L’ITALIA HA LE PROPRIE COLPE, MA …

… non è certamente circondata da compagni di viaggio che siano né fenomeni e né tanto meno esempi di correttezza. Basta porci una semplice domanda :… ma vi sembra mai possibile che l’Olanda , che si erge a giudice e carnefice dell’Italia , sia proprio questo esempio di castità? Non credo …parliamone! Il 15 Luglio 2020, giorno in cui l’Europa usciva sconfitta nella battaglia contro l’Irlanda e la di lei “protetta” Apple, la Commissione Europea partiva con la guerra dichiarata alla elusione ed alla evasione fiscale, cercando di riorganizzare una “equità fiscale” tramite la semplificazione dei sistemi di tassazione e ciò con un iter specifico di riforme atte a snellire gli adempimenti burocratici imposti ad imprese e persone fisiche. Se vogliamo dare “due numeri”, l’evasione fiscale internazionale posta in essere dalle persone fisiche nei confronti UE ammonta a 46 miliardi di euro all’anno, quella delle imprese a 35 miliardi e le frodi sull’ IVA transfrontaliera a ben 50 miliardi. Ecco allora primeggiare in questo contesto la solerte Olanda che, con un regime fiscale tutto suo, in compagnia di Cipro, Malta, Lussemburgo ed Irlanda, adottano escamotage fiscali atti ad attrarre le multinazionali . Il loro sfacciato ed egoista modus operandi crea gravissimi danni alla base imponibile degli altri Paesi dell’Unione, sfalsando di fatto la libera concorrenza tra i Paesi membri del mercato comune. Bruxelles vorrebbe finalmente creare, dopo tanti tentennamenti e rinvii, uno strumento coercitivo che vada a colpire direttamente quei Paesi, appunto come l’Olanda , che sulla concorrenza fiscale hanno costruito le loro fortune, causando però di riflesso distorsioni  sulla tassazione nel mercato unico. Nel merito voglio segnalare che , a mio parere, non si sta’ disquisendo sui c.d. “paradisi fiscali” , ma bensì sulle politiche di tassazione , per così dire “aggressive”, attuate da certi Paesi membri UE e finalizzate ad attrarre soprattutto le multinazionali; così facendo creare danni spesso irreversibili alla fiscalità degli altri Paesi danneggiando anche la pura concorrenza tra di essi . Ecco i numeri complessivi sui danni causati dai paradisi fiscali nella Comunità Europea e quali risultano essere i Paesi più colpiti. La Germania ha perso 55 miliardi di $ in entrate fiscali per imposte mancate verso quelle società che si sono rivolte ad altri Paesi; la Francia 32 miliardi di $ e l’Italia 23 miliardi di $. Il rovescio della medaglia vede invece tra i Paesi beneficiari, l’Irlanda per 106 miliardi di $ l’anno, la “verginale” Olanda per 57 miliardi di $ ed il Lussemburgo per 47 miliardi di $. A guadagnarci alla grande sono proprio quei piccoli Paesi che sono stati tra i più intransigenti e leziosi verso i Paesi del Sud Europa opponendosi fino alla fine al Ricovery Fund. Detto ciò… “ in Europa chi è senza peccato scagli la prima pietra!”… Proprio l’Olanda ancora prima di diventare sede delle principali multinazionali nel mondo, tempo addietro aveva già bocciato il varo della Costituzione Europea con un “veto” che risulta essere ancora più impositivo e grave di quello espresso oggi dal suo premier Mark Rutte. D’altro canto è la realtà che l’Italia, fatta molto di europeisti e meno di nazionalisti, sia un paese di spreconi e superficiali, tanto da arrivare al “D- day” anti crisi di Bruxelles” senza uno straccio di planning reale di spesa circa i 209 miliardi ed oltre che ci sarebbero arrivati!! E’ chiaro allora che i nostri Partners ci stiano con il fiato sul collo, ma è altrettanto vero che da noi non vengono calpestati i diritti civili (anzi!!) e che l’Italia sia un Paese fiscalmente virtuoso, tanto che se non siamo ancora falliti come “Paese Italia” è solo e solamente perché il nostro fisco raccoglie tasse come nessun altro al mondo. Analizzando l’avanzo primario (ndr: entrate fiscali meno uscite statali) abbiamo un surplus primario medio per gli ultimi anni dell’1,75 %. In conclusione non siamo circondati da campioni di correttezza e come la storia  non solo economico- finanziaria insegna, i “veti” vanno e vengono a seconda della convenienza di chi li pone in essere ma il tempo è signore e metterà tutto per iscritto oggi per domani e come dice un detto giapponese :… “ di che cosa è fatta una vittoria?” chiese l’allievo “ di molte sconfitte “ rispose il maestro .

Fabio Accinelli