
04 Mag UNICREDIT – BANCO BPM : OPERAZIONE “CARTA CONTRO CARTA” E’ QUI LA FESTA?
Esiste una regola negli affari che cita “…prima si fa, dopo si parla..” . Questo perché alla esternazione di un consenso , testimoniata da un possibile investitore , corrisponde sempre una immediata reazione della Borsa . Si può bloccare così una operazione di “ carta contro carta” rendendo i rapporti di scambio non più favorevoli come in precedenza. E’ quello che è accaduto con la Fondazione Crt , socia in Unicredit , che pochi giorni orsono ha ripresentato l’idea di una possibile acquisizione di Banco Bpm, ex Banca Popolare di Milano, da parte di Unicredit. Da una parte troviamo Banco Bpm , istituto che da sempre radicato le proprie radici ed un forte know how nel territorio lombardo, zona in assoluto la più industrializzata d’Italia , ma con una dimensione e consolidamento sull’intero territorio nazionale non certo di primo piano. Dall’altra Unicredit , che oggi è su valori massimi di Borsa mai registrati negli ultimi 7 anni , quotando 20 euro ad azione come non accadeva esattamente dal 13 marzo 2016 e che gode sia di una salda radicalizzazione sia sui principali mercati europei che sul mercato nazionale , mancando però proprio di una specifica presenza sul territorio lombardo. In Unicredit la quota azionaria e quindi le volontà di Fondazione Crt si raffrontano con gli interessi di un altro importante socio ovvero il colosso assicurativo tedesco Allianz che detiene il 3,127 % del capitale. In Banco Bpm invece bisogna confrontarsi con le prospettive e le volontà di business dei francesi di Crèdit Agricole soci al 9,9% del capitale. Ecco allora che appare chiaro come una eventuale operazione tra le due banche abbia un possibile senso industriale di grande valenza economico-finanziaria . Per contro però a livello nazionale tale operazione bloccherebbe e quindi si scontra con la plausibile nascita del tanto auspicato “terzo polo creditizio italiano ” che potrebbe vedere Monte Paschi di Siena in unione con Banco Bpm e/o in alternativa con Bper . Acquisendo Banco Bpm , Unicredit ne uscirebbe senza dubbio più forte ma la differenza dimensionale tra Intesa Sanpaolo e Unicredit/Banco Bpm sarebbe sempre e comunque molto ampia. Esistono oggi molte parole e progetti che tengono banco nelle stanze della finanza italiana , soprattutto in un contesto nazionale come l’attuale dove il Pil ha sorpreso tutti al rialzo con una crescita nel primo trimestre 2023 dello 0,5% congiunturale e del 1,8% tendenziale. Il primo fatto registrabile però è che i rapporti di scambio “carta contro carta” non sono oggi più favorevoli come qualche giorno fa.