ITA AIRWAYS

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Quando vuole anche il Governo Italiano, in questo caso  il MEF, sa essere pragmatico ed arrivare al punto senza girarci troppo intorno. E’ il caso del comunicato n. 152 del giorno 31 agosto 2022 in cui in solamente sei righe,  il MEF tramite il proprio Ufficio Stampa comunicava che per la cessione di ITA si sarebbe trattato in esclusiva con il consorzio formato dal fondo americano Certares Management LLC ( con oltre 10 miliardi di asset gestiti in vari campi), Delta Airlines Inc e Air France-KLM S.A.  In realtà si tratta di un vero e proprio “coup de théatre “ o forse sarebbe meglio dire “ colpo di forza” del Governo Draghi che avrebbe potuto benissimo decidere di soprassedere a qualsiasi decisione in attesa dell’ ormai prossimo nuovo  Governo   senza dare questa accelerata ad un dossier attinente un settore nevralgico per assicurare il futuro prossimo del Paese .  Il tutto è scaturito da  una laconica comunicazione che  nelle sue sei righe  , tra l’altro, citava :  “…la cui offerta (  n.d.r. : di Certares, Delta ed Air France ) è stata ritenuta maggiormente rispondente agli obiettivi fissati…”.  Per la cronaca gli obiettivi fissati da Palazzo Chigi riguarderebbero l’intento di lasciare in mano allo Stato Italiano circa il 40% di ITA . Il Governo Draghi  a questo punto mira a firmare l’ accordo preliminare entro e non oltre il  prossimo 10 settembre.  Lo Stato Italiano   nel  caso in cui si dovesse definire la cessione , avrebbe  due consiglieri su cinque in Cda  con un peso determinante nelle scelte strategiche ed economiche future della compagnia. Rammento  che per le regole di carattere europeo Certares e Delta , essendo  imprese di diritto USA , non possono sommare più del 50 % del c.s. di un vettore di diritto europeo, ad Air France andrebbe  quindi circa il 10 % , allo Stato Italiano la differenza. Ma a livello economico per le casse del Paese questa soluzione cosa comporterebbe? Il valore di ITA sembrerebbe essere confermato in 700 milioni che poi diverrebbero 1.950 milione tramite due  diversi aumenti di capitale sottoscritti rispettivamente dal Ministero per 650 milioni e da Certares per 600 milioni. Di fatto il closing con la cordata guidata da Certares condurrà al trasferimento della gestione di ITA al nuovo socio di maggioranza, assicurando quindi l’obiettivo primario della sua privatizzazione, con   poteri di controllo sullo sviluppo di ITA riservati al Ministero , come richiesto e dettagliato nel Dpcm.