
19 Gen GENERALI: I NAVIGATORI DELLA “VIA DI MEZZO”
Si guarda all’assemblea del 29 Aprile p.v. , come al “point break” del futuro prossimo della Compagnia di Trieste , primo gruppo assicurativo italiano, del suo presidente Gabriele Galateri di Genola e dell’a.d. Philippe Donnet. Di fatto lo scontro per il controllo di Generali ha avuto inizio con le dimissioni dalla vicepresidenza di Francesco Gaetano Caltagirone . Lettera di dimissioni dal board formalizzata con a compendio una serie di accuse circostanziali agli attuali amministratori e quindi dimissioni che potrebbero essere preparatorie ad una successiva azione legale risarcitoria. La prima conseguenza delle dimissioni di Caltagirone si è palesata nella giornata di Venerdì 14 c.m. con una flessione in borsa del titolo al – 1,52%. La frattura tra il board attuale ed il fronte rappresentato dal “Patto di Consultazione “ composto dagli azionisti Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt si è acclarata con l’annuncio da parte di questi ultimi di una lista alternativa a quella predisposta dal consiglio di amministrazione uscente . E non solo. Le dimissioni di Caltagirone , dopo 15 anni da consigliere, di cui 12 come vicepresidente , segnano un evidente punto di non ritorno e sono da riportare in un quadro operativo molto più ampio. Con questa mossa l’ormai ex vicepresidente si è messo nella condizione giuridica di evitare future accuse di “concerto” al momento della presentazione ufficiale di una lista alternativa a quella presentata dal consiglio di amministrazione uscente . La lista dei pattisti dovrà però essere formata da amministratori estremamente “attraenti”, non solo per il mercato ma e soprattutto agli occhi dei fondi internazionali che detengono l’ampia maggioranza sia delle azioni che dei diritti di voto delle Generali e che voteranno in assemblea pensando esclusivamente al proprio tornaconto ed al portafoglio dei loro sottoscrittori. Come vedremo qui di seguito nel dettaglio delle percentuali possedute, oggi vi è un sostanziale pareggio tra le quote detenute dai tre soci pattisti e quelle, a vario titolo, detenute da Mediobanca . I due terzi del totale dei voti sono , come detto, al di fuori del perimetro dei due gruppi che da mesi si stanno fronteggiando. I Soci in Generali alla data del 28 Dicembre 2021 sono i seguenti: 0,39% Azioni proprie, 6,51% Altri, 21,05% Azionisti Retail, 34,75% Investitori Istituzionali, 17,2% Gruppo Mediobanca, 16,13% Patto di Consultazione ( 6,61% Gruppo Del Vecchio, 7,98% Gruppo Caltagirone, 1,54% Fondazione Crt ), 3,97% Gruppo Benetton. La partita a scacchi sul tavolo di Generali ha avuto inizio.