PNRR : SITUAZIONE ATTUALE

PNRR : SITUAZIONE ATTUALE

Esiste un minimo comune denominatore che fa da collante all’attuazione del Pnnr : sfruttare al massimo  questa grande ed unica opportunità per riuscire a modernizzare l’economia nazionale con riforme specifiche ed  investimenti che riescano ad innescare un processo di crescita collegato al grado di occupazione. L’ Italia ha richiesto la terza tranche che ammonta a 19 miliardi  di euro . Ora la Commissione Europea deve valutare in tre mesi , anziché nei due canonici, se abbiamo effettivamente raggiunto i 55 obiettivi concordati.  Il Pnnr dell’Italia vale 191,5 miliardi , di cui 68,9 miliardi di sovvenzioni e 122,6 miliardi di prestiti da usare  entro il 2026.  Ricordo che l’Italia è il primo beneficiario in termini di volumi economici . Non può assolutamente permettersi ritardi e figure barbine verso gli altri partner che tra l’altro  già ben conoscono l’incapacità strutturale e cronica , tutta italiana ,  nel progettare e spendere i fondi europei. I Pnnr vengono  alimentati dal Recovery and Resilience Facility , lo strumento principale è il Next Generation EU ( strumento temporaneo ed una tantum)  che finanzia le riforme e gli investimenti nei Paesi EU fino al 31/12/26.  Vale complessivamente oltre 724 miliardi a prezzi correnti :  385,8 miliardi di prestiti e 338 miliardi di sovvenzioni da usare in tre anni per finanziare la transizione verde, la trasformazione digitale, la produttività e competitività , l’inclusione sociale, la resilienza sanitaria e le politiche specifiche per le nuove generazioni.  Al 30 aprile 2023 complessivamente sono stati  erogati 104,66 miliardi di sovvenzioni e 47,11 miliardi di prestiti.  All’ Italia 28,95 miliardi di trasferimenti a fondo perduto e altri 37,93 miliardi di prestiti. Sempre al 30 aprile solo il 9% degli obiettivi contenuti nel Pnnr nazionale sono stati raggiunti. Il Next Generation Eu non è l’attuazione di un semplice piano di ripresa, ma è soprattutto la più grande scommessa politica lanciata in Europa  per cercare di unificare i diversi Paesi in una amalgama  forte e coesa nel momento storico  in cui i vari nazionalismi nazionali  stanno lanciando forti segnali di rafforzamento. In Italia la fotografia odierna è quantomeno confusa e   lascia anche spazio ad alcune perplessità visto che ad oggi esistono una miriade di piccoli progetti  . Sono infatti oltre 80.000 gli appalti del Piano che hanno un valore inferiore ai 70.000 euro ma  che per contro impegnano una mole enorme di ore/lavoro per le varie amministrazioni . Questi dati sono estrapolati da “ Open Cup “ , la banca dati sui “ Codici Unici di Progetto “ che di fatto contiene tutti i piani che sono stati inseriti con corrispondenza per i relativi enti attuatori ed importi correlati. Nello stesso Governo oggi esiste la consapevolezza dell’estrema frammentazione delle richieste . Si può notare che la distribuzione “ a pioggia” delle risorse del Piano per opere edilizie riguarda soprattutto i  Comuni d’ Italia.  Sono infatti oltre 50.000 i progetti comunali che però non arrivano ai 70.000 euro di valore , inoltre ve ne sono ulteriori 26.000 di altri enti ed anch’essi nella categoria di “ edilizia minima”. Solamente 3.300 sono  gli appalti del Pnnr che quotano  un valore superiore ai 5 milioni , in totale valgono 76 miliardi.  Per velocizzare i tempi del Pnnr una soluzione fattuale potrebbe essere quella di traslare  la maggior parte dei microprogetti sui “ Fondi Europei Ordinari” ,  fatto  questo che permetterebbe di concentrarsi sui grandi piani del Pnnr che poi  in definitiva sono quelli che effettivamente fanno e faranno la differenza per tutto il Bel Paese.