ECONOMIA OGGI: UNO SCHEMA GIA’ VISTO NELL’ULTIMO SECOLO

ECONOMIA OGGI: UNO SCHEMA GIA’ VISTO NELL’ULTIMO SECOLO

La verità è che nel sistema economico e finanziario mondiale, USA in primis,  oggi esiste troppa liquidità .  Bisogna assolutamente rimuoverne una larga parte ed intervenire senza più alcun indugio per fermare le  speculazioni, ridurre i prezzi delle case e così pure di molti altri beni , in testa le materie prime .  L’enorme volatilità della moneta  USA sta causando , a cascata , ripercussioni su tutti gli altri mercati, nessuno escluso  ma principalmente quello europeo  seguendo appunto uno schema operativo,  economico-finanziario, già visto e ben conosciuto. Durante l’ultimo secolo  si sono succedute prima la crisi di Wall Street del 1929, poi la crisi finanziaria del 2008, in mezzo l’ Earth Summit di Rio de Janeiro del 1992 atto ad innescare un costosissimo e quanto mai insicuro processo di una prima fase della transizione ecologica , fino ad arrivare al piano Next Generation EU che ha di fatto dato il via alla prima iniziativa europea  centrata sul principio del “debito comune” per  progetti  indirizzati al cambiamento .  Tutto questo però in un contesto socio-politico di estrema insicurezza. E’ dei nostri giorni  la deflagrazione di due shock  tanto imprevisti quanto di portata globale ,  il primo iniziato a febbraio 2020, il Covid ed il secondo a febbraio 2022  la guerra russo-ucraina : nessuno dei due è terminato e  per nessuno dei due si può  oggi ipotizzare quando e come potranno avere una  fine . Tutto questo crea una vera e propria  tempesta perfetta,   preambolo ad un vero e proprio “  uragano economico e finanziario” in arrivo. La sua reale forza   non è ipotizzabile e  nessuno ne può conoscere la reale portata. Questa situazione deve invitare gli investitori a prepararsi al peggio. Guardando ad Ovest ,  negli USA ,  i mercati pensano ( o forse sperano ) che la FED possa gestire la situazione.  Il primo passo della FED  è stato quello di preannunciare l’intenzione di invertire i programmi di acquisto  di obbligazioni di emergenza  riducendo così il proprio bilancio. Il QT ( quantitative tightening) avrà inizio nel corso di questo mese ed aumenterà fino a toccare i 95 miliardi di $ al mese in  riduzione di titoli .  Altro grande fattore che crea instabilità economica  con  preoccupazione sui mercati globali è la guerra in Ucraina ed il suo devastante impatto su tutte le  materie prime ed i carburanti. Guardando i prezzi sul petrolio e sul gas hanno subito aumenti  più che proporzionali dovuti dalle continue interruzioni degli approvvigionamenti causati dal peggior conflitto nel cuore dell’Europa dalla seconda guerra mondiale . Il rialzo potenzialmente potrebbe posizionarsi con un balzo fino a 150/175 $ al barile.  In questo momento non si stanno intraprendendo ancora  azioni adeguate e congrue per proteggere l’Europa dai risvolti economici causati dalle fluttuazioni dei prezzi del petrolio nel breve periodo: primo risultato tangibile il panico da inflazione. Una corsa affannosa ed inarrestabile su entrambe due le sponde dell’Oceano Atlantico con tassi intorno all’ 8% sia in USA che in Europa , fatto questo che causa grandi difficoltà ed incertezze a tutte le Banche Centrali. Concludendo la situazione ad oggi  la si può fotografare come segue. USA: Indici azionari in rosso a causa dei timori legati all’elevata inflazione correlata alla prospettiva di una politica monetaria restrittiva da parte della FED. Sul fronte investitori  si attende l’esito del meeting odierno della BCE ed il dato del 10 giugno sull’indice dei prezzi al consumo di maggio nel paese, questo  per ottenere un quadro aggiornato che  evidenzierà  gli atteggiamenti dei policy maker raffrontato sempre con la forza reale del grado di inflazione. L’indice S&P 500 fluttua nelle contrattazioni sempre sui minimi , trascinato in costante ribasso dalla debolezza di tutti i settori. Il decennale USA ha riconquistato quota 3% ,  petrolio in aumento in una altalena continua dipendente però dai dati sulle scorte che hanno nuovamente evidenziato un’offerta inadeguata. Pongo  l’accento sul fatto che i mercati stanno dimostrando da una parte di voler superare le preoccupazioni legate alla frenata dell’economia cinese , oggi in ripresa grazie alla rimozione delle restrizioni ed agli interventi di stimolo da parte del Governo di Pechino, ma dall’altra continuano a rimanere sotto scacco sul fronte dell’inflazione alimentata dai prezzi in salita delle materie prime causa il conflitto in Ucraina. EUROPA: Le parole di ieri della Presidente della BCE Lagarde hanno avuto come conseguenza una reazione negativa da parte di tutte le Borse europee. Pesa soprattutto l’annuncio di un possibile rialzo a settembre di oltre lo 0,25% , con inflazione prospettica in continuo rialzo. Volo dello spread con il Btp-Bund a sfiorare i 230 punti. ASIA: Indici mercati e quindi economia in rosso , anche se i dati macro economici resi noti  da  Pechino  hanno evidenziato una crescita, anche se di poco , migliore alle attese dell’export cinese nel mese di maggio .  Oggi il mondo economico e finanziario è globale,  tutto correlato e connesso in tempo reale. Una volta i diversi  Stati  gestivano i  “propri numeri “ nelle piazze dei singoli paesi e qui vi restavano nascosti  per molto tempo, ora le piazze  sono digitali. Il momento  geopolitico ed economico globale che abbiamo vissuto con la pandemia ed in questo periodo con la guerra  cambierà la storia degli anni a venire, si tratta di un qualche cosa di  cui si scriverà sui libri di storia per i prossimi 50 anni.  Come scriveva Ezra Weston Loomis Pound , poeta statunitense : “…E poi , quando smisero i re, ricominciarono i banchieri…”.