30 Gen IL PUZZLE DELLE PRIVATIZZAZIONI
Il Consiglio dei Ministri del giorno 25 gennaio ha approvato il ventaglio di operazioni che porterà alle privatizzazioni di alcuni asset di proprietà dello Stato al fine di fare cassa : obiettivo auspicato di 20 miliardi di euro. La prima è Poste Italiane la cui rete è molto attiva nel servizio pubblico di corrispondenza e nella gestione del risparmio. Si parte con l’approvazione , in via preliminare , del Decreto di Palazzo Chigi ( Dpcm) che dovrà di fatto regolamentare la vendita di un importo di poco inferiore al 20% del c.s. ( personalmente ritengo più ipotizzabile una quota vicina al 13% ) di quella oggi posseduta dal Tesoro, mantenendo però sempre il controllo pubblico con il 29,26 % posseduto dal Ministero dell’ Economia e il 35 % in mano a Cassa Depositi e Prestiti . Stiamo parlando di un incasso che si potrebbe aggirare intorno ai 2,7 miliardi di euro e dove tra i tanti pretendenti all’acquisto ci saranno a contendersi l’operazione svariati fondi esteri che potrebbero/vorrebbero entrare nel capitale vista anche l’ottima redditività dell’ investimento. A questo proposito segnalo che la quota di Poste Italiane , che tra poco andrà sul mercato, è valsa al Governo per l’ anno 2023 un importo pari a 260 milioni in dividendi. Il ventaglio delle privatizzazioni inoltre comprenderà anche il 25% di Monte Paschi di Siena per 0,92 mld di euro con l’aggiunta a seguire di un ulteriore 39% per 1,7 mld di euro. ENI con la vendita del 4% per 2 mld di euro. Il 28% di Enav per 0,5 mld di euro . Per Ferrovie Italiane Invece è ancora tutto da valutare sia come modalità e tempistiche sia per valore effettivo stimato come cifra base della vendita , oggi è ipotizzabile la cessione di una quota pari al 49% del capitale.