BREXIT:IL PAESE RIMANE A GUARDARE INCREDULO

Pensavamo di essere l’unico Paese al mondo che, in democrazia, si reca a votare alle elezioni politiche , ed il partito risultato vincitore poi, puntualmente, dopo un anno si trova all’opposizione anziché al Governo. Bene, lo stesso effetto lo stiamo vivendo  in Gran Bretagna. Votato il referendum sulla Brexit nel 2016, ad oggi, si cerca ancora un rinvio al 31 gennaio 2020 con una legge anti no deal  e ,quindi,  a voce degli europeisti anglosassoni  contro la volontà popolare. Sono ore drammatiche a Westminster dove si sta decidendo l’attuazione della Brexit con una uscita dalla UE senza accordo. Martedì i deputati del Parlamento, raccolti nella House of Commons, avevano già inflitto al premier Tory Boris Johnson, una cocente sconfitta grazie  all’apporto di 21 conservatori moderati, votando, appunto, una legge che prorogherebbe di tre mesi l’addio degli anglosassoni a Bruxelles. E così è stato. La House of Commons ha approvato in via definitiva il suindicato provvedimento, che  oggi passerà alla House of Lords. Il testo della legge “ anti no deal” stabilisce  che non può esserci appunto un “no deal” senza il consenso del Parlamento, concedendo il tempo necessario per raggiungere un nuovo accordo con la UE nel summit del 31 ottobre. In caso di mancata intesa, si costringerebbe il premier Johnson a chiedere a Bruxelles un ulteriore estensione di tre mesi dell’art.50 ,quindi, fino al 31 gennaio 2020. Giuridicamente è un testo di Legge molto preciso studiato in ogni suo punto per legare le mani con doppio nodo a Johnson . Così si limita la sua capacità ad agire al punto tale che la sua approvazione, di fatto, sarebbe secondo molti giuristi inglesi pari ad una mozione di sfiducia. Lasciare l’Unione Europea senza intese che regolino con precisione gli scambi , costerebbe alla Gran Bretagna oltre 16 miliardi di dollari in esportazioni perduti verso la UE, ovvero il 7% del totale delle vendite  britanniche. In questa voce rientrerebbero 5 miliardi di export perduti nel compendio dei veicoli a motore, 2 miliardi in prodotti animali e 2 miliardi in tessile ed abbigliamento . The show must go on: ad oggi il primo atto comporterebbe la stretta della Brexit in dogana, dove tornerebbero dazi e bollette .

Fabio Accinelli