
24 Nov E’ PARTITA LA GIOSTRA DEI FONDI SU TELECOM ITALIA
La prima Opa porta il nome del fondo di private equity americano Kkr . A seguire ci sarà la carica, tra gli altri, del fondo Cvc Capital Partner (nato da uno spin- off di Citibank con Nomura e Advent), dell’anglosassone Bain e dello svedese Eqt e questo , al momento , è solo l’inizio. Si vocifera che la prima contromossa , posta in essere dal maggior azionista di Telecom con il 23,9% , la francese Vivendi facente capo a Vincent Bollorè, ostile alla discesa in campo di fondi stranieri, sarà quella di far pervenire una proposta informale alle istituzioni italiane atta a mettere in sicurezza la rete e le infrastrutture sensibili di Telecom, garantendo contemporaneamente il livello di occupazione e quindi la salvaguardia economica e sociale dell’azienda. Ritengo che Vivendi, pur di contrastare l’odierna Opa di Kkr, potrà allearsi con qualche faltro investitore al fine unico di lanciare a sua volta ed a stretto giro un’offerta migliorativa , vestendosi così della “ bandiera europea” a difesa dell’asset italiano sicuramente di valore strategico per la comunità tutta , anche beneficiando delle risorse del Pnrr. Ricordo a chi legge , che un investitore di bandiera USA , come Kkr, ai sensi e per gli effetti del “Cloud Act USA” , su richiesta specifica del Governo degli Stati Uniti , deve mettere immediatamente a disposizione delle Autorità Governative americane preposte tutti dati della società acquisita che passano tra le “nuvole” e tra essi anche quelli sensibili. E’ questo il primo motivo di preoccupazione ed attenzione del Governo Italiano oltre al fatto di voler conoscere con anticipo, in caso di acquisizione della società della rete , quali asset confluiranno al suo interno , con quale grado di indebitamento , con quanti dipendenti operativi e soprattutto chi sarà a controllare di fatto Telecom. Per tale motivo il Governo mentre da un lato lascia fare giustamente al mercato che deciderà in merito alla parte finanziaria e di puro business , dall’altra ha costituito in tutta fretta un apposito gruppo di lavoro , un vero e proprio comitato, formato da esponenti del Governo oltre che da tecnici-esperti , al fine di valutare nel dettaglio le possibili ricadute che potrebbe portare tale operazione . Al contempo ha fissato l’obiettivo , oggi primario , che è quello di mettere in sicurezza la rete e quindi i suoi dati anche nell’ottica della volontà di Kkr , proponente l’Opa , di voler dividere dopo l’acquisizione la società in almeno due parti. Da una parte la società della rete con il fine specifico di fare così esplodere il suo vero valore e dall’altra una società ad-hoc prettamente commerciale ed attinente all’offerta di servizi di telefonia per gli utenti.