TESTAMENTO : IL LEGATO COME SOSTITUTO DI LEGITTIMA

TESTAMENTO : IL LEGATO COME SOSTITUTO DI LEGITTIMA

Su queste pagine abbiamo spesso affrontato il problema inerente il “ passaggio  generazionale” per gli imprenditori.  Oggi ne affrontiamo una particolare sfaccettatura   o meglio un “ingranaggio” fondamentale atto a predisporre la “chiusura del cerchio” della complessa operazione  che prende il nome appunto di “ passaggio  generazionale”: il testamento.  Del testamento in senso stretto , come libera disposizione dei propri beni e quindi  strumento di prevenzione delle possibili liti tra coeredi a fare data dalla propria morte , si è scritto e parlato a lungo, con questo articolo vorrei affrontare il “legato in sostituzione di legittima” , negozio giuridico  utile alla pianificazione successoria in presenza di un legittimario estraneo alla più stretta cerchia familiare del testatore. Personalmente ho condiviso a livello professionale  in molte occasioni questo tipo di  soluzione quando un imprenditore, nel momento di cessazione della propria attività imprenditoriale e quindi quando si stavano  studiando le modalità di attuazione di un ricambio generazionale in azienda, si è trovato nella condizione di voler assegnare , come disposizione testamentaria,  una “quota” del proprio patrimonio ad una terza persona estranea dalla più ristretta cerchia familiare ma , secondo il giudizio del dominus, meritevole di un “ fringe benefits “ particolare ad esempio per avere affiancato  fedelmente tutta la sua storia imprenditoriale. Il “legato in sostituzione” quindi tecnicamente rappresenta la disposizione testamentaria in virtù della quale il de cuius nel proprio testamento attribuisce ad un legittimario, che esso non ritiene opportuno designare come proprio erede universale,  un legato avente ad oggetto un bene specifico in sostituzione della quota di legittima spettante invece a quest’ultimo. Nel momento del decesso del de cuis al legittimario in questione spetterà la  libera scelta tra due ben distinte opzioni alternative.  La  prima opzione  contempla  la possibilità di conseguire il legato , scelta questa che  però implica la rinuncia a far valere  il diritto di legittimario e quindi  il successore  non acquista la qualità di erede ,   generando   la contestuale perdita del diritto a chiedere un supplemento nel caso in cui il  valore del legato sia inferiore a quello della legittima. Nella seconda opzione all’ eventuale   azione di rinuncia al legato corrisponde la richiesta della legittima. A conti fatti  la fattispecie in oggetto oltre che permettere  al testatore di soddisfare i diritti successori di un legittimario,  rappresenta anche una realtà ottimale per il legittimario medesimo il quale ove soddisfatto eviterà di prendere parte alla fase di divisione ereditaria. Circa eventuali debiti ereditari il legittimario  sarà tenuto a risponderne solamente   nei limiti del valore del suo legato.  Trattasi di una azione  molto in uso nelle pratiche professionali di “ passaggio  generazionale” .   Attiene ad  un’attribuzione  a titolo particolare  di una somma di denaro  ma molto spesso abbiamo registrato che  era inerente ad un bene specifico  cui il legatario era particolarmente interessato.  Tecnicamente  questo azione è disposta a tacitazione di una quota riservata  ma sempre  sottoposta a condizione risolutiva nel senso che l’eventuale rinuncia da parte del legittimario fa venire meno il legato medesimo.  Un’ ultima precisazione .  Nel caso in cui il testatore in vita e quindi durante la procedura di spoliazione del proprio patrimonio collegato all’operazione di  “ricambio generazionale” si renda conto che il valore del legato potrebbe rilevarsi inferiore al valore di legittima può attivarsi per modificare il proprio testamento ed attribuire al legittimario-legatario la piena facoltà di chiedere il supplemento  ma  senza  rinuncia del legato, in modo tale da poter integrare il valore del  proprio legato e scongiurare così un’azione di riduzione. In definitiva tale strumento può aiutare a far quadrare il cerchio  su una operazione complessa e delicata quale il “ ricambio generazionale”  anche  in merito ai rischi  d’impresa , contribuendo alla creazione di un ambiente ottimale e propizio al completo dispiegarsi delle potenzialità degli eredi.