
28 Lug BCE : MUTUI DA INCUBO
Prosegue la stangata sui tassi decisa dalla BCE con il nono rialzo consecutivo. Un aumento dello 0,25% bps che porta il tasso principale ai massimi dal 2001 al 4,25%. La Presidente della BCE non ha escluso nuovi rialzi a settembre sulla base dei dati economici dei primi otto mesi. L’obiettivo primario è ancora quello di contrastare l’inflazione persistente. Fissata anche la remunerazione delle riserve minime allo 0% , ciò al fine di migliorare nel medio periodo l’efficienza della politica monetaria. D’altra parte sono in forte crescita le preoccupazioni sulle prospettive economiche di breve termine dell’ Eurozona a causa del sensibile indebolimento della domanda interna. Segnalo il calo dei consumi delle famiglie nel 1° trimestre del 2023 : nel dettaglio i consumi pro capite si sono ridotti dello 0,1% in 20 paesi dell’ Eurozona , del – 0,2% nell’insieme complessivo UE rispetto al trimestre precedente che li vedeva già in diminuzione dell’ 1,6% ( – 1,4% nell’insieme UE). In Italia l’indice di fiducia delle imprese sale da 108,2 a 109,1 così recuperando in buona parte i cali registrati nei due mesi precedenti. Per contro il sentiment dei consumatori cala da 108,6 a 106,7 assestandosi sopra il livello medio del periodo gennaio / giugno 2023. Un vero e proprio impatto shock questa decisione traslerà sui tassi di interesse dei mutui variabili. I sottoscrittori di tale tipologia di mutuo hanno visto aumentare ogni singola rata dal 60 al 69% rispetto all’inizio dello scorso anno e fino al valore monstre di un + 286 euro / rata a seconda della durata del prestito. Come detto questo è stato il nono rialzo dei tassi consecutivo attuato dalla BCE e questa decisione appesantirà anche i conti dello Stato. Aumenteranno gli interessi che lo Stato dovrà corrispondere sul debito pubblico , nel frattempo balzato a maggio a 2.817 miliardi di euro. Nel merito il costo per gli interessi in base ai tassi attuali si collocherà intorno ai 100 miliardi di euro , 40 in più rispetto al 2020.