successore più capace scelto direttamente da chi pone in essere il testamento. Nello specifico la Legge Italiana valuta la successione solo in un’ottica “ patrimoniale “ , senza porsi in alcun modo il problema assolutamente attuale e reale che le imprese di grandi dimensioni hanno soprattutto una importante “ dimensione sociale “ che va a tutti i costi tutelata , nell’ottica di una economia futura sempre più moderna e globale. La problematica successoria è un argomento di assoluta attualità e riveste una rilevanza sempre più importante nel contesto economico e sociale nazionale, per questo motivo andremo ad affrontarlo nel merito in un prossimo articolo.