INVESTIRE , BORSA , BOND…..GIOCHI DI POTERE MA ANCHE TANTA FIDUCIA

A Wall Street , mercato borsistico di New York esiste una massima che recita…. “ il Toro non muore di vecchiaia , ma di paura ed in particolare paura di una recessione “…..   Orbene , in dieci anni , dal 9 Marzo 2009 al Gennaio 2019 , si è chiuso un decennio straordinario  e  per certi versi forse irripetibile e mai raggiunto dall’autunno 2008,  anno di inizio della grande crisi finanziaria .   Il Dow Jones ( ndr: rappresenta le 30 aziende più rappresentative  sul mercato)  era crollato fino a 6.547 punti , lo S&P (ndr: rappresenta le 500 società più capitalizzate) si collocava a 676 ed il Nasdaq ( ndr: rappresenta il mercato dei titoli ad alta crescita e soprattutto quelli tecnologici , dove le aziende americane sono leader incontrastate in quella che poi è stata definita come la “rivoluzione tecnologica “ ) non andava oltre i 1.268 punti.   Da quel lontano Marzo 2009  ai giorni odierni il Dow Jones risulta essere quadruplicato, lo S&P è quintuplicato ed il Nasdaq spinto anche dall’irrefrenabile sviluppo della tecnologia è aumentato di ben sette volte!     Tornando al Toro , esso rappresenta il “ periodo di rialzo in borsa “ e con i suoi 123 mesi di crescita continua, è indiscutibilmente  il periodo in assoluto più longevo di Wall Street .  Risultato ottenuto ed avvalorato da fattori reali e fattuali come l’economia USA che è cresciuta meglio e più forte di  quasi tutte le altre economia nel mondo.  Guardando un po’ di numeri consolidati al 31 Dicembre 2019 e meglio le variazioni annuali dei principali tre indici: Nasdaq: + 34,8%  –  S&P 500 :+ 28,5% – Dow Jones:  + 22% .I numeri del Toro dal 2009:  Nasdaq: + 611 %   –    S&P 500 :   + 379 %   -Dow jones : + 375% .Le performances annuali realizzate per i primi sei  settori economici primari USA  alla data del 31 Dicembre 2019  per Tecnologia : + 47,5%   –   Comunicazioni : +30,6 %   –  Finanza : + 28,8 %   –   Industria : + 26,8 %   –   Immobiliare : + 24,1 %   –  Consumi di base: + 23,9% .In conclusione , il Toro continuerà a correre  così anche  per il futuro? Personalmente ritengo che i  livelli passati saranno  quantomeno difficili da raggiungere  e questo , a mio parere, sia per il prossimo decennio ma  non accadrà neppure per il 2020. Vi sono realistiche aspettative di una  leggera possibile frenata degli indici di borsa almeno fino alla primavera inoltrata del  2020 . Al momento sconsiglierei agli investitori di entrare in Borsa  con grandi capitali e di temporeggiare:  i motivi? Innanzi tutto vi sono preoccupanti segnali di incertezza portati dal non pronosticabile esito delle elezioni  presidenziali negli USA  (ndr: a parere di  chi scrive , ove l’economia USA resterà in salute , è molto, molto probabile che Trump venga rieletto) ,dall’andamento altalenante e poco certo dei rapporti con la Cina e ciò nonostante la firma del primo accordo,  dal  continuo screening cui sono sottoposte le grandi aziende dell’ high-tech .  Tutto ciò nell’ ottica di un possibile quanto fisiologico rallentamento dell’economia USA anche a causa della tendenza  crescente al protezionismo  e quindi all’isolazionismo della propria  economia.  A quanto detto però bisogna aggiungere che  la Federal Reserve ha confermato che  continuerà a mantenere i tassi di riferimento attorno all’ 1,5 / 1,75 % e la Borsa, di riflesso,  non ha oggi alternative interessanti.  In ultimo, ma non per importanza, che il rendimento (ndr: dividendo / prezzo) delle azioni dell’indice S&P 500 è superiore a quello dei titoli del Tesoro USA.   Dal 1953 ad oggi ogni volta che questo accade , nei successivi 12 mesi , l’indice è sempre aumentato in media del 18%  rimanendo  positivo per l’ 84% dei casi. Insomma, è un momento storico  molto complesso e di non facile lettura sia nel breve che nel lungo periodo , nel quale la finanza e l’economia mondiale si intersecano con la sostenibilità e con gli strumenti digitali che hanno modificato completamente il modo di relazionarsi e di informarsi.  Le società USA peraltro  questo lo hanno capito da tempo, affidandosi alla comunicazione che ha trasmesso, agli investitori, il loro  l’impegno per un futuro più sostenibile e responsabile e questo nonostante i messaggi  spesso poco concilianti  di Trump al riguardo. Esiste però un punto su cui tutti sono d’accordo .E’ il fatto innegabile che l’economia USA crea , da sempre ma negli ultimi anni ancora di più tramite le misure economiche ( forse discutibili ) di Trump , un alone di “ fiducia” che ha permesso di acquisire  un trend positivo e crescente  nel gradimento degli investitori  : Wall Street ha un “ aplomb “ unico verso gli investitori , è innegabile! Il mercato americano riesce a generare fiducia presso clienti, consumatori , investitori nazionali ed internazionali, dipendenti delle stesse compagnie quotate,  stakeholder  e questo sia sul mercato nazionale che su quelli di un mondo sempre più globalizzato. Senza dubbio alcuno Wall Street è riuscita a ricreare valore  intorno alla parola “ fiducia” e questo proprio tramite l’espansione del digitale che ha assunto oggi un ruolo fondamentale ed insostituibile nel rapporto “ triangolare “ del mercato  borsistico  tra società , stakeholder e finanza. Chiudiamo questa  veloce disamina sul mercato USA con una citazione del 1912 di JPMorgan : “ Non darei mai denaro ad una persona di cui non mi fido , neanche con tutte le garanzie del mondo…Penso che questo sia la base fondamentale di qualsiasi business “.

Fabio Accinelli