
18 Feb PHANTOM INFLATION
E’ un’era economico – finanziaria nuova quella che si è aperta nel post Covid e che sta già cambiando le nostre vite. Sono quattro i punti cardine su cui poggia : 1) una competizione sempre più accesa e senza esclusione di colpi tra gli Stati-Nazione come peraltro sta già accadendo, in maniera sempre più serrata , tra USA e Cina per il controllo delle risorse naturali ; 2) la crisi profonda in cui sono piombate le popolazioni occidentali a causa del loro invecchiamento; 3) l’ incremento costante di tutti i debiti pubblici nazionali, dell’Italia ma così pure della Cina . Tutti crescono e nessuna Nazione ne è immune; 4) la scarsità cronica di energia oggi si collega al fatto che in tutto il pianeta si sta programmando una futura economia a corrente elettrica , basando su di essa anche la salute che a sua volta dipenderà dalla concreta capacità di produrla senza interruzioni, a costi socialmente bassi e con un impatto ambientale contenuto e controllabile. In questo contesto ci si sta rendendo conto che l’inflazione non può più essere ritenuta come un fenomeno passeggero. Ci troviamo di fronte ad un aumento dei tassi d’interesse costante. La Banca Centrale Europea è in una situazione di stallo e prudenza onde evitare di fare una mossa , tipo alzare il costo del denaro per contrastare il grado di inflazione nell’Eurozona che oggi si attesta sul 4%, che potrebbe però incidere negativamente su una crescita già contenuta e difficile. Oggi l’Unione Europea è ben lontana dalla piena occupazione e questo fa si che il rischio di una spirale prezzi-salari sia, al momento, alquanto remoto anche se non inesistente. In questo contesto devono però essere considerate anche altre variabili quali le prossime nuove regole fiscali europee, la progressiva ma costante riduzione degli acquisti della BCE e soprattutto il termine della eccezionalità degli aiuti di Stato. Secondo chi scrive non si potrà mai più tornare a tassi d’interesse reali positivi . Le Banche Centrali hanno dichiarato che un “ tasso reale neutrale” dovrà essere collocato intorno allo zero. L’ Europa , come sempre , deve quindi guardare agli USA, dove se l’inflazione dovesse scendere da sola ed attestarsi intorno al 2,3/2,5% (contro il 7,5% odierni) , si avrebbero di riflesso anche in Europa impatti sulla crescita in contrazione e comunque limitati. In questo contesto anche i mercati finanziari scontano soprattutto per i prezzi dell’energia. Un miglioramento della situazione è direttamente collegato allo stemperamento delle tensioni con la Russia , alle speculazioni finanziarie sui mercati , all’apertura del nuovo gasdotto NordStream2. Ma a tutto questo c’è un “MA” ! Ove l’inflazione dovesse mantenere, nel proseguio dell’anno, un andamento sostenuto con aumenti mensili anche superiori dello 0,2/0,3% , la politica della BCE potrebbe diventare più restrittiva innescando però così la possibilità di un rischio recessivo. Un’occhiata in Italia. Le ultime previsioni UE vedono per l’Italia una crescita che si colloca per il 2022 intorno al 4,1% ( media europea al 4%), con i prezzi in crescita al 3,5% ed una diminuzione leggera ma costante nel 2023. In questo contesto economico , ma anche a causa della pandemia, in Italia oggi si è rivoluzionato anche l’approccio al lavoro. Nel post Covid, l’idea di ottenere un posto fisso rimane un traguardo soprattutto per i giovani . Non arrampichiamoci sui muri o non chiudiamo gli occhi: in Italia senza una busta paga non si può vivere! E’ impossibile affittare una casa, ancor meno ottenere un mutuo , acquistare un telefono e/o una macchina a rate . La busta paga è diventata , di fatto , il biglietto da visita della nuova era .