ESG : ACRONIMO DI SOSTENIBILITA’

ESG : ACRONIMO DI SOSTENIBILITA’

Se risulta facile tradurre l’acronimo ESG  (Environmental, Social and Governance factors), è più difficile percepire ed interpretare  i corretti caratteri di sostenibilità e le esigenze correlate degli stakeholder corporate. Oggi gli ESG sono, a tutti gli effetti “occhi virtuali” attraverso i quali la finanza riesce a leggere e quindi capire il reale grado di sostenibilità di un investimento.  In altre parole sono il nuovo scenario usato da analisti, agenzie di rating e quindi investitori professionali  per dialogare con le aziende. Il primo step è l’individuazione di una strategia   di medio-lungo periodo in cui l’investimento sostenibile sia  finalizzato nella creazione di  “valore” sia per l’investitore che per la società nel suo complesso combinando una attenta e puntuale analisi finanziaria con quella sociale, ambientale e quindi in poche parole di “buon governo”. Si tratta di una combinazione tra finanza e sostenibilità che rappresenta valori economici ( in soldoni) importantissimi con un trend mondiale in crescita continua. Nel dettaglio l’anno 2020 ha portato gli investimenti sostenibili a superare il tetto dei 35 mila miliardi di dollari. L’Europa da sola supera quota 12 mila miliardi.  A livello puramente economico risulta interessante porre l’accento sul ritmo con cui questo tipo di investimenti crescono, nel periodo 2018-2020 hanno segnato un + 15%. Il periodo della pandemia da Covid ha fatto registrare  un ulteriore aumento dovuto alla nascita di un maggiore  interesse e sensibilità anche nella finanza verso  tematiche prettamente orientate alla sostenibilità.  Entrando nel merito di quanto accade in Italia , il 77% degli investitori , anche piccoli, ben conosce gli SRI ed  il 18% ha investimenti in questa tipologia di prodotti credendo così di poter affiancare in modo reale il futuro prossimo di molte delle sfide globali  di sostenibilità oggi aperte. Esiste in Europa una chiara regolamentazione  (SFDR: Sustainable Finance Disclosure Regulation) che impone alle aziende una precisa rendicontazione su temi anche non strettamente economico – finanziari ed ai gestori di investimenti abilitati una codificazione capillare di cosa sia effettivamente un investimento sostenibile parametrandosi  alle  nuove esigenze e relative aspettative della qualità di un investimento. Di fatto  è mutato quindi il concetto stesso di “creazione di valore” , ridefinendolo in modo da integrare al valore finanziario anche la crescita “ economica sostenibile della società” indirizzata ad orizzonti temporali anche di lungo periodo dove le performance aziendali sono “sezionate” a 360° tramite informazioni più trasparenti sulle sfide, rischi e relative opportunità. Il primo risultato di questo cambiamento è che le aziende si trovano ora a doversi confrontare con una platea di interlocutori più complessa, gli stakeholder tipici della sostenibilità si fondono con quelli puramente della finanza, mescolando così gli  obiettivi e le relative    metodologie con  una platea internazionale dove la “comunità ESG “ è globale per  contenuti e sfide in Climate Change, Diversity o Human Rights e quindi in  KPI correlati.