GENERALI: I NAVIGATORI DELLA “VIA DI MEZZO”

GENERALI: I NAVIGATORI DELLA “VIA DI MEZZO”

Si  guarda all’assemblea del 29 Aprile p.v. , come al  “point break”  del  futuro prossimo della Compagnia di Trieste  , primo gruppo assicurativo italiano, del suo presidente Gabriele Galateri di Genola e dell’a.d. Philippe Donnet.   Di fatto  lo scontro per il controllo di Generali  ha avuto inizio con le dimissioni dalla vicepresidenza di Francesco Gaetano Caltagirone .  Lettera di dimissioni dal board  formalizzata con a compendio una serie di accuse  circostanziali agli attuali amministratori  e quindi dimissioni che potrebbero essere preparatorie ad una successiva azione legale risarcitoria. La prima conseguenza delle dimissioni di Caltagirone si è palesata nella giornata di   Venerdì 14 c.m.  con una flessione in borsa del titolo al  – 1,52%.   La frattura tra il board attuale ed il fronte rappresentato  dal “Patto di Consultazione “ composto dagli azionisti Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt si è acclarata con l’annuncio da parte di questi ultimi di una lista alternativa a quella predisposta  dal consiglio di amministrazione uscente .  E non solo.  Le dimissioni di Caltagirone , dopo 15 anni da consigliere, di cui 12 come  vicepresidente , segnano un evidente punto di non ritorno e sono da riportare in un quadro operativo  molto più ampio.  Con questa mossa l’ormai ex vicepresidente si è messo nella condizione giuridica di evitare future accuse di “concerto” al momento della presentazione ufficiale di una lista alternativa a quella presentata dal consiglio di amministrazione uscente . La lista dei pattisti  dovrà  però essere  formata  da  amministratori estremamente  “attraenti”, non solo per il mercato ma e soprattutto   agli occhi dei fondi internazionali che detengono l’ampia maggioranza  sia delle azioni  che dei diritti di voto delle Generali e che voteranno in assemblea pensando esclusivamente al proprio tornaconto ed al portafoglio dei loro sottoscrittori. Come  vedremo  qui di seguito  nel dettaglio delle percentuali possedute, oggi vi è un sostanziale pareggio tra le quote detenute dai tre soci pattisti e  quelle, a vario titolo, detenute  da Mediobanca .  I due terzi del totale dei voti sono , come detto, al di fuori del perimetro dei due gruppi che da mesi  si stanno fronteggiando. I Soci in Generali alla data del 28 Dicembre 2021 sono i seguenti:   0,39% Azioni proprie,   6,51% Altri,   21,05% Azionisti Retail,   34,75% Investitori Istituzionali,   17,2% Gruppo Mediobanca,   16,13% Patto di Consultazione ( 6,61% Gruppo Del Vecchio, 7,98% Gruppo Caltagirone, 1,54% Fondazione Crt ),   3,97% Gruppo Benetton.  La partita a scacchi sul tavolo di Generali ha avuto inizio.