ECONOMIA IN CADUTA LIBERA

ECONOMIA IN CADUTA LIBERA

Rallenta la crescita, aumenta  l’inflazione.  Causa l’effetto combinato tra  pandemia,  guerra russo –   Ucraina e  consequenziale   aumento dei prezzi delle materie prime si è formata la “tempesta perfetta”, fatto  che porterà oltre 263 milioni di persone in povertà. In questa situazione il Fmi ha tagliato al ribasso la stima del Pil italiano per il 2022 al +2,3% e per il 2023 al +1,7% e questo dopo che si era registrato  nel 2021 un +6,6% . Circa l’ inflazione il Fmi prevede per l’Italia un incremento nel 2022 al +5,3% contro il +1,9% del 2021. Significative anche le stime  del Pil mondiale da parte del Fmi : +3,6%  sia per il 2022 che per il 2023, questo dopo la crescita al +6,1% del 2021. In questo contesto, oggi  21 aprile,  gli investitori ed economisti europei ed americani ( questi ultimi ritengono però che l’inflazione sia arrivata al picco)  attendono con ansia le mosse future delle banche centrali dai discorsi di Powell e Lagarde in occasione del convegno economico del Fondo Monetario Internazionale. L’ Asia è divisa nettamente tra il Giappone dove la Bank of Japan rimane supportiva attraverso una politica monetaria decisamente accomodante nel tentativo primo di contenere il rialzo dei tassi e la  Cina dove i  duri lockdown imposti dal governo centrale pesano e frenano  di molto l’economia, tanto che le borse in chiusura al 20 aprile hanno fatto segnare un -2,26% Shanghai, -2,90% Shenzhen e -1,47% Hong Kong.  In questo quadro di assoluta incertezza e paura generalizzata voglio porre un breve accento su un fatto interno italiano, ovvero l’innalzarsi del “rischio usura”. Si calcola che saranno possibili soggetti passivi almeno 30 mila micro e piccole imprese del commercio e dei pubblici esercizi. Le imprese a “rischio usura “ sarebbero tra  26 / 44 mila , ovvero tra il 9,4 /15,5% di quelle che nel corso del 2021 si sono viste negare un prestito da parte di una banca.