CINA: LA CRIPTO “E-YUAN”

CINA: LA CRIPTO “E-YUAN”

E’ la valuta digitale ufficiale della Cina.  Creata appositamente per accrescere il controllo del governo cinese sui flussi finanziari ed affrancarsi da tutti i sistemi tradizionali in dollari americani.  Era l’anno 806 d.c. quando l’imperatore Hien Tsung introdusse  per primo nel paese  l’uso della banconota. Dopo più di dodici secoli, sempre dalla Cina. Nel 2014 ha avuto inizio lo sviluppo della moneta virtuale della People Bank of China che ha portato alla nuova e rivoluzionaria  nascita della  valuta digitale emessa direttamente dalla banca centrale. Trattasi a tutti gli effetti di una valuta a corso legale che si affianca allo yuan cartaceo , definita come CBDC.  Coinvolge circa il 15% della popolazione e 12 metropoli tra cui Pechino e Shanghai.  Esiste una differenza fondamentale con la maggior parte delle criptovalute già esistenti ed è quella che gli utenti , per poter possedere e quindi utilizzare l’e-yuan , sono  prima obbligati ad aprire presso la banca centrale un portafoglio virtuale ufficiale , comunemente definito “wallet”.  Tra gli  scopi principali, anche se non dichiarato da Pechino, vi è anche quello di aumentare il controllo governativo sui flussi finanziari sia in funzione di anti riciclaggio, sia per contrastare le fughe dei  capitali all’estero. In questo nuovo contesto appare chiaro come venga altresì accentuato il controllo statale sulle vite dei cittadini.  Ad oggi i “wallet” sono oltre 260 milioni per un computo economico di circa 180 milioni di transazioni in valuta e-yuan.  Fine principale del governo cinese è quello di rendere l’e-yuan utilizzabile e fruibile anche all’estero e quindi anche per i cittadini non cinesi ,  portando  di fatto ad un riassetto degli equilibri geopolitici globali. Questo nuovo sbocco  economico e finanziario della  Cina  tramite l’e-yuan , in questo momento storico, acquista  un valore strategico ma  anche politico di primaria importanza. Pechino vuole riuscire a trasferire denaro digitale all’estero e/o ricevere pagamenti da altri paesi fuori dalla Cina senza dover più passare dai sistemi di pagamento internazionali , oggi come oggi , monopolizzati dal dollaro USA come lo Swift. A ben vedere , sulla base dell’odierna esperienza della guerra russo-ucraina , la Cina tramite questa  nuova tipologia di pagamenti internazionali vuole giocare d’ anticipo  evitando al paese , in caso di sanzioni da parte dell’Occidente , l’isolamento finanziario che oggi sta patendo la Russia in seguito appunto all’invasione dell’Ucraina.  Ma non solo!   Xi Jinping vuole poi assolutamente affrancare la Cina dai pagamenti in dollari che rappresentano in questo momento oltre il 40% di tutte le transazioni mondiali , contro il 3,2% complessivo di quelli in valuta cinese , percentuale che acclara la necessità di un veloce rafforzamento dello yuan come moneta di riferimento degli scambi internazionali.  Di fatto il progetto dell’e-yuan potrebbe stravolgere, se non controbilanciato in tempi stretti dall’introduzione di euro e dollaro digitali, il mercato internazionale delle valute cambiando drasticamente i rapporti di forza globali a favore della “potenza” cinese.  Non è casuale la notizia del giorno 18 Luglio nella quale il presidente cinese Xi Jinping ha ufficialmente invitato a Pechino tutti i leader europei a Pechino per discutere del nuovo  assetto del mondo economico e finanziario globale  mutato e mutando dopo le ultime crisi pandemiche e geopolitiche.