MERCATI AZIONARI IN UN ANNO TURBOLENTO

ACCINELLI FABIO

MERCATI AZIONARI IN UN ANNO TURBOLENTO

Anno 2020: ma cosa è successo nell’economia globale?  Quali prospettive ci attendono  ora sul fronte finanziario? E’ stato un anno di pura follia , mesi  di colpi di scena e sorprese quotidiane. Nel giro di soli 30 giorni il mondo si è fermato, anzi bloccato,  paralizzato come se anche lui avesse un’anima e trattenesse il fiato.  Così pure i mercati finanziari hanno segnato rimbalzi compulsivi sul mercato azionario. Blocco delle produzioni, disoccupazione schizzata alle stelle. Gli investitori, sia essi istituzionali che privati, si sono trovati di fronte alla paura ed al disorientamento. E’ stato l’anno delle grandi incertezze ( non ancora cessate) sulle prospettive economiche globali , causa diretta delle forti e nervose turbolenze sui mercati finanziari con relativa esplosione della volatilità. La deflagrazione economica  non è stata uguale in ogni area geografica , ha colpito diversamente a seconda dei settori produttivi e/o commerciali e questo in correlazione del grado di pandemia e dei consequenziali effetti delle misure adottate di lockdown. La crisi causata dal Covid non ha colpito quindi tutti i paesi  allo stesso modo e grado.  Da tempo noi economisti abbiamo ben capito  ed evidenziato come  gli “ shock simmetrici “ hanno sempre delle  “ conseguenze asimmetriche”.   Basti pensare che già all’interno di zone omogenee come la zona euro, le differenze sono marcate tra Stato e Stato, ma ciò che colpisce è soprattutto la spiccata differenza tra macroregioni.  La crisi ha colpito più duramente i paesi avanzati piuttosto  che i paesi del gruppo “  Emerging  and Developing Asia” che hanno fatto molto meglio ( – 1,7%).  Anche su questo punto tutti gli economisti sono  in sintonia nell’affermare che  il tasso di crescita dei paesi emergenti ed in via di sviluppo sarà  strutturalmente più elevato di quello dei  paesi maturi con uno stock di capitale più importante , tecnicamente questa situazione  prende il nome di  “ convergenza in condizioni non patologiche”.  Sicuramente un fattore che ha giocato a favore delle economie e quindi dei mercati asiatici è stata la maggiore prontezza ed efficienza nell’aggredire e  contenere la crisi sanitaria.  I paesi asiatici hanno applicato le  loro precedenti esperienze  nel fronteggiare le varie  pandemie loro occorse nel tempo .  Come fece presente  l’economista Kenneth Arrow nel suo “ Teorema dell’impossibilità” ( cd:  Teorema di Arrow)  il “ learning by doing” è un fattore importante della  e nella produttività di un paese .  Per i mercati  Europei  invece si è trattata di una turbolenza finanziaria  assolutamente nuova e non conosciuta  che è stata causa diretta di vulnerabilità ed incertezza .  L’anno 2020 è “sezionabile” in quattro fasi temporali  ben precise.   Prima fase  Gennaio – Febbraio 2020:  in questi mesi i mercati obbligazionari ed azionari stavano   consolidando la crescita degli indici di borsa in continuità con l’anno 2019 .  A fine Febbraio è iniziata la fase di calo ed i mercati globali sono divenuti  “sensibili”  con grandi oscillazioni e/o contrazioni nei prezzi e quindi  volatili.   Seconda fase Marzo: si può riassumere con “ il crollo dei mercati” con rimbalzi negativi ogni giorno. I titoli azionari globali hanno segnato una flessione del 25/30% nei paesi del G20.  Nello specifico italiano il FtseMib registrava un – 36,6%.  Negli USA la contrazione del Pil sfiorava il – 29%.   Terza fase Aprile-Ottobre dal recupero alla seconda onda. I mercati  finanziari  all’inizio delle terza fase hanno segnato un recupero collegato direttamente all’intervento massiccio delle Banche Centrali e dei diversi governi in uno alla   riduzione  segnata nei contagi .   In Italia le famiglie , ai persistenti timori di disoccupazione , hanno fatto corrispondere un aumento significativo nel risparmio precauzionale.  I mercati sono rimasti significativamente liquidi e le negoziazioni  sono continuate spedite anche nei giorni più difficili .  Tutto ciò è accaduto  nella convinzione  che la pandemia sarebbe rientrata sotto controllo in tempi brevi.   Significativo il  “rally  azionario”  di Aprile che ha portato i principali mercati a recuperare gran parte dei guadagni persi in precedenza. Tutto è ricrollato ad Ottobre con la seconda ondata del contagio .   Quarta fase Novembre- Dicembre  e l’arrivo dei vaccini.  L’arrivo dei vaccini ha portato ad una svolta sui mercati  finanziari e nelle economie  , con la rotazione verso titoli ciclici.  Le azioni globali hanno guadagnato circa il 12% da inizio anno. In USA le elezioni e l’arrivo dei  vaccini  hanno spinto gli investitori e l’indice S&P 500 a toccare  livelli record.  