
02 Mar UE – UK : WINDSOR FRAMEWORK
Trascorsi poco meno di sette anni dal referendum che sancì la Brexit , l’ economia d’oltre manica e quella comunitaria tirano un sospiro di sollievo e tornano a sorridere. Il risultato della revisione al “ Protocollo Nord Irlandese” oggi ribattezzato “ Windsor Framework “, può essere riassunto in due punti : (1) tutela dell’integrità del mercato unico , ( 2) ufficializzazione della sovranità dell’Irlanda del Nord. L’obiettivo perseguito da entrambe la parti è stato quello di evitare il ritorno alla ricostituzione di un confine interno tra Irlanda del Nord e Repubblica d’ Irlanda . Questo fatto sarebbe stato causa di nuove tensioni politiche e religiose proprio in prossimità del 25esimo anniversario degli accordi del Venerdì Santo che aveva riportato la pace nell’ Irlanda del Nord dopo anni di guerra e violenze settarie. Il “ Windsor Framework” poggia su tre punti cardine . (A) A/1 “corsia verde “ : prevede che non ci siano controlli doganali di nessun tipo , ostacoli , intoppi burocratici per tutte le tipologie di merci provenienti dalla Gran Bretagna e destinate all’ Irlanda del Nord. A/2 “ corsia rossa “ : atta a garantire e preservare l’integrità del mercato unico tramite il transito delle merci dirette verso la Repubblica d ‘ Irlanda e quindi la UE. (B) pone l’attenzione su prodotti merceologici diversi ma soprattutto sul settore delle medicine ; sia farmaci in commercio che futuri e se già approvati dall’ente di regolamentazione britannico potranno essere venduti in Irlanda del Nord. (C) il c.d. “ freno di emergenza “ è il fulcro per la tutela della sovranità dell’ Irlanda del Nord. Con esso Parlamento di Stormont gode del diritto di poter bloccare sine die le regole UE , il Governo britannico anche del diritto di veto. Il Partito Unionista Democratico d’Irlanda si trova così nella condizione di avere voce in capitolo circa le norme UE , fermo restando che la Corte Europea di Giustizia resta arbitro unico e supremo della Legge UE. Oltre ai tre punti citati l’accordo di fatto sblocca anche la delicata posizione sulla collaborazione circa la ricerca scientifica . Si permette così ancora la partecipazione della Gran Bretagna al programma quadro della UE per la ricerca e l’innovazione 2021/2027 , il c.d. “ Horizon Europe” riaprendo di fatto la possibilità a tutti i ricercatori e scienziati britannici di avere nuovo accesso ai fondi UE. Personalmente valuto questo accordo, nella sua globalità, come il tentativo fattuale di ricercare e quindi favorire una cooperazione più “ morbida “ tra Londra e Bruxelles, forse adoperandosi, un po’ sotto traccia, per attenuare gli effetti più profondi della Brexit senza peraltro rimetterla in discussione… almeno al momento.