BTP : INSERITI NELLA “TOP TRADE” DI MORGAN STANLEY

Sono i Btp a scadenza triennale con un elevato spread ed una curva ripida che rendono i BTP italiani una vera eccezione tra le obbligazioni di tutti i paesi sviluppati. Fattivamente il loro ritorno è appetibile per gli investitori globali una volta che viene valutato il rischio di cambio . Il carry sui Btp a tre anni con una collegata copertura sul dollaro può arrivare a rendere anche il 4,1 % annuo, pur con i tassi a questi livelli. Tutto questo contesto mette i BTP in una posizione unica tra i titoli “ investment grade” e l’attrattività sul loro acquisto resta anche se si deve pur sempre tener conto della volatilità. Tra i tanti investitori stranieri attirati dai titoli di Stato europei sono stati soprattutto gli investitori giapponesi che vedono questi rendimenti assai appetibili. Non bisogna dimenticarsi che oggi, il Giappone, è stato raggiunto dalla Francia per gli scambi di titoli a tassi zero per una durata di 10 anni. Ecco allora che Morgan Stanley ha ritenuto che i fondamentali di breve termine dell’Italia sono di gran lunga   migliori rispetto a quanto percepito sul mercato, tanto che ora stanno spingendo gli acquisti sui bond italiani utilizzati soprattutto per aumentare il rendimento dei propri portafogli . E’ di ieri la concomitanza del fatto di come l’Italia abbia evitato la procedura di infrazione sui conti pubblici e ci sia stata  la nomina di una “colomba” come la Lagarde alla BCE e come conseguenza per l’Italia finanziaria  subito i rendimenti dei Btp  sono scesi per tutte le scadenze: quelli biennali si sono portati sotto zero (- 0,03 %) ; quelli decennali sono calati di 26 punti base in un giorno arrivando al valore di 1,59 %.  Ecco allora che gli investitori di tutto il mondo si sono buttati sui Btp , anche perché oggi quasi 13 mila miliardi di titoli di Stato sono con rendimenti negativi , mentre i Btp con interessi fino a pochi giorni fa superiori al 2% sono tornati in auge. Per il Tesoro si tratterà di potersi finanziare per i prossimi mesi, con interessi molto più contenuti : infatti un calo permanente di 100 punti base dei rendimenti dei titoli di Stato italiani per tutte le varie scadenze porterà alle casse Statali un risparmio intorno ai 2 miliardi di interessi per il primo anno e quasi il 5 % per il secondo anno. Tutto ciò renderà più facile le emissioni e collocazioni di circa 180 miliardi di euro di BoT e Btp da qui a fine anno.

Fabio Accinelli