UNICREDIT – BANCO BPM : OPERAZIONE “CARTA CONTRO CARTA” E’ QUI LA FESTA?

UNICREDIT – BANCO BPM : OPERAZIONE “CARTA CONTRO CARTA” E’ QUI LA FESTA?

Esiste una regola   negli affari che cita “…prima si fa, dopo si parla..” .  Questo perché alla esternazione di un consenso , testimoniata da un possibile investitore , corrisponde sempre una immediata reazione della Borsa . Si può  bloccare  così una operazione di “ carta contro carta”  rendendo  i rapporti di scambio non più favorevoli come in precedenza.  E’ quello che è accaduto con la Fondazione Crt , socia in Unicredit , che pochi giorni orsono ha ripresentato l’idea  di una possibile acquisizione di Banco Bpm, ex Banca Popolare di Milano,  da parte di Unicredit.  Da una parte  troviamo Banco Bpm , istituto che  da sempre radicato le proprie radici ed un forte  know how   nel territorio lombardo, zona  in assoluto la  più industrializzata d’Italia , ma con una dimensione e consolidamento   sull’intero  territorio nazionale non certo di primo piano.   Dall’altra Unicredit , che oggi è su valori massimi di Borsa mai registrati  negli ultimi 7 anni ,  quotando 20 euro ad azione come non accadeva esattamente dal 13 marzo 2016 e   che gode sia di una salda radicalizzazione  sia sui principali mercati europei che sul mercato nazionale ,  mancando però   proprio di una specifica  presenza sul territorio lombardo.  In Unicredit la quota azionaria e quindi le volontà di Fondazione Crt si raffrontano  con gli interessi di un altro importante socio ovvero il colosso assicurativo tedesco Allianz che detiene il 3,127 % del capitale.    In Banco Bpm invece bisogna confrontarsi con le prospettive e le volontà di business dei  francesi di Crèdit Agricole soci al 9,9% del capitale. Ecco allora che appare chiaro come una eventuale operazione tra le due banche abbia un possibile senso industriale  di grande valenza economico-finanziaria .  Per contro però a livello nazionale tale operazione bloccherebbe e quindi si scontra con la plausibile nascita del tanto auspicato “terzo polo creditizio italiano ” che potrebbe vedere  Monte Paschi di Siena in unione con Banco Bpm e/o in alternativa con Bper . Acquisendo Banco Bpm , Unicredit ne uscirebbe  senza dubbio più forte ma la differenza dimensionale tra Intesa Sanpaolo e Unicredit/Banco Bpm sarebbe sempre e comunque molto ampia.  Esistono oggi  molte parole e  progetti che tengono banco nelle stanze della finanza italiana ,  soprattutto in un contesto nazionale come l’attuale dove il Pil ha sorpreso tutti al rialzo con una crescita nel primo trimestre 2023 dello 0,5% congiunturale e del 1,8% tendenziale. Il primo fatto  registrabile però è che i rapporti di scambio “carta contro carta” non sono oggi più favorevoli come qualche giorno  fa.