
23 Set ITALIA E DINTORNI IN DUE NUMERI
La Banca d’ Italia ha certificato un nuovo record italiano, quello del debito pubblico , che ha toccato i 2.770,5 miliardi di euro. A questo si aggiunge un sensibile rallentamento dei consumi nella seconda parte del 2022. I dati odierni fanno prevedere che il Pil nel terzo trimestre 2022 potrebbe far segnare un – 0.8 % rispetto al trimestre precedente e un + 1,1 % rispetto al terzo trimestre 2021 . Il peggioramento congiunturale che si rileva nell’ultimo trimestre 2022 porterebbe ad una chiusura dell’anno ad un + 3 % . I due cali trimestrali consecutivi registrati, anche se di modesta entità, fanno segnare un peggioramento del quadro economico nazionale e quindi l’ inizio di una fase recessiva , fase definita dal capo economista della Bce con l’aggettivo qualificativo “mite”. Ben più gravi e conseguenti ai dati economici del 2022 saranno gli accadimenti prevedibili oggi per l’anno 2023 con un Pil che potrebbe contrarsi ad un – 0,7%. Ecco allora che dovrà reagire con immediatezza il nuovo Governo Italiano in concerto con l’Europa impostando interventi strutturali per superare e pianificare il futuro soprattutto per quella che oggi è una vera emergenza energia e consequenzialmente lavorare sul contenimento dell’inflazione che rischia di farci cadere in una piena fase recessiva. Rammento che l’Italia ha una dipendenza energetica nazionale dal gas del 50 % , contro una media UE inferiore al 20%. Ma il resto del mondo come ci vede ? E’ presto detto. Basta guardare le ultime valutazioni pubblicate dalle tre principali agenzie di rating statunitensi ( n.d.r. : valutazione sulla solvibilità di titoli di imprese e Paesi, ovvero la capacità a pagare i propri debiti ) , dove Moody’s , Standard & Poor’s e Fitch hanno confermato il rating di Baa 3. E’ stato anche rivisto al ribasso l’outlook ( n.d.r. : previsione a medio – lungo termine ) . Per le prossime valutazioni sul Paese Italia dovrebbe attendere le nuove pubblicazioni che saranno rese note a cavallo tra la fine di settembre e la prima metà di novembre. Per chiudere porrei l’attenzione al quadro generale globale sulle diverse posizioni e problematiche attuali , dove si registra l’aumento del gas dell’ 8,1% a euro 210 al megawattora alla Borsa di Amsterdam. Il petrolio segna un incremento del 2,5 % espresso dal Wti a 86 dollari/barile ed il Brent a 92,8 dollari/barile. In aumento anche il prezzo del grano che si sta avvicinando sempre di più ai livelli antecedenti l’accordo tra Kiev e Mosca sull’esportazione, con il grano duro scambiato a 971 dollari ( + 0,8% ) al bushel e quello tenero a 902 dollari ( + 1 %) al bushel. E’ una situazione globalmente assolutamente difficile ed incerta che mi porta alla memoria una citazione del filosofo russo Lev Tolstoj : “…i più forti tra tutti i guerrieri sono il tempo e la pazienza…” . Di tempo forse ne abbiamo ancora , ma di pazienza…………