Le performance annuali del mercato finanziario nel suo complesso sono state positive al di là del picco negativo di Marzo.   Cosa ci ha quindi insegnato il 2020?   1) il significato della parola “resilienza” , fino a prima della pandemia era  un termine ben conosciuto solo dagli sportivi quali maratoneti, triatleti e da chi praticava sport di resistenza.   2) Che esistono imprese che sono riuscite a preservare i loro utili nell’economia del Covid ed altre che non hanno potuto neppure aprire i battenti.   3)  Che il panorama delle aziende quotate  non è mai stato concentrato come oggi ed e’ molto diverso da  quello  visibile nell’economia reale.    4) I giganti del “ tech”  hanno guadagnato più che proporzionalmente sia a livello economico-patrimoniale che a livello di fiducia e complicità con i propri clienti.  5) Il mondo  economico, finanziario e sociale è cambiato per sempre   e siamo nel bel mezzo di una nuova rivoluzione industriale.   6) la crisi economica generata dal Covid ci ha insegnato quanto sia importante e fondamentale la figura  e la liquidità delle Banche Centrali nel sistema finanziario .  7) Il settore pubblico con le  sue  strutture  nel medio termine giocherà un ruolo molto importante nelle  diverse economie .   8) Che nella vita come nella finanza possono accadere cose inaspettate che sistematicamente fanno saltare le  previsioni sia quelle attuali che ancor più  quelle future.   9) Bisogna saper  ipotizzare e quindi cercare di prevenire i rischi, anche quelli non ipotizzabili come la pandemia anche perché  ogni qualvolta che si effettua un investimento   per conto suo  già si “compra” anche un “ rischio  mercato”:  il rendimento netto dell’investimento ne è poi una diretta conseguenza.   10)  Il modo e la capacità di gestire le nostre emozioni, anche quelle più intime come la paura e le incertezze nel futuro  , negli investimenti di mercato rappresentati da crash e recuperi correlati ai momenti di stress emotivo.   Conclusioni:…….e  cosa ci aspetta nel 2021?  Il vaccino Covid 19 potrebbe rendere di fatto il 2021 un anno di ripresa economica globale nella  fase di ripresa del ciclo post- recessione.   Ciò significa un lungo periodo con basso tasso di inflazione, crescita bassa dei tassi di interesse che favorirebbe il mercato azionario rispetto all’obbligazionario.  All’orizzonte però aleggiano sempre rischi di breve termine che derivano dalla possibilità di nuove ed ulteriori ondate di contagi.  Ecco allora evidenziarsi la vulnerabilità dei mercati alle eventuali notizie negative quali nuovi blocchi in Europa e USA.   Ma la finanza  oggi è globale, la geopolitica potrebbe riservare sorprese negative dalla Cina, dall’ Iran o dalla Russia .  Insomma esiste al momento un concreto rischio, essendo ancora “avvolti” dal virus, di avere delle ripercussioni negative sulla fiducia e sulle decisioni sui consumi e sugli investimenti di famiglie ed imprese e quindi consequenzialmente sugli andamenti dei mercati finanziari che sono particolarmente collegati e sensibili all’evoluzione della pandemia. Attenzione poi perché il protrarsi della crisi potrebbe colpire in misura più accentuata le catene globali del valore, con effetti a catena e persistenti sull’attività economica e  sugli scambi internazionali.    Provo ad ipotizzare e schematizzare  il momento attuale  evolversi  nel futuro:    A) le azioni dovrebbero  sovraperformare le obbligazioni nel medio periodo.    B) i rendimenti sulle obbligazioni lungo termine dovrebbero  aumentare.    C) Il dollaro USA,  avendo una intrinseca “natura anticiclica” probabilmente si indebolirà contro le principali altre monete, Euro e Yen in testa .  D) Per convesso al punto che precede , le nazioni non statunitensi sovraperformeranno  il proprio mercato  avendo loro  economia  “natura più ciclica”  e quindi il consequenziale vantaggio di maggior valutazione rispetto  al mercato ed alle azioni USA.   E) Titoli value, small cap e quindi tutti quelli  non direttamente statunitensi registreranno performance migliori di titoli growth, di blue chips ed aziende USA.   Concludendo il Coronavirus ha comportato, ma comporterà ancora significativi cambiamenti a lungo termine nel nostro  “ nuovo modo di vivere ed agire”  . Si creeranno nuove forze socio-imprenditoriali e si esalteranno tramite  nuovi impulsi  quelle esistenti.  Il mondo è già cambiato! Basta vedere la trasformazione digitale del “ business model” , l’incremento esponenziale nell’uso e nell’importanza di internet, la necessità assoluta dello spostamento dei dati nei “ cloud”,  l’e – commerce ed il mutamento del lavoro, divenuto oggi e così per il futuro  prossimo in “smart working”.