SETTORE BANCARIO : SPETTRO USA DI “BANK RUN”

SETTORE BANCARIO : SPETTRO USA DI “BANK RUN”

Dopo le californiane Silicon Valley Bank,  che ha causato il più grande fallimento bancario dal 2008 ad oggi, e Silvergate  Bank  specializzata nel settore delle criptovalute  messa in liquidazione preventiva,  è stata  chiusa  dalla FDIC ( società governativa che si occupa della solvibilità nel sistema bancario  americano ) la Signature Bank di New York , specializzata in servizi nel settore legale e immobiliare .  Oggi il panico da contagio ha spinto le autorità USA  ( Tesoro , Federal Reserve e Fdic ) a correre ai ripari con un’ondata di misure tanto straordinarie quanto aggressive indirizzate al salvataggio dei depositi afflitti. La Fdic che li copre , al fine di recuperare eventuali perdite potrebbe imporre  una imposta speciale su tutte le altre banche del sistema soprattutto per scongiurare  terremoti sistematici.  Andiamo ora ad analizzare nel merito quanto accaduto in SVB , premettendo che la banca californiana deteneva  asset per circa 200 miliardi di dollari su un totale di 23 mila miliardi di dollari che sono poi il valore reale dell’intero sistema bancario americano.  La banca utilizzava la liquidità  depositata  dai propri clienti , così  come peraltro tutte le banche del mondo,  investendola in bond.  Tutto ha sempre seguito uno schema sicuro  fino al momento in cui  ha iniziato a salire repentinamente l’inflazione.  Quando la Federal Reserve è intervenuta aumentando i tassi d’interesse si sono di fatto ridotti più che proporzionalmente gli investimenti che SVB ( ma sono coinvolte anche ulteriori banche a stelle e strisce )  aveva effettuato in precedenza ma a tassi più bassi. Basti pensare che lo scorso 8 marzo la SVB tramite la sua Financial Group , ramo tecnico-finanziario della banca, ha venduto titoli per 21 miliardi di dollari subendo  una immediata perdita di oltre 2 miliardi di dollari. A questa notizia è corrisposta immediatamente una corsa irrefrenabile di clienti , investitori e correntisti a prelevare le loro disponibilità liquide… da questo momento è iniziata la giostra della c.d. “corsa agli sportelli”, il resto è storia di questi giorni.  Il risultato in Europa ?  Le Borse Europee hanno bruciato in un solo giorno 291 miliardi di capitalizzazione. Piazza Affari è stata la maglia nera con l’indice Ftse Mib che ha registrato un ribasso del 4,03% pari a oltre 24 miliardi bruciati. L’indice Ftse 100 di Londraha perso il 2,60 % con 7.547,10 punti  , il Cac 40 di Parigi il  -2,90% con 7.011,50 punti e il Dax di Francoforte il – 3,08% con 14.953,55 punti.  Insomma le preoccupazioni di un effetto domino in Europa sono  state di gran lunga più forti  delle parole del Presidente Biden che ha predicato fin da subito  solidità  e fiducia nel sistema bancario americano. A questo punto “forse” la Fed sarà costretta a seguire una politica monetaria meno aggressiva e così pure la Bce, ma c’è il rovescio della medaglia. Il mancato perseguimento della stabilizzazione del tasso inflattivo aumenta notevolmente il rischio di recessione   sia in Europa che in USA.  Maggiore attenzione è rivolta al sistema bancario europeo ed italiano dalle autorità di vigilanza preposte per scongiurare qualsiasi tipo di implicazioni negative sulla condotta della politica monetaria e quindi sulla stabilità finanziaria.  Ad oggi  le  prime mosse delle autorità USA , ma anche europee, sono un chiaro segnale di massimo sforzo di intervento indirizzato sul breve termine a contenere qualsiasi tipo di contagio macroeconomico e finanziario anche fornendo liquidità immediata in caso di improvvise ed importanti  fuoriuscite di depositi. L‘azione della Fed al momento è divisa in due : 1) ha messo al sicuro tutti i depositi , assicurati non , sia per la SVB che per la Signature Bank.  2) sta fornendo liquidità al sistema tramite il “ bank term funding program” che prevede prestiti della durata massima di 12 mesi per  quelle banche che utilizzano come collaterali titoli garantiti dallo Stato con valutazione alla pari e non al prezzo di mercato, questo  per poter fronteggiare la corsa ai prelievi.  Oggi la parola d’ordine è “ calm the waters”! Bisogna riuscire, in questo momento di crisi,  a stabilizzare il vortice scaturito nel sistema finanziario  e ciò  ritornando  senza indugio anche all’applicazione del QT  soprassedendo momentaneamente al “ tema inflazione” e andando con tutte le forze a sostegno del mercato.