ITALIA E DINTORNI IN DUE NUMERI

ITALIA E DINTORNI IN DUE NUMERI

La Banca d’ Italia ha certificato un  nuovo record italiano, quello del debito pubblico , che ha toccato i 2.770,5 miliardi di euro.  A questo si aggiunge  un sensibile rallentamento dei consumi nella seconda parte del 2022.  I dati odierni fanno  prevedere che il Pil nel terzo trimestre 2022 potrebbe far segnare un – 0.8 % rispetto al trimestre precedente e un + 1,1 % rispetto al terzo trimestre 2021 . Il peggioramento congiunturale che si rileva nell’ultimo trimestre 2022 porterebbe ad una chiusura dell’anno ad un + 3 % . I due cali trimestrali consecutivi registrati, anche  se di modesta entità,  fanno segnare  un peggioramento del quadro economico nazionale e quindi l’  inizio di  una fase  recessiva ,  fase definita dal capo economista della Bce con l’aggettivo qualificativo  “mite”.   Ben più gravi  e conseguenti ai dati  economici del 2022  saranno  gli accadimenti prevedibili oggi  per l’anno 2023  con un Pil che  potrebbe contrarsi ad un – 0,7%.   Ecco allora che dovrà  reagire con immediatezza  il nuovo Governo Italiano in concerto con  l’Europa impostando interventi strutturali per superare e pianificare  il futuro  soprattutto per quella che oggi è una vera emergenza energia e consequenzialmente lavorare sul contenimento dell’inflazione che rischia di  farci cadere in una piena fase recessiva. Rammento che l’Italia ha una dipendenza energetica nazionale  dal gas del 50 % , contro una media UE inferiore al 20%.  Ma il resto del mondo come ci vede ?  E’ presto detto.   Basta guardare le  ultime valutazioni pubblicate  dalle  tre principali agenzie di rating statunitensi ( n.d.r. :  valutazione sulla solvibilità di titoli di imprese e Paesi, ovvero la capacità a pagare i propri debiti ) , dove  Moody’s , Standard & Poor’s e Fitch hanno confermato il rating di Baa 3.  E’ stato anche rivisto al ribasso l’outlook ( n.d.r. : previsione a medio – lungo termine ) .  Per le  prossime valutazioni sul Paese  Italia dovrebbe attendere le nuove pubblicazioni che saranno rese note  a cavallo tra la fine di settembre e la prima metà di novembre.  Per chiudere porrei l’attenzione al  quadro generale globale sulle diverse posizioni e problematiche attuali , dove  si registra l’aumento del gas dell’ 8,1% a euro 210 al megawattora alla Borsa di Amsterdam. Il petrolio segna  un incremento del 2,5 % espresso dal Wti a 86 dollari/barile ed il Brent a 92,8 dollari/barile. In aumento anche il prezzo del grano che  si sta avvicinando sempre  di più ai livelli antecedenti l’accordo tra Kiev e Mosca sull’esportazione, con il grano duro scambiato a 971 dollari  ( + 0,8% ) al bushel e quello tenero a 902 dollari ( + 1 %) al bushel. E’ una situazione globalmente assolutamente difficile ed incerta che mi porta alla memoria una citazione del filosofo russo  Lev Tolstoj :  “…i più forti tra tutti i guerrieri sono il tempo e la pazienza…” . Di tempo forse ne abbiamo ancora  , ma di pazienza…………