IL PERIODO NERO DELL’INDUSTRIA ITALIANA

Per l’economia solo e solamente dati negativi. E’ un trend negativo costante .Dopo il taglio delle stime del Pil , i segnali negativi su export e produzione , il declassamento dell’Italia da parte di tutte le agenzie di rating , la certificazione dell’Istat dei dati negativi sul fatturato e sugli ordinativi dell’industria italiana , oggi vediamo in “rosso” tutti i comparti con dati pesanti per mezzi di trasporto e nella farmaceutica. Nel mese di Dicembre 2018 il fatturato è diminuito del 3,5 % rispetto al precedente mese di novembre. Su base annua si accerta una diminuzione del 7,3 % con una flessione tendenziale  addirittura più pronunciata dal mese di novembre 2009. Nel dettaglio si rilevano ordinativi calati dell’1,8 % congiunturale e del 5,3 % tendenziale, valori ai minimi dal Luglio 2016 . Per il 2018 si evidenzia la crescita del fatturato al 2,3 % , passando così dal 5,6% dell’anno precedente ; di riflesso per gli ordini si registra un +2% contro il 6,3 del 2017. Vi è quindi un calo del fatturato congiunturale del -2,7 % per il mercato interno e del -4,7 % per il mercato estero. Circa gli autoveicoli , vi è una diminuzione del – 3,1% per il mercato interno e del -2,3% per il mercato estero. Nella bagarre negativa di tutti i comparti ve ne sono alcuni però il cui “rosso” rileva dati molto preoccupanti , tra essi quelli dei mezzi di trasporto con un -23,6% ; dell’industria farmaceutica con un – 13% ; dell’industria chimica con un – 8,5% e dell’industria delle apparecchiature elettriche con un – 21,4%. Ad oggi si salva solo il comparto dei macchinari e delle attrezzature con un + 5,4%. Dopo la comunicazione ei dati negativi sul fatturato e sugli ordinativi dell’industria italiana, ieri è stata una giornata nera anche per piazza affari. La borsa di Milano ha chiuso con un – 0,5% , in Europa solo Londra ha fatto peggio con un – 0,56%. In questo contesto anche lo spread, ovvero il differenziale tra Bund tedeschi e Btp italiani, è passato da 262 punti a 268. Sicuramente questi nuovi dati negativi portano , secondo chi scrive, ad avvalorare la necessità della riapertura immediata dei cantieri e ciò a partire dalle grandi opere. Solamente così si può reagire all’odierno contesto economico che sta rallentando il paese Italia che ha per vocazione e specializzazione industriale un forte indirizzo all’export. La riapertura dei cantieri , porterebbe occupazione, crescita e contrasterebbe gli elementi negativi ciclici nel mondo economico.

Fabio Accinelli