
31 Gen INVESTIRE , BORSA , BOND…..GIOCHI DI POTERE MA ANCHE TANTA FIDUCIA
A Wall Street , mercato borsistico di New York esiste una massima che recita…. “ il Toro non muore di vecchiaia , ma di paura ed in particolare paura di una recessione “….. Orbene , in dieci anni , dal 9 Marzo 2009 al Gennaio 2019 , si è chiuso un decennio straordinario e per certi versi forse irripetibile e mai raggiunto dall’autunno 2008, anno di inizio della grande crisi finanziaria . Il Dow Jones ( ndr: rappresenta le 30 aziende più rappresentative sul mercato) era crollato fino a 6.547 punti , lo S&P (ndr: rappresenta le 500 società più capitalizzate) si collocava a 676 ed il Nasdaq ( ndr: rappresenta il mercato dei titoli ad alta crescita e soprattutto quelli tecnologici , dove le aziende americane sono leader incontrastate in quella che poi è stata definita come la “rivoluzione tecnologica “ ) non andava oltre i 1.268 punti. Da quel lontano Marzo 2009 ai giorni odierni il Dow Jones risulta essere quadruplicato, lo S&P è quintuplicato ed il Nasdaq spinto anche dall’irrefrenabile sviluppo della tecnologia è aumentato di ben sette volte! Tornando al Toro , esso rappresenta il “ periodo di rialzo in borsa “ e con i suoi 123 mesi di crescita continua, è indiscutibilmente il periodo in assoluto più longevo di Wall Street . Risultato ottenuto ed avvalorato da fattori reali e fattuali come l’economia USA che è cresciuta meglio e più forte di quasi tutte le altre economia nel mondo. Guardando un po’ di numeri consolidati al 31 Dicembre 2019 e meglio le variazioni annuali dei principali tre indici: Nasdaq: + 34,8% – S&P 500 :+ 28,5% – Dow Jones: + 22% .I numeri del Toro dal 2009: Nasdaq: + 611 % – S&P 500 : + 379 % -Dow jones : + 375% .Le performances annuali realizzate per i primi sei settori economici primari USA alla data del 31 Dicembre 2019 per Tecnologia : + 47,5% – Comunicazioni : +30,6 % – Finanza : + 28,8 % – Industria : + 26,8 % – Immobiliare : + 24,1 % – Consumi di base: + 23,9% .In conclusione , il Toro continuerà a correre così anche per il futuro? Personalmente ritengo che i livelli passati saranno quantomeno difficili da raggiungere e questo , a mio parere, sia per il prossimo decennio ma non accadrà neppure per il 2020. Vi sono realistiche aspettative di una leggera possibile frenata degli indici di borsa almeno fino alla primavera inoltrata del 2020 . Al momento sconsiglierei agli investitori di entrare in Borsa con grandi capitali e di temporeggiare: i motivi? Innanzi tutto vi sono preoccupanti segnali di incertezza portati dal non pronosticabile esito delle elezioni presidenziali negli USA (ndr: a parere di chi scrive , ove l’economia USA resterà in salute , è molto, molto probabile che Trump venga rieletto) ,dall’andamento altalenante e poco certo dei rapporti con la Cina e ciò nonostante la firma del primo accordo, dal continuo screening cui sono sottoposte le grandi aziende dell’ high-tech . Tutto ciò nell’ ottica di un possibile quanto fisiologico rallentamento dell’economia USA anche a causa della tendenza crescente al protezionismo e quindi all’isolazionismo della propria economia. A quanto detto però bisogna aggiungere che la Federal Reserve ha confermato che continuerà a mantenere i tassi di riferimento attorno all’ 1,5 / 1,75 % e la Borsa, di riflesso, non ha oggi alternative interessanti. In ultimo, ma non per importanza, che il rendimento (ndr: dividendo / prezzo) delle azioni dell’indice S&P 500 è superiore a quello dei titoli del Tesoro USA. Dal 1953 ad oggi ogni volta che questo accade , nei successivi 12 mesi , l’indice è sempre aumentato in media del 18% rimanendo positivo per l’ 84% dei casi. Insomma, è un momento storico molto complesso e di non facile lettura sia nel breve che nel lungo periodo , nel quale la finanza e l’economia mondiale si intersecano con la sostenibilità e con gli strumenti digitali che hanno modificato completamente il modo di relazionarsi e di informarsi. Le società USA peraltro questo lo hanno capito da tempo, affidandosi alla comunicazione che ha trasmesso, agli investitori, il loro l’impegno per un futuro più sostenibile e responsabile e questo nonostante i messaggi spesso poco concilianti di Trump al riguardo. Esiste però un punto su cui tutti sono d’accordo .E’ il fatto innegabile che l’economia USA crea , da sempre ma negli ultimi anni ancora di più tramite le misure economiche ( forse discutibili ) di Trump , un alone di “ fiducia” che ha permesso di acquisire un trend positivo e crescente nel gradimento degli investitori : Wall Street ha un “ aplomb “ unico verso gli investitori , è innegabile! Il mercato americano riesce a generare fiducia presso clienti, consumatori , investitori nazionali ed internazionali, dipendenti delle stesse compagnie quotate, stakeholder e questo sia sul mercato nazionale che su quelli di un mondo sempre più globalizzato. Senza dubbio alcuno Wall Street è riuscita a ricreare valore intorno alla parola “ fiducia” e questo proprio tramite l’espansione del digitale che ha assunto oggi un ruolo fondamentale ed insostituibile nel rapporto “ triangolare “ del mercato borsistico tra società , stakeholder e finanza. Chiudiamo questa veloce disamina sul mercato USA con una citazione del 1912 di JPMorgan : “ Non darei mai denaro ad una persona di cui non mi fido , neanche con tutte le garanzie del mondo…Penso che questo sia la base fondamentale di qualsiasi business “.
Fabio Accinelli