UE – UK : WINDSOR FRAMEWORK

UE – UK : WINDSOR FRAMEWORK

Trascorsi poco meno di sette anni dal referendum che sancì la Brexit , l’ economia d’oltre manica e quella comunitaria tirano un sospiro di sollievo e  tornano a sorridere.  Il risultato della revisione al “ Protocollo Nord Irlandese” oggi   ribattezzato “ Windsor Framework “,  può essere riassunto  in due punti :  (1) tutela dell’integrità del mercato unico , ( 2)   ufficializzazione della sovranità dell’Irlanda del Nord.  L’obiettivo   perseguito da entrambe la parti  è stato quello di evitare  il ritorno alla ricostituzione  di un confine interno tra Irlanda del Nord e Repubblica d’ Irlanda . Questo fatto  sarebbe stato causa di nuove tensioni politiche e religiose proprio in prossimità del 25esimo anniversario degli accordi del Venerdì Santo che aveva riportato la pace nell’ Irlanda del Nord dopo anni di guerra e violenze settarie.  Il  “ Windsor Framework” poggia su tre punti cardine .   (A)   A/1   “corsia verde “ : prevede che non ci siano  controlli doganali di nessun tipo , ostacoli , intoppi burocratici per tutte le tipologie di merci provenienti dalla Gran Bretagna e destinate all’ Irlanda del Nord.  A/2 “ corsia rossa “ : atta a garantire e preservare l’integrità del mercato unico  tramite il transito delle merci dirette verso la Repubblica d ‘ Irlanda e quindi la UE.  (B) pone l’attenzione  su prodotti merceologici diversi ma soprattutto sul settore delle  medicine ;  sia farmaci in commercio che futuri e se già approvati dall’ente di regolamentazione britannico potranno essere venduti in Irlanda del Nord.  (C) il c.d. “ freno di emergenza “ è il fulcro per la tutela della sovranità dell’ Irlanda del Nord.  Con esso  Parlamento di Stormont  gode del diritto di  poter bloccare  sine die le regole UE ,  il Governo britannico anche  del diritto di veto.  Il Partito Unionista Democratico d’Irlanda si trova  così nella condizione di avere voce in capitolo circa le norme UE , fermo restando che la Corte Europea di Giustizia resta arbitro unico e supremo della Legge UE. Oltre ai tre punti citati l’accordo di fatto sblocca anche la  delicata posizione sulla collaborazione circa la ricerca scientifica .  Si  permette  così ancora la partecipazione della Gran Bretagna  al programma quadro della UE per la ricerca e l’innovazione 2021/2027 , il c.d.  “ Horizon Europe”  riaprendo di fatto la possibilità a tutti i ricercatori e scienziati britannici di avere nuovo accesso ai fondi UE. Personalmente valuto questo accordo, nella sua globalità,  come il tentativo fattuale di ricercare  e quindi favorire una cooperazione più “ morbida “ tra Londra e Bruxelles, forse adoperandosi, un po’ sotto traccia, per  attenuare gli effetti più profondi della Brexit senza peraltro rimetterla in discussione… almeno al momento.