LA SCALATA A GENERALI

A piccoli passi , sia Leonardo Del Vecchio che Francesco Gaetano Caltagirone avanzano nel capitale di Generali. Il 15 gennaio  Caltagirone ha acquistato 750 mila azioni ad un prezzo medio di 15 euro tramite VM2006 salendo al 4,83 % del c.s. del Leone di Trieste. Tra il 15 ed il 16 di gennaio Del Vecchio, attraverso Delfin, ha acquistato 1,04 milioni di azioni di cui ,490 mila ad un prezzo unitario medio di 14,98 euro e 550 mila a 15,15 euro salendo così al 4,34 % del capitale del gruppo assicurativo. Era  notizia ben nota a tutti che entrambi i gruppi puntavano al 5 % del capitale di Generali. E così è stato. Lo shopping è continuato l’8 febbraio scorso quando Leonardo Del Vecchio tramite la sua holding Delfin ha acquistato 490 mila titoli di Generali ad un prezzo medio unitario di 14,955 euro e l’11 febbraio ha comprato altre 360 mila azioni a 15,0412 euro. Il fondatore di Luxottica sale così dal 4,8 al 4,85% avvicinandosi a Francesco Gaetano Caltagirone che detiene il 5 %. E’  interessante segnalare come la famiglia Del Vecchio sia al secondo posto, dopo la famiglia Garavoglia, nella Hit Parade dei più ricchi d’Italia , con una capitalizzazione di borsa al 31/12/2018 di 17.418 milioni di euro + 368 milioni di euro di dividendi , il tutto portante ad un guadagno netto per il 2018 di 551 milioni di euro, importo che rappresenta un saldo positivo tra capital gaine (guadagni/perdite dovuti alla variazioni di prezzo) e cedole. Se consideriamo la partecipazione del 3% in mano ad Edizione , il fronte dei soci privati va ad eguagliare Mediobanca, che resta però, di fatto, il singolo azionista più forte della compagnia assicurativa con un 13,04% che le permetterà , come da tradizione, di essere chiamata a comporre l’elenco dei candidati al CdA di Generali, mentre, appunto Edizione Holding dei Benetton è quarta con il 3,04% . Dopo l’approvazione del bilancio 2018, scadrà il mandato dell’attuale board, compresi anche il Presidente ed l’A.D. Sarà nel mese di maggio p.v. che il consiglio dovrà essere rinnovato dall’Assemblea, ciò significa che la lista dei possibili candidati dovrà essere definita entro Aprile p.v. . Gli azionisti chiave di Generali quali Nagel , Caltagirone e Del Vecchio, inizieranno fin da subito ad interfacciarsi per definire il prossimo assetto del ceo . Nel dettaglio il prossimo appuntamento di rilievo è il 13 marzo quando è in calendario il CdA del gruppo guidato dal ceo, Philippe Donnet, per l’approvazione dei conti 2018 che saranno resi noti al mercato il giorno successivo. Senza dimenticare il 7 maggio quando si terrà l’assemblea dei soci che dovrà eleggere il nuovo board con le liste che dovranno essere presentate entro inizio aprile. Caltagirone, nonostante l’aumento della sua partecipazione, ha già detto di non essere interessato alla presidenza, carica oggi ricoperta da Gabriele Galateri di Genola. Poniamo ora l’ attenzione all’intervista rilasciata al giornale austriaco “Der Standard” da Donnet, nella quale ha confermato che il gruppo è interessato a fare acquisizioni in Europa centrale ed in Europa dell’est, oltre ad esservi un forte interessamento  alla crescita della compagnia in sud America ed in Asia. Donnet ha altresì ribadito che il gruppo punta a far sì che l’asset management diventi la terza gamba del business sottolineando che le acquisizioni giocheranno un ruolo centrale in questa strategia. La compagnia negli ultimi tempi ha già realizzato alcuni investimenti nel settore del risparmio gestito privilegiando boutique con un business specializzato. Questa volta però, visti anche i mutati equilibri che si sono venuti a formare nella compagine azionaria, sicuramente la trattativa sui candidati sarà più laboriosa, ciò perché bisogna tener conto dell’ormai affermato ruolo che vanta Generali sul panorama assicurativo mondiale e proprio per questo motivo il board ,che si andrà a definire, non potrà quindi che avere un alto profilo di carattere internazionale. Proprio sulla base di ciò si dovranno ipotizzare figure di caratura elevata soprattutto presenti anche nei paesi chiave in cui opera Generali .Il Cda sarà formato da 13 membri e fra essi sicuramente l’AD Philipe Donnet che grazie anche al successo raccolto sul mercato dal suo nuovo quanto attento piano industriale, resterà in carica. Si andrà così a definire l’assetto di 12 poltrone. Di queste 12 , 2 sono destinate agli  indipendenti , 10 saranno suddivise , in misura ancora da definire , tra i grandi azionisti.

Fabio Accinelli