NEW YORK: TESLA MOTORS VOLA OLTRE IL NASDAQ 100

Il 25 ottobre 2019 resterà nella storia di Wall Street . Tesla ha fatto registrare un mark-up del 5,48% . Nel breve periodo la company americana ha mostrato di poter evolvere in  fase positiva il test dell’area di resistenza a 324 dollari e ciò, anche se resta attesa dal mercato una discesa fino al bottom 302,1 con conseguente rafforzamento della curva al test di nuovi target a 345,9.  In tutto ciò è stata festa grande alla borsa della Grande Mela dopo gli earnings q3, con Tesla che registra  clamorosamente un super balzo del 20 % trainata da guadagni che superano tutte le ipotesi degli analisti, anche le più rosee .Il risultato è quello di una company di fascia car maker che torna di forza ad essere profitable con un free cash flow positivo che l’ha resa seconda tra le companys più shortate dopo la regina Apple .  Non tutti ridono però. Infatti le posizioni “corte” hanno perso la bellezza di 1 miliardo e mezzo causa la pubblicazione delle notizie finanziarie positive. Per ciò che riguarda la parte economica gli utili di Tesla hanno sorpreso tutti ed hanno rimescolato le carte scompaginando le certezze del mercato : il risultato è stato il volo delle azioni in borsa .A reggere il titolo Tesla in primis è stata la prospettiva di raggiungere il target dei 360 000 veicoli prodotti nel corso del 2019 , con un incremento nei volumi totali del 50%  e con un fatturato di 6,3 miliardi di dollari , in calo dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2018 .   L’utile netto si è assestato a 143 milioni con un ritorno di 78 centesimi per singola azione .Questo quadro è stato di gran lunga oltre le aspettative degli analisti che, di fatto, si attendevano un forte calo del risultato operativo netto. Ecco allora chiarita l’impennata delle azioni della società che è sfociato con un incremento nel dopo borsa del 17% . Quello che ha  forse stupito di più gli operatori finanziari è stata la politica economica attuata da Tesla di applicare una attenta e puntuale strategia sul “controllo dei costi” , portando le spese operative nel range di 930 milioni contro i 3,4 miliardi dell’anno precedente. A tutto ciò si è affiancata  la notizia bomba sulla “gigafactory” cinese che, costruita e predisposta alla produzione in 10 mesi, ha di molto anticipato i  tempi previsti. Il motto attuale di Tesla è: “ volumi di produzione in continua crescita con un attento controllo dei costi”. Ciò per il raggiungimento e soprattutto mantenimento di una redditività  sostenuta.  Ma non è tutto bello.. ed questo anche se Tesla ha stupito Wall Street mercoledì pomeriggio ,quando ha fatto registrare un utile inaspettato a 143 milioni di dollari chiuso al 30/9/19 ,invece di una attesa perdita. Esiste un problema che lascia perplessità :la crescita lenta delle vendite di Tesla . Infatti per il 3° trimestre la company ha fatto registrare un fatturato di 6,3 miliardi di dollari , inferiore ai 6,33 previsti e soprattutto in netto calo rispetto ai 6,8 miliardi di dollari di 1 anno fa. Oggi il mercato sul titolo Tesla ha un obiettivo di prezzo di 235 dollari contro gli scambi attuali effettuati a 295 dollari ed una valutazione dell’azienda di 52 miliardi di dollari. L’utile del terzo trimestre che ha causato in gran parte il “boom” sulle azioni in questi giorni è sicuramente in gran parte determinato dalla riduzione dei costi. Sicuramente se Tesla vorrà mantenere il suo trend di crescita come nei periodi passati, dovrà gestire la spesa che però poi alla fine, potrebbe ridurne la redditività. Il controllo attento sui costi può aiutare , ma sicuramente se non aumenta la spesa negli investimenti è difficile sostenere le ambizioni di espansione di un azienda. Ed ora un occhiata “all’oggi”. Con l’apertura delle ultime tre supercharger inaugurate sul territorio nazionale , la rete italiana di Tesla ora è composta da 33 stazioni per un totale di oltre 300 singoli Superchargers. Il proprietario tipo di un veicolo elettrico, ricarica la propria auto a casa o al lavoro quando l’auto è in parcheggio. I supercharger permettono di affrontare viaggi anche di lunga distanza con tempi di ricarica assai ridotti e sono collocati strategicamente sulle principali rotte d’ Italia e d’Europa. Oggi permettono di fornire fino a 150 kWh e la ricarica ai supercharger è gratuita sui Model S e Model X ,mentre sul Model 3 , vengono applicate tariffe standard che comunque hanno costi che restano di molto inferiori a quelli per le vetture a combustione interna. Il colosso statunitense , tra i suoi investimenti ha quello della ricerca, costruzione ed avviamento di una nuova sede europea . I vertici Tesla hanno confermato le loro intenzioni di chiudere il discorso per la “Gigafactory” europea entro quest’ anno, con la costruzione della fabbrica in tempi molto rapidi ed una inaugurazione prevista entro e non oltre la fine del 2021 .Di sicuro Tesla sta sondando la possibilità nel Lander Tedesco della bassa Sassonia ma è di questi giorni l’ autocandidatura di Trieste che si è proposta ufficialmente come sito aziendale disponibile. A suo favore ci sarebbe la location che permetterebbe una facilità nelle comunicazione sia via terra che via mare. I tempi per decidere sono stretti.

Fabio Accinelli