LA FRATTURA DEL MONDO

LA FRATTURA DEL MONDO

La guerra in  Ucraina sta causando uno shock economico-finanziario  sulle materie prime impensabile  fino a pochi giorni orsono . Il tutto in un mondo mutato e mutando dove oramai si intrecciano , in tempo reale , interessi diversi  di paesi diversi ma tutti connessi ed interdipendenti tra loro , fatto questo che rende irrilevante  le distanze in kilometri e le differenze dei  fusi orari. Risultato tangibile e consequenziale  sotto gli occhi di tutti è il crescere di una     crisi profonda e forse irreversibile del sistema eurodollaro, fatto questo che colpisce direttamente al cuore anche l’economia italiana con l’inflazione che sta già abbassando in potere di acquisto e rende tutti più poveri. Questo è il primo prezzo che le economie occidentali si ritroveranno a  pagare insieme alla diminuzione del Pil europeo,  ad una perdita epocale di posti di lavoro, ad una contrazione dei consumi ,in poche parole una situazione di recessione tecnica. Oggi ,come detto, si sta già assistendo alla   spinta  al rialzo  dell’inflazione  , fatto questo che si traduce in una crescente instabilità finanziaria mondiale  che va  direttamente a colpire e quindi indebolire sempre più il sistema eurodollaro, nato nel 1971 con il “Bretton Woods II “ con il solo iniziale sostegno   del dollaro , poi  all’allargato all’eurodollaro. Ecco allora che l’evoluzione  economico-finanziaria mondiale , letteralmente esplosa in questi ultimi due mesi , fa prevedere per  un futuro alquanto prossimo  che si andrà verso un “Bretton Woods III”,  sistema che si baserà su una valuta esterna come oro ed altre merci.  Il cuore della questione ha un nome : “embargo”.  In questa parola si nascondono   azioni ,  reazioni, sanzioni diverse e conseguenti. Sicuramente , a ben vedere e soprattutto nel lungo periodo sarà   però un  “farsi  del male”,  questo vale  sia per la Russia ma di riflesso altrettanto anche  per l’Europa.  Viviamo in un mondo veloce, aperto e connesso. Quando si sanziona economicamente un paese ed oltretutto non un piccolo paese , ma  nel bene e nel male  indubbiamente una grande mercato come quello russo  , il risultato è che si diventa tutti più poveri : alla fine dei giochi ( chissà tra quanto ??) , tirando le somme forse e dico forse, si potrà capire chi veramente  ne avrà  pagato il prezzo maggiore  .  Embargo significa anche  porre “sanzioni“.  Sanzionare vuole  dire “chiudere qualcuno dentro  le proprie quattro  mura ”, escludendolo  così totalmente dagli schemi economici e finanziari   internazionali con l’imprescindibile risultato però che chi sanziona ha di fatto perso un pezzo della propria “supply chain” e quindi sicuramente avrà anche perso totalmente un mercato dove esportare i propri beni e servizi. Quando la guerra sarà finita ci vorranno  anni , tanti anni, perché l’economia mondiale possa riprendersi e comunque il primo risultato che si otterrà , peraltro già in corso, è che il dollaro ne uscirà di molto ridimensionato e quindi più debole . Per contro il renminbi diverrà molto più forte perché sostenuto da un paniere coeso e tangibile di materie prime, previa però   sempre l’incognita pandemica  ancora  oggi  dietro l’angolo.  La People’s Bank of China (PBOC) si trova nella condizione di   dover scegliere una nuova  strategia  a tutela dei propri interessi.  Strategia  divisa tra  il vendere buoni del Tesoro per acquistare materie prime, oppure  attivare fin da subito un proprio “quantitative easing” e quindi di fatto stampare renminbi per acquistare (  fare incetta ) di materie prime , soprattutto quelle russe. Quello che stiamo vedendo è il nascere e crescere, sempre di più,  del “mercato dell’eurorenminbi” : primo passo ufficiale della Cina per rompere definitivamente con il passato e quindi con l’egemonia nel  mercato  globale dell’eurodollaro. Immediata conseguenza per l’ occidente è l’aumento  inflazionistico,  già in atto ,  collegato ad una  domanda  decrescente di buoni del tesoro a lungo termine da parte dei mercati.  La strategia cinese è partita da molto lontano. Bisogna, onestamente , essere consci  di questa  realtà e quindi di  cosa sia  riuscita a creare la Cina negli ultimi 30 anni e  soprattutto di ciò che ha in programma per i prossimi 15 .  Sia USA che Europa dovranno gioco forza confrontarsi con uno  “strapotere cinese”,di fatto primo partner della Russia ma anche dell’India,   che viene da una meticolosa e quasi maniacale attuazione di un ben più grande piano di sviluppo ed espansione economica , finanziaria e politica . Basta   vedere  il   consolidamento odierno della   loro posizione in Asia  ed la forte espansione di influenza  politica e di investimenti perpetrata in Africa . Oggi l’eurorenminbi si pone in maniera indiscussa come la nuova alternativa all’eurodollaro e come possibile moneta leader mondiale per  gli scambi della seconda parte del 21esimo secolo. Ecco quindi  come l’embargo sia un vero e proprio boomerang per chi lo ha posto in essere , un virus che si allarga di paese in paese.  Basta vedere  come gli USA stiano  già  attraversando una forte crisi delle materie prime con tutta una serie di problematiche presenti ed in aumento in un futuro prossimo.  Fatto questo  che  ha innescato , come detto, l’inizio della creazione di un nuovo ordine monetario mondiale, il primo a risentirne in maniera forte, crescente ed inarrestabile sarà  proprio il biglietto verde.  Se dovessi individuare il “momento “  in cui  il tutto ha avuto inizio lo fotograferei nell’attimo  preciso in cui i paesi del G7 hanno congelato le riserve valutarie , in monete  diverse  ed oro,  della Banca Centrale Russa e questo dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina.  Attenzione quindi sulla nuova realtà delle cose : le riserve valutarie di un paese che una volta erano considerate  “inviolabili” e “prive di rischio”  , oggi non sono più così poiché al “rischio di credito inesistente” si è sostituito un c.d.  “rischio reale di confisca”.  Come primo effetto a questa azione  condivisa europea ed americana, la Russia ha reagito rivolgendosi  ad est , guardando a Cina , India ed in maniera sempre maggiore anche a  tutti gli altri paesi dell’est asiatico.  Le problematiche  russe  ad esportare una quota maggiore di petrolio in Cina saranno però collegate al fatto che i russi si troveranno a fare una forte concorrenza ai sauditi su quel mercato che li vede da oltre 15 anni   solidali  sulle quote di produzione grazie all’accordo Opec Plus.  Ritengo che le motivazioni  economiche che stanno spingendo sempre più la confederazione russa nelle braccia di India e Cina non siano solo e solamente collegate alle  ultime sanzioni  europee ed americane , ma bensì  hanno avuto inizio con  la decisione di  “decarbonizzazione”  scelta  dall’Europa pochi mesi orsono.   A questo si è  sommato il  fatto che nei prossimi dieci anni l’Asia , con Cina ed India in testa, raddoppierà  più che proporzionalmente il  consumo interno di gas.  Anche questo fatto andrà direttamente a collegarsi alla volontà  dei  paesi  asiatici  a rompere l’egemonia del mercato dell’eurodollaro tramite un  suo costante indebolimento e  per contro  appoggeranno  sempre di più la crescita   necessaria e consequenziale  di un nuovo ordine monetario mondiale dei pagamenti, come già accennato basato sull’renminbi inizialmente e sull’eurorenminbi a seguire.