PHANTOM INFLATION

PHANTOM INFLATION

E’ un’era economico – finanziaria nuova quella che si è aperta nel post Covid e che sta già cambiando  le nostre vite. Sono quattro i punti cardine  su cui poggia :  1) una  competizione sempre più accesa e senza esclusione di colpi tra gli Stati-Nazione come  peraltro  sta già accadendo,  in maniera sempre più serrata , tra USA e Cina per il controllo delle risorse naturali ; 2) la crisi profonda  in cui sono piombate  le popolazioni occidentali a causa del loro invecchiamento;  3) l’ incremento  costante di tutti i debiti pubblici nazionali, dell’Italia ma così pure della  Cina .  Tutti crescono e nessuna Nazione ne è immune;  4) la scarsità  cronica di energia oggi  si collega al fatto che  in tutto il pianeta  si sta programmando   una   futura  economia    a corrente elettrica ,  basando  su di essa  anche la  salute che a sua volta dipenderà dalla concreta capacità di produrla senza interruzioni, a costi socialmente bassi  e con un impatto ambientale contenuto e controllabile.  In questo contesto  ci si sta  rendendo  conto che l’inflazione non può  più essere ritenuta come un fenomeno passeggero. Ci troviamo di fronte ad  un  aumento dei tassi d’interesse costante.  La Banca Centrale Europea è in una situazione di stallo e prudenza onde evitare di fare una mossa  , tipo alzare il costo del denaro per contrastare  il grado di inflazione nell’Eurozona che oggi si attesta sul 4%,  che potrebbe  però  incidere negativamente su una crescita già contenuta e difficile. Oggi l’Unione Europea è ben lontana dalla piena occupazione e questo fa si che il rischio di una spirale prezzi-salari sia, al momento, alquanto remoto anche se non inesistente.  In questo contesto  devono però  essere considerate anche altre variabili quali  le prossime nuove regole fiscali europee, la progressiva ma costante riduzione degli acquisti della BCE e soprattutto il termine della eccezionalità degli aiuti di Stato.  Secondo chi scrive non si potrà mai più tornare a tassi d’interesse reali positivi . Le Banche Centrali  hanno dichiarato che un “ tasso reale neutrale” dovrà essere  collocato intorno allo zero. L’ Europa , come sempre ,  deve  quindi   guardare agli USA, dove se l’inflazione dovesse scendere da sola ed attestarsi intorno al  2,3/2,5% (contro il 7,5% odierni) , si avrebbero di riflesso anche in Europa impatti sulla crescita in contrazione e comunque limitati.  In questo contesto anche i mercati finanziari scontano  soprattutto per i prezzi dell’energia. Un miglioramento della situazione è direttamente collegato allo stemperamento delle tensioni con la Russia , alle speculazioni finanziarie sui mercati , all’apertura  del nuovo gasdotto NordStream2.  Ma a tutto questo c’è un “MA” !  Ove l’inflazione dovesse   mantenere,  nel proseguio dell’anno,   un andamento sostenuto con aumenti mensili  anche superiori dello 0,2/0,3%  ,  la politica della BCE potrebbe  diventare più restrittiva  innescando  però così  la possibilità di un rischio recessivo.  Un’occhiata in Italia.  Le ultime previsioni UE vedono per l’Italia una crescita che si colloca per il 2022  intorno al 4,1%  ( media europea al 4%), con i prezzi in crescita al 3,5% ed una  diminuzione leggera ma costante nel 2023.  In questo contesto economico , ma anche a causa della pandemia, in Italia  oggi  si è rivoluzionato anche  l’approccio al lavoro.  Nel  post Covid, l’idea di ottenere un posto fisso rimane un traguardo soprattutto  per i giovani . Non arrampichiamoci sui muri o non chiudiamo gli occhi: in Italia senza una busta paga non si può vivere!  E’ impossibile affittare una casa, ancor meno ottenere un mutuo , acquistare un telefono e/o una macchina a rate .   La busta paga  è diventata , di fatto , il biglietto da visita della nuova era .