BENI INTANGIBILI : IL “ CORE “ DELLE IMPRESE QUOTATE

BENI INTANGIBILI : IL “ CORE “ DELLE IMPRESE QUOTATE

A differenza di un recente passato , i beni intangibili hanno assunto sempre più una forte rilevanza patrimoniale ed economica in seno alle imprese  come fattori reali determinanti  il grado di competitività e  di sviluppo economico.  Ma quando ci riferiamo a  “ fattori di natura immateriale” di cosa stiamo parlando?  E meglio , cosa si intende esattamente per  patrimonio intangibile di un’impresa?  Trattasi generalmente di reputazione aziendale , capitale relazionale, tecnologie proprietarie (  trade secrets e know-how ) , proprietà industriale e intellettuale ( brevetti, marchi, nomi a dominio ) , segreti industriali , diritti acquisiti per accordi contrattuali , grado di fedeltà dei clienti, relazioni interne-esterne con i fornitori, riconoscibilità del marchio e oggi di grande appeal per il mercato viene considerata   anche la capacità intrinseca dell’ impresa di migliorarsi nel tempo tramite l’ innovazione e la produzione green.  In poche parole trattasi di asset rivolti a risorse e patrimonio . Non  sono quindi  valori incorporati direttamente in beni fisici e/o in attività finanziarie pur avendo  comunque una loro capacità autonoma e tangibile di generare un surplus di valore economico in seno all’impresa . La loro importanza  è cresciuta in maniera esponenziale  negli ultimi decenni.  Ad esempio il  c.d. “ capitale intellettuale “ delle imprese ha di fatto segnato il proprio ingresso nella  nuova era  del capitalismo .   Viene  comunemente utilizzato  come veicolo di miglioramento della produttività aziendale interna :  reale creatore di valore e di   vantaggio competitivo sostenibile nel medio – lungo termine.  Tutto questo porta ad evidenziare come anche il mercato delle imprese quotate sia sempre più spinto in alto dalla importanza e rilevanza economica delle poste  intangibili.  Il valore dei beni intangibili valeva  circa il 35% negli anni 80 ;  oggi rappresenta un buon 90% e oltre della capitalizzazione complessiva dei titoli appartenenti all’ indice S&P 500 .  L’ importanza che gli investitori di tutto il mondo stanno riversando su tale tipologia di “ valore  aziendale “  è sempre più in crescendo . Basta rivolgersi ai dati relativi alle capitalizzazioni di mercato delle principali società quotate sulle diverse piazze finanziarie.  Nel 2023 nove delle prime dieci società mondiali di successo hanno basato il proprio “ business model “ su beni intangibili , tra esse a campione ricordo Microsoft, Apple, Amazon ecc.   Solamente una nelle prime dieci company  , la società petrolifera Saudi Aramco , basa ancora oggi la maggior parte della propria capitalizzazione su beni tangibili. Ma come rientrano i beni intangibili nella complessità di  una analisi atta ad analizzare un possibile investimento? Gli investitori ben conoscono il valore dei beni intangibili di una company . Nel loro complesso generano ricchezza e quindi rappresentando di fatto una parte importante se non addirittura molto rilevante dell’effettivo valore di mercato di un’impresa quotata . Più le imprese quotate e quindi sotto gli occhi attenti del mercato sono guidate da un managent con capacità riconosciute e riconoscibili da tutti gli addetti ai lavori  e  più vengono ravvisati i vantaggi e le capacità aziendali , imprenditoriali  e quindi una maggiore  capacità competitiva rispetto ai concorrenti . Tutto questo  crea valore reale , ricchezza, interesse esaustivo per gli investitori. Esiste però il rischio concreto di sottostimare l’effettivo contributo che tali poste attive possano portare ai risultati finali di un’impresa . I principi contabili internazionali sono ancora oggi  legati  di gran lunga a standard predisposti a valorizzazioni di beni tangibili e quindi aritmeticamente valutabili con un buon grado reale di certezza.  Tutto questo però , al contrario ,  avvalora  la palese inadeguatezza dei tradizionali principi contabili : occorre  urgentemente un ‘ implementazione comunemente accettata della rendicontazione degli intangibili.  Da parte loro  le  imprese da tempo si stanno già attivando  per  adottare al loro  interno  un riallineamento economico corretto e coeso con il proprio patrimonio e questo  in funzione dell’  incremento fornito allo stesso dal valore degli intangibili. Devono quindi  generare per gli investitori  una documentazione idonea a valutare la reale portata di quello che sono i fattori salienti ed  identificativi  di un  processo di creazione interna di valore , fatto questo fondamentale per accrescere il  loro grado di competitività e quindi di leadership sul mercato. Da  parte  della UE è in definizione la nuova direttiva comunitaria che prenderà  il nome di Corporate Sustainability Reporting Directive . Questo diverrà a tutti gli effetti  un atto impositivo per  le imprese. Dovrà  aiutare a  fornire al mercato informazioni certe e  autocertificate sulla portata e consistenza delle  risorse immateriali  aziendali e quindi del modello interno di business fautore  di produzione di ricchezza.