20 Dic BENI INTANGIBILI : IL “ CORE “ DELLE IMPRESE QUOTATE
A differenza di un recente passato , i beni intangibili hanno assunto sempre più una forte rilevanza patrimoniale ed economica in seno alle imprese come fattori reali determinanti il grado di competitività e di sviluppo economico. Ma quando ci riferiamo a “ fattori di natura immateriale” di cosa stiamo parlando? E meglio , cosa si intende esattamente per patrimonio intangibile di un’impresa? Trattasi generalmente di reputazione aziendale , capitale relazionale, tecnologie proprietarie ( trade secrets e know-how ) , proprietà industriale e intellettuale ( brevetti, marchi, nomi a dominio ) , segreti industriali , diritti acquisiti per accordi contrattuali , grado di fedeltà dei clienti, relazioni interne-esterne con i fornitori, riconoscibilità del marchio e oggi di grande appeal per il mercato viene considerata anche la capacità intrinseca dell’ impresa di migliorarsi nel tempo tramite l’ innovazione e la produzione green. In poche parole trattasi di asset rivolti a risorse e patrimonio . Non sono quindi valori incorporati direttamente in beni fisici e/o in attività finanziarie pur avendo comunque una loro capacità autonoma e tangibile di generare un surplus di valore economico in seno all’impresa . La loro importanza è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi decenni. Ad esempio il c.d. “ capitale intellettuale “ delle imprese ha di fatto segnato il proprio ingresso nella nuova era del capitalismo . Viene comunemente utilizzato come veicolo di miglioramento della produttività aziendale interna : reale creatore di valore e di vantaggio competitivo sostenibile nel medio – lungo termine. Tutto questo porta ad evidenziare come anche il mercato delle imprese quotate sia sempre più spinto in alto dalla importanza e rilevanza economica delle poste intangibili. Il valore dei beni intangibili valeva circa il 35% negli anni 80 ; oggi rappresenta un buon 90% e oltre della capitalizzazione complessiva dei titoli appartenenti all’ indice S&P 500 . L’ importanza che gli investitori di tutto il mondo stanno riversando su tale tipologia di “ valore aziendale “ è sempre più in crescendo . Basta rivolgersi ai dati relativi alle capitalizzazioni di mercato delle principali società quotate sulle diverse piazze finanziarie. Nel 2023 nove delle prime dieci società mondiali di successo hanno basato il proprio “ business model “ su beni intangibili , tra esse a campione ricordo Microsoft, Apple, Amazon ecc. Solamente una nelle prime dieci company , la società petrolifera Saudi Aramco , basa ancora oggi la maggior parte della propria capitalizzazione su beni tangibili. Ma come rientrano i beni intangibili nella complessità di una analisi atta ad analizzare un possibile investimento? Gli investitori ben conoscono il valore dei beni intangibili di una company . Nel loro complesso generano ricchezza e quindi rappresentando di fatto una parte importante se non addirittura molto rilevante dell’effettivo valore di mercato di un’impresa quotata . Più le imprese quotate e quindi sotto gli occhi attenti del mercato sono guidate da un managent con capacità riconosciute e riconoscibili da tutti gli addetti ai lavori e più vengono ravvisati i vantaggi e le capacità aziendali , imprenditoriali e quindi una maggiore capacità competitiva rispetto ai concorrenti . Tutto questo crea valore reale , ricchezza, interesse esaustivo per gli investitori. Esiste però il rischio concreto di sottostimare l’effettivo contributo che tali poste attive possano portare ai risultati finali di un’impresa . I principi contabili internazionali sono ancora oggi legati di gran lunga a standard predisposti a valorizzazioni di beni tangibili e quindi aritmeticamente valutabili con un buon grado reale di certezza. Tutto questo però , al contrario , avvalora la palese inadeguatezza dei tradizionali principi contabili : occorre urgentemente un ‘ implementazione comunemente accettata della rendicontazione degli intangibili. Da parte loro le imprese da tempo si stanno già attivando per adottare al loro interno un riallineamento economico corretto e coeso con il proprio patrimonio e questo in funzione dell’ incremento fornito allo stesso dal valore degli intangibili. Devono quindi generare per gli investitori una documentazione idonea a valutare la reale portata di quello che sono i fattori salienti ed identificativi di un processo di creazione interna di valore , fatto questo fondamentale per accrescere il loro grado di competitività e quindi di leadership sul mercato. Da parte della UE è in definizione la nuova direttiva comunitaria che prenderà il nome di Corporate Sustainability Reporting Directive . Questo diverrà a tutti gli effetti un atto impositivo per le imprese. Dovrà aiutare a fornire al mercato informazioni certe e autocertificate sulla portata e consistenza delle risorse immateriali aziendali e quindi del modello interno di business fautore di produzione di ricchezza.