L’EFFETTO ECONOMICO E FINANZIARIO DELL’”AFFAIRE” MESSI

Tralasciamo, in questa sede, l’effetto sportivo che Leo Messi, oggi il più forte calciatore al mondo, potrebbe apportare al nuovo club che riuscisse ad accaparrarselo e soffermiamoci invece sulla parte più fredda meno poetica e pubblica, quella prettamente economica e finanziaria, così tralasciando per un momento i sogni ma guardando solamente al business. Avere Leo alla propria corte permetterebbe di capitalizzare l’investimento a livello globale, catalizzando la fantasia di tutti gli sportivi e non, con una metodologia applicativa che spazia dalla comunicazione a quella commerciale. Uomo con un ingaggio lordo annuo di 71 milioni di euro, riuscire a portarlo a giocare in Italia significherebbe avere un ” effetto volano” sia nei confronti degli sponsor che sui diritti televisivi, con ricadute economiche a cascata di gran lunga molto più significative per tutta la Serie A rispetto a quanto potrebbe accadere, ad esempio, in una Premier Leage già molto ricca a prescindere. In Italia ove l’acquisto fosse ad esempio effettuato dall’Inter (ndr:…magari!!), società che parte con valori economici e di budget infinitamente più bassi rispetto ai top clubs anglosassoni o francesi, questa operazione darebbe una spinta in alto più che proporzionale al fatturato della società milanese se parametrate al puro valore monetario dell’investimento. Per capire bene la spinta economica di un Messi con la maglia nerazzurra non possiamo trascendere dal vedere quello che l’operazione Ronaldo ha significato per la Juventus, peraltro un club già molto più importante a livello economico e di immagine di un odierna Inter. Ante Ronaldo la Juventus incassava 17 milioni dallo  sponsor Jeep, oggi 42, con la Adidas si è passato  dai 23 ai 51 milioni. Oggi l’Inter ha contratti con Pirelli per 10 milioni e con Nike per 20. Vi sarebbe anche un ampliamento significativo del merchandising con vendite di magliette ed abbigliamento correlato, per i quali le squadre incassano una fee del 10% sui volumi totali. Continuando in questa veloce disamina dell’ ”affaire Messi “ andiamo a vedere anche l’impatto di immagine  che avrebbe questa operazione sul puro business di chi si accaparra il calciatore. Pensiamo semplicemente a che potere mostruoso avrebbe, un’operazione simile, a livello di pubblicità indiretta per il Gruppo Suning, artefice di una produzione industriale capillare e di grande successo non solo nella parte asiatica del mondo. Per capirlo basta vedere la voce “social media” e parametrarci nuovamente al business Ronaldo / Juventus . Partendo dal fatto che CR7 ha quasi 400 milioni di follower tra Facebook, Instagram, Youtube e Twitter, la Juventus prima del rapporto con il portoghese ne aveva 50 milioni oggi, dopo 2 anni di rapporto con CR7 ne ha raggiunti quasi 96 milioni! Messi è a quota oltre 250 milioni di followers contro i 34 milioni dell’Inter, peraltro cresciuta moltissimo anche in questo campo dei “social media” dopo l’ingresso in società della Suning e quindi grazie al traino di immagine della proprietà. Ancora due punti ove soffermarci. Il primo: nella stagione 2018/19 quindi ante covid, la Juventus allo Stadium incassava in media per seduta euro 50, con l’arrivo di Ronaldo l’importo è salito ad euro 73; l’Inter a San Siro euro 25, l’arrivo di Messi permetterebbe di incassare pro-seduta almeno 50/60 % in più. A tutto ciò andrebbe però a contrapporsi la voce “monte ingaggi”: nell’ ultimo bilancio depositato dall’ Inter erano di 191 milioni, il solo ingaggio di Leo Messi inciderebbe in aumento per almeno 35/40%. Il secondo: il business dei ricavi televisivi e questo tenendo presente che si è avviata la rinegoziazione dei diritti TV con la nuova asta che si terrà nel 2021, la presenza di Messi nel campionato italiano, dopo Ronaldo, farebbe aumentare in maniera esponenziale  il valore delle licenze all’ estero: di fatto sarebbe un grande affare sia per l’Inter ma di riflesso anche per tutta la serie A.

Fabio Accinelli