MERCATO: BANCHE CENTRALI E INVESTITORI

MERCATO: BANCHE CENTRALI E INVESTITORI

Nella “ zona euro” oggi il livello dell’inflazione segna un + 9,1 % , ciò soprattutto a causa dell’aumento continuo delle materie prime, ecco allora diventare  inevitabile il rialzo del tasso di riferimento . Questo trend  non potrà finirà a breve ed anzi ritengo che   continuerà anche  nelle prossime riunioni  delle Banche Centrali  sia del corrente anno che  del 2023 , Istituti questi che  hanno riunioni a cadenza  di  dieci volte l’anno .  In un certo   contesto economico-finanziario globale  devono valutare se una politica monetaria sia corretta nei propri fini programmatici e/o se vada aggiornata e magari modificata sempre nella piena consapevolezza che una stretta creditizia  potrebbe essere una azione tecnico-finanziaria  necessario e/o idonea  per  contrastare una possibile recessione economica. Fondamentale  quindi è la  stretta collaborazione con i diversi Istituti di Statistica preposti al controllo e valutazione matematica degli eventi.  Ove il valore dell’inflazione segni una tendenza  a salire al di sopra del valore del 2% su base annua , viene attuato incondizionatamente  il rialzo del tasso di riferimento tramite provvedimenti tanto più reattivi  quanto è maggiore lo scostamento registrato tra l’aumento del costo della vita ed il suindicato 2%.  Nel concreto, ad oggi, si vede come a  seguito dell’ ultimo aumento dello 0,75% del tasso di riferimento ( per un totale dell’ 1,75% )  ne conseguirà una politica economica delle Banche Centrali , in risposta , di tasso contrario.  Nella situazione creatasi in questo periodo si è  attivato anche il Consiglio dei Ministri UE dell’energia che , in ottica preventiva su una possibile e sempre più concreta fase  di recessione,  ha formalmente invitato la Commissione Europea , questo entro il 15 di settembre , a porre in essere misure urgenti e puntuali  atte a  limitare i ricavi dei produttori di energia elettrica infra-marginali a bassi costi di produzione , introducendo inoltre un contributo di solidarietà da parte delle società di combustibili fossili da utilizzare  per attenuare l’impatto  sui clienti dei prezzi  sempre più elevati dell’energia. Differente invece sarà  l’intervento richiesto sul massimale del prezzo del gas,  questo  a causa dei troppi paesi ancora contrari. In questo contesto il  mercato degli investitori come reagisce?  Ritengo che dopo una fase di  incertezza ed attesa adesso ripartirà una forte c.d. “fase di accumulo”. Trattasi di un periodo operativo-finanziario in cui gli investitori incrementeranno in maniera sensibile il loro portafoglio con strumenti finanziari con scadenze anche a dieci anni o più.  Sono  operazioni   finalizzate  ad incassare cedole con rendimento lordo a scadenza,  di interessante valore , anche  fino al 4%. Questa strategia si affianca chiaramente anche alla possibilità  di valutare successivamente  una  eventuale cessione a 3/4 anni con prezzi di vendita  superiori a quelli dell’odierno acquisto. Sicuramente è una fase complicata per le Borse  dove globalmente l’inflazione cresce, il costo dell’energia è in continuo aumento, i tassi salgono , il tutto condito da una crisi geopolitica sempre più grave e confusa in una fase di assoluta incertezza. Siccome noi italiani siamo famosi per ” non farci mancare mai  nulla”, nel nostro particolare mercato, esiste pure una ulteriore tensione creata dall’incertezza sull’esito delle elezioni politiche.  Eppure in questo bailamme di incertezze e reali preoccupazioni , ad oggi lunedì 12 settembre  i mercati globali  possono essere così fotografati: Europa :   ha visto chiudere la settimana con un rialzo su tutti i listini europei che guadagnano l’ 1,40% sul Dax e Cec, mentre l’ FTSEMIB chiude con un +1,90% trainato dai titoli bancari e con Euro/Dollaro ritornato sopra la parità.  USA : i listini chiudono la settimana in rialzo co il Dow Jones che guadagna l’ 1,19%, l’ S&P l’1,53% ed il Nasdaq il 2,11%. Interessante rilevare che il treasury a 10 anni si attesta a 3,31% con il differenziale tra 2Y e 10Y attestato a bp 23,51.  Asia :  chiusura in positivo per il Nikkei a + 1,06% , mentre erano  chiusi i listini di Corea, Cina e Hong Kong.  Ma allora questi rialzi  in un mondo dove oltre a tutto quanto già segnalato regna  anche un quadro produttivo generalizzato che non gode di ottima salute come sono possibili?  Esiste una risposta : si chiama speculazione!  La speculazione guida i mercati e gli hedge stanno producendo immensi guadagni. Le borse registrano un indice molto volatile mentre prosegue una corsa frenetica al delisting, per contro assistiamo ad un aumento dei dividendi e  operazioni di riacquisto di azioni proprie da parte di società quotate in borsa , tecnicamente ad operazioni di buy-back, eseguite tramite un’offerta pubblica oppure con l’acquisto diretto sul mercato. Le operazioni di buy-back che vengono attuate in questo periodo seguono  la finalità di sostenere il titolo e quindi la quotazione se la proprietà ritiene che il titolo sia sottovalutato, di fatto tranquillizzando gli investitori . Rammento che più il numero delle azioni in circolazione è basso e più l’utile per azione sale , facendo così  aumentare la quotazione . Oggi,  visto i momenti difficili in corso ,  il buy-back e la “corsa delle cedole”  a livello internazionale sono di fatto il sostegno ai mercati . Un’ultima nota.  Sul nostro territorio diverse quotate  nazionali  si sono mosse in tal senso.  A campione la Ferrari ha speso oltre 2 miliardi, Eni 1,1 miliardo, Stmicroelectronics 1 miliardo,  Campari 100 milioni.  Casi lampanti di successo di tale tipologia di operazione, nonostante la problematica Russia attinente agli asset che saranno congelati su tale piazza ,  sono i casi  di Unicredit ed Intesa che potranno godere del rialzo dei tassi.