
27 Apr LA FRATTURA DEL MONDO
La guerra in Ucraina sta causando uno shock economico-finanziario sulle materie prime impensabile fino a pochi giorni orsono . Il tutto in un mondo mutato e mutando dove oramai si intrecciano , in tempo reale , interessi diversi di paesi diversi ma tutti connessi ed interdipendenti tra loro , fatto questo che rende irrilevante le distanze in kilometri e le differenze dei fusi orari. Risultato tangibile e consequenziale sotto gli occhi di tutti è il crescere di una crisi profonda e forse irreversibile del sistema eurodollaro, fatto questo che colpisce direttamente al cuore anche l’economia italiana con l’inflazione che sta già abbassando in potere di acquisto e rende tutti più poveri. Questo è il primo prezzo che le economie occidentali si ritroveranno a pagare insieme alla diminuzione del Pil europeo, ad una perdita epocale di posti di lavoro, ad una contrazione dei consumi ,in poche parole una situazione di recessione tecnica. Oggi ,come detto, si sta già assistendo alla spinta al rialzo dell’inflazione , fatto questo che si traduce in una crescente instabilità finanziaria mondiale che va direttamente a colpire e quindi indebolire sempre più il sistema eurodollaro, nato nel 1971 con il “Bretton Woods II “ con il solo iniziale sostegno del dollaro , poi all’allargato all’eurodollaro. Ecco allora che l’evoluzione economico-finanziaria mondiale , letteralmente esplosa in questi ultimi due mesi , fa prevedere per un futuro alquanto prossimo che si andrà verso un “Bretton Woods III”, sistema che si baserà su una valuta esterna come oro ed altre merci. Il cuore della questione ha un nome : “embargo”. In questa parola si nascondono azioni , reazioni, sanzioni diverse e conseguenti. Sicuramente , a ben vedere e soprattutto nel lungo periodo sarà però un “farsi del male”, questo vale sia per la Russia ma di riflesso altrettanto anche per l’Europa. Viviamo in un mondo veloce, aperto e connesso. Quando si sanziona economicamente un paese ed oltretutto non un piccolo paese , ma nel bene e nel male indubbiamente una grande mercato come quello russo , il risultato è che si diventa tutti più poveri : alla fine dei giochi ( chissà tra quanto ??) , tirando le somme forse e dico forse, si potrà capire chi veramente ne avrà pagato il prezzo maggiore . Embargo significa anche porre “sanzioni“. Sanzionare vuole dire “chiudere qualcuno dentro le proprie quattro mura ”, escludendolo così totalmente dagli schemi economici e finanziari internazionali con l’imprescindibile risultato però che chi sanziona ha di fatto perso un pezzo della propria “supply chain” e quindi sicuramente avrà anche perso totalmente un mercato dove esportare i propri beni e servizi. Quando la guerra sarà finita ci vorranno anni , tanti anni, perché l’economia mondiale possa riprendersi e comunque il primo risultato che si otterrà , peraltro già in corso, è che il dollaro ne uscirà di molto ridimensionato e quindi più debole . Per contro il renminbi diverrà molto più forte perché sostenuto da un paniere coeso e tangibile di materie prime, previa però sempre l’incognita pandemica ancora oggi dietro l’angolo. La People’s Bank of China (PBOC) si trova nella condizione di dover scegliere una nuova strategia a tutela dei propri interessi. Strategia divisa tra il vendere buoni del Tesoro per acquistare materie prime, oppure attivare fin da subito un proprio “quantitative easing” e quindi di fatto stampare renminbi per acquistare ( fare incetta ) di materie prime , soprattutto quelle russe. Quello che stiamo vedendo è il nascere e crescere, sempre di più, del “mercato dell’eurorenminbi” : primo passo ufficiale della Cina per rompere definitivamente con il passato e quindi con l’egemonia nel mercato globale dell’eurodollaro. Immediata conseguenza per l’ occidente è l’aumento inflazionistico, già in atto , collegato ad una domanda decrescente di buoni del tesoro a lungo termine da parte dei mercati. La strategia cinese è partita da molto lontano. Bisogna, onestamente , essere consci di questa realtà e quindi di cosa sia riuscita a creare la Cina negli ultimi 30 anni e soprattutto di ciò che ha in programma per i prossimi 15 . Sia USA che Europa dovranno gioco forza confrontarsi con uno “strapotere cinese”,di fatto primo partner della Russia ma anche dell’India, che viene da una meticolosa e quasi maniacale attuazione di un ben più grande piano di sviluppo ed espansione economica , finanziaria e politica . Basta vedere il consolidamento odierno della loro posizione in Asia ed la forte espansione di influenza politica e di investimenti perpetrata in Africa . Oggi l’eurorenminbi si pone in maniera indiscussa come la nuova alternativa all’eurodollaro e come possibile moneta leader mondiale per gli scambi della seconda parte del 21esimo secolo. Ecco quindi come l’embargo sia un vero e proprio boomerang per chi lo ha posto in essere , un virus che si allarga di paese in paese. Basta vedere come gli USA stiano già attraversando una forte crisi delle materie prime con tutta una serie di problematiche presenti ed in aumento in un futuro prossimo. Fatto questo che ha innescato , come detto, l’inizio della creazione di un nuovo ordine monetario mondiale, il primo a risentirne in maniera forte, crescente ed inarrestabile sarà proprio il biglietto verde. Se dovessi individuare il “momento “ in cui il tutto ha avuto inizio lo fotograferei nell’attimo preciso in cui i paesi del G7 hanno congelato le riserve valutarie , in monete diverse ed oro, della Banca Centrale Russa e questo dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Attenzione quindi sulla nuova realtà delle cose : le riserve valutarie di un paese che una volta erano considerate “inviolabili” e “prive di rischio” , oggi non sono più così poiché al “rischio di credito inesistente” si è sostituito un c.d. “rischio reale di confisca”. Come primo effetto a questa azione condivisa europea ed americana, la Russia ha reagito rivolgendosi ad est , guardando a Cina , India ed in maniera sempre maggiore anche a tutti gli altri paesi dell’est asiatico. Le problematiche russe ad esportare una quota maggiore di petrolio in Cina saranno però collegate al fatto che i russi si troveranno a fare una forte concorrenza ai sauditi su quel mercato che li vede da oltre 15 anni solidali sulle quote di produzione grazie all’accordo Opec Plus. Ritengo che le motivazioni economiche che stanno spingendo sempre più la confederazione russa nelle braccia di India e Cina non siano solo e solamente collegate alle ultime sanzioni europee ed americane , ma bensì hanno avuto inizio con la decisione di “decarbonizzazione” scelta dall’Europa pochi mesi orsono. A questo si è sommato il fatto che nei prossimi dieci anni l’Asia , con Cina ed India in testa, raddoppierà più che proporzionalmente il consumo interno di gas. Anche questo fatto andrà direttamente a collegarsi alla volontà dei paesi asiatici a rompere l’egemonia del mercato dell’eurodollaro tramite un suo costante indebolimento e per contro appoggeranno sempre di più la crescita necessaria e consequenziale di un nuovo ordine monetario mondiale dei pagamenti, come già accennato basato sull’renminbi inizialmente e sull’eurorenminbi a seguire.