TASSA SUGLI EXTRA-PROFITTI DELLE BANCHE: TUTTI CONTRO

TASSA SUGLI EXTRA-PROFITTI DELLE BANCHE: TUTTI CONTRO

Dalla Banca Centrale Europea per arrivare all’ Abi, Bcc e Assopopolari tutti coesi contro la tassa straordinaria sul comparto bancario varata un mese orsono dal Governo Meloni. Le perplessità esternate in questi giorni  hanno però anche una base di diritto che  fomenta dubbi di costituzionalità sul provvedimento. A questo si aggiungono possibili rischi di danni per l’intera economia italiana già coinvolta in una accertata fase di rallentamento. E’ lo stesso concetto di “ extra profitti” che soggiace  alla tassa straordinaria , quale differenza tra tassi attivi e passivi, a creare le contestazioni di merito.  La norma viene definita un vero e proprio “ vulnus” ( ndr: offesa di un diritto ,  elemento costitutivo di un reato) in merito alla fiducia riposta verso il mercato finanziario italiano. Per rendere ufficiale  la propria contrarietà tutto il comparto bancario italiano ha deciso di rivolgere i propri dubbi e lamentele in maniera scritta ed inequivocabile rivolgendosi nella sede istituzionale delle audizioni del Senato. Nella nota della Bce si legge che l’imposta straordinaria sugli extra profitti delle banche  renderebbe meno attrattivi l’arrivo di nuovi capitali azionari , anche a  causa dello status di incertezza del mercato italiano. In altre parole l’introduzione di questo nuovo  indebito  e oltre che  retroattivo “ orpello a sorpresa” potrebbe essere letto anche dagli investitori esteri come la percezione di un quadro politico e fiscale interno incerto , alimentando così  un forte incremento dei contenziosi che porterebbero come primo risultato quello di aumentare l’incertezza giuridica.  Come se non bastasse arriva la stangata della Bce con il decimo rialzo , dal luglio 2022  , dei tassi  di 25 punti base, portando il tasso principale al + 4,5% ! E la Lagarde avvisa … “ potrebbero salire ancora….”. Questo nuovo rialzo  è stato reputato necessario per cercare di combattere un’inflazione che,  pur continuando a decelerare , vede previsioni di rimanere  ancora alta  per un lungo periodo di tempo.  Il mercato da parte sua ha subito interpretato questo rialzo come un “ dovish hike “ ovvero ” rialzo necessario, “ con le Borse Europee tutte in positivo  di oltre l’ 1% . Visto l’andamento dell’economia globale ritengo che non si sia però ancora raggiunto il picco inflattivo e quindi si continuerà a navigare a vista, con  la Bce che deciderà di volta in volta ma sempre tenendo ben conto dei dati ufficiali. Un’ ultima nota mostra un altro  un altro dato preoccupante . Le famiglie italiane nel triennio 2021-2023  , per sostenere i propri consumi , hanno intaccato la propria ricchezza finanziaria con una perdita reale media per famiglia pari a 17.600 euro di potere di acquisto .