
13 Feb TAV:L’ELASTICITA’ DEI NUMERI
Il risultato dell’analisi tecnica costi-benefici sulla Tav ,dimostra ancora una volta di più quanto sia errato il concetto che i “numeri” siano un entità fredda ed immodificabile per chiunque li legga . Non è così ! Molti dei valori numerari esposti nel “dossier Tav” e quindi alcune voci visibili sia nella parte costi che nella parte benefici, può essere letta, analizzata e scorporata in base a chi ne sia il lettore. E’ eclatante come uno dei sei esperti incaricati dal Ministero dei Trasporti dello studio e quindi della predisposizione della redazione finale, non abbia voluto firmare il documento, presentando poi un dossier alternativo con valori di molto discostanti dall’esito di quello finale . Ciò viene avvalorato ancora di più dall’eclatante disparità di valore che oggi si da, in caso di stop, al progetto della Tav. Se fino a pochi giorni orsono, tra penali e rimborsi si ipotizzava un valore complessivo di circa 1,7 miliardi tra Italia , Francia ed UE oggi ,come per altro già evidenziato tempo addietro da chi scrive ed a cui oggi si sono aggiunte altre voci di esperti, si è visto come l’importo dichiarato di 1,7 miliardi risulti essere un errore macroscopico . Infatti esiste una percentuale contenuta tra il 10 – 30 % prevista a titolo di risarcimento danni a causa dello scioglimento dei contratti , la quale però non va parametrata sul costo totale dell’opera ma bensì sui contratti esistenti ed in esecuzione nel momento preciso del recesso. In questo momento con i contratti che si aggirano intorno a 1,3 miliardi , il costo finale sarebbe calcolabile in un delta compreso tra i 130 – 400 milioni di euro. Dando una scorsa veloce , invece, ai numeri finali del dossier presentato dagli esperti del Ministero dei Trasporti , il disavanzo tra costi e benefici sarebbe pari a 6.995 milioni di euro considerando i “ costi a finire” , valore incrementabile fino a 7.949 milioni di euro sul costo totale dell’intera opera , questo conteggiando anche tutte le spese già affrontate . Ad i numeri finali del dossier, che poi per dovere di cronaca qui di seguito elencherò ,sono tre le voci imprescindibili che nessuno ha voluto e/o potuto considerare: la prima è che il blocco della Tav che porterebbe alla perdita di oltre 50 mila posti di lavoro; la seconda è il vantaggio sulla salute pubblica e quindi sull’inquinamento che la Tav permetterebbe di far godere al nostro paese, con il trasporto su rotaie anziché su strada; la terza è l’incalcolabile danno economico che il blocco dell’opera causerebbe alla regione Piemonte , al Nord Italia e quindi di riflesso all’economia nazionale .
COSTI
INVESTIMENTO: – 7658 MILIONI €
MANUTENZIONE: -222 MILIONI €
RIDUZIONE ACCISE:– 1619 MILIONI €
SURPLUS CONCESSIONARI AUTOSTRADALI: – 2913 MILIONI €
BENEFICI
RIDUZIONE ESTERNALITA’: 1785 MILIONI €
RIDUZIONE CONGESTIONE STRADALE:1000 MILIONI €
SURLUS MERCI: 1370 MILIONI €
SURPLUS PASSEGGERI:1218 MILIONI €
SURPLUS OPERATORI FERROVIARI: 44 MILIONI €
Fabio Accinelli