
13 Ott PIAZZETTA REVOLUTION
Mediobanca da sempre colpisce l’interesse e la fantasia dei grandi finanzieri italiani e non solo. Come per la medicina antica la “crasi” era la mescolanza dei quattro umori fondamentali di cui si credeva fosse composto il corpo umano, oggi in attesa dell’assemblea del 28 ottobre , intorno a Piazzetta Cuccia la “ crasi” si manifesta nella mescolanza di piu’ interessi finanziari e di potere da parte di Delfin – Leonardo Del Vecchio (oggi al 10,162%) , Gruppo Ballore’ (5,7%) , BlackRock (3,98%) , componenti diversi del Patto di Consultazione (12,6%) e mercato (67,558%) in merito alla futura governance della banca. E’ del 16 Settembre il momento in cui il c.d.a. di Mediobanca ha presentato ufficialmente la rosa dei candidati per il prossimo board con le relative modifiche statutarie che verranno sottoposte al voto dei Soci. La condicio che sembrerebbe evidenziarsi si riflette in una parola: “ continuità”. Ma Delfin non stà immobile. Ha esercitato l’autorizzazione avuta due mesi orsono della BCE passando dal 9.9% all’attuale 10,162% . Potrebbe sembrare trattarsi di un mero arrotondamento di quota , ma invece è un sottile e chiaro segnale lanciato a tutto il parco soci in attesa delle prossime imminenti scadenze. Basandosi sulle direttive del TUF , Mister Luxottica per voce della Delfin , ha reso pubbliche le specifiche dell’operazione . Da queste sembrerebbe emergere la volontà di garantire una stabilità finalizzata alla crescita dell’Istituto. Delfin ha effettuato un ulteriore investimento in Mediobanca con un fine finanziario di lungo periodo e non con il fine di acquisire il controllo esercitando un’influenza dominante sulla gestione della Banca , tanto che, al momento , non sono previsti ulteriori incrementi di quote che verranno valutati , senza fretta , sulla base del reale rendimento dell’investimento , questo ne condizionerebbe di fatto un eventuale ulteriore acquisto. Questa alea di “ vedo non vedo” lascia presagire che al momento ( e ribadisco al momento) , Delfin non sia interessata ad imporre una propria integrazione o peggio una revoca/ intervento novativo sugli organi amministrativi e di controllo di Piazzetta Cuccia . Attenzione però…… personalmente ritengo che anche se Delfin non ha annunciato ufficialmente delle proprie candidature sull’elezione del nuovo CdA nell’ assemblea del 28 Ottobre pv , non appare cosi’ certo e scontato che la preferenza della Holding di Del Vecchio vada verso gli amministratori uscenti. Esiste anche l’incognita di quale quota effettiva avra’ Delfin per quella data, ovvero con quale grado di partecipazione azionaria si presenterà, fatto questo oggi non ipotizzabile con certezza da nessuno . Di sicuro il termine ultimo per poter effettuare acquisti è fissato per il giorno 15, quindi potrebbe essere possibile anche vedere Del Vecchio salire fino ad un valore oggi ipotizzabile intorno al 14%. La situazione in etinere potrebbe anche essere letta come una vera e propria competizione aperta alle tre liste per il board a colpi di “ proxy advisor”. ( ndr: una società di procura fornisce servizi agli azionisti per votare le loro azioni nelle assemblee sulla base di indicazioni precise ). E’ partito Frontis che appoggia la lista del fondo attivista BlueBell ( ndr: fondi di investimento che acquistano partecipazioni azionarie minoritarie ma capaci di influenzare il management) ed i di lui quattro fondi indipendenti , contrapponendosi cosi’ di fatto ad Assogestioni. A cascata emergeranno allo scoperto anche i principali “ proxy advisor” ISS e Glass Lewis . Ma ecco che si ritorna, come su una giostra , al punto di partenza che si identifica con Delfin e Leonardo Del Vecchio , di fatto il primo socio con le mani libere sulla eventuale lista da votare . Il risiko di Mediobanca per il giorno 28 Ottobre , allo stato dell’arte attuale può essere ipotizzato con tre alternative. Soluzione A): Delfin stà alla finestra e di fatto si astiene dal voto rendendo ufficiale a tutti il proprio grado di neutralità. Soluzione B): Sostegno pubblico di Delfin al fondo BlueBell permettendogli così, con l’appoggio di altri fondi, di sorpassare Assogestioni ed accaparrarsi le due poltrone nel CdA riservate alle minoranze . Soluzione C) : quella su cui si basa la convinzione di chi scrive , ovvero Del Vecchio appoggerà Assogestioni con il chiaro effetto di portare in maggioranza la lista presentata dal “ comitato dei gestori” . Questa è stata la strategia già attuata da Del Vecchio negli ultimi anni e con ampio successo nelle assemblee di Unicredit, Telecom ed UbiBanca. Per finire una curiosità . Vero è come Del Vecchio sia un imprenditore con ampie disponibilità economiche , ma è altrettanto vero di come lo stesso abbia potuto finanziare gli acquisti in Mediobanca quasi interamente a debito. Di fatto le risorse dell’ottantacinquenne fondatore di Luxottica e presidente di EssilorLuxottica sono state fornite per il 74,5% da Unicredit Luxembourg, per il 23% da Intesa San Paolo Luxembourg e solamente, si fa per dire, per il 2,5% con mezzi propri. Il cerchio delle curiosità continua ricordando che il direttore generale di Unicredit Luxembourg è Giovanni Giallombardo che è pure consigliere in EssilorLuxottica ed in Delfin… e cosi’ , almeno per ora , il cerchio delle curiosità si chiude.