BORSE, MERCATI E GESTORI PRIMA E DOPO IL 26 MAGGIO

Nel momento in cui si sceglie un fondo di investimento la variabile principale da calcolare è quella dei valori di rendimento e le tempistiche della sua permanenza in vetta alle classifiche della reddittività. Dall’01.01.2019 al 30.04.2019 i migliori fondi internazionali hanno avuto una rendita superiore al 30 %, i gestori europei un rendita del 25 %, gli azionari specializzati su Piazza Affari intorno al 20%. E’ un mondo dove, l’approccio giusto per inquadrare l’investimento azionario è l’orizzonte di medio/lungo periodo e quindi dove le borse offrono sempre prospettive di rendimento più gratificanti per l’investitore . Basta guardare l’ultimo decennio per vedere che gli strumenti di risparmio gestito, che investono sui mercati internazionale ed europei, sono riusciti ad ottenere un ritorno annuale intorno al 10%, più volatile Piazza Affari posizionata di poco sotto al 5%. Da ciò si capisce come allungare il periodo di riferimento di un investimento sia la metodologia corretta per chi vuole investire sull’azionariato . Oggi su un mercato sempre più globalizzato ci sono due incognite : 1) il neo protezionismo di Donald Trump con la  guerra commerciale con la Cina e gli altri partner . Analizzando la piazza finanziaria globale si evidenzia che su 250 grandi investitori di fondi con un volume di masse gestite pari a 687 miliardi di dollari, il rischio di una guerra commerciale continuata e globale è giudicato come il maggior rischio per il 37 % dagli operatori, la  frenata dell’economia cinese per il  16% ; 2)elezioni europee 26 maggio 2019 : qui si attende un trend in salita della volatilità . Infatti l’esito delle prossime elezioni porteranno un carico di novità soprattutto sugli assetti politici con consequenziali impatti per i mercati dove i principali canali di volatilità sarebbero correlati ad una maggiore accondiscendenza sulla flessibilità delle regole di bilancio. Si potrebbe vedere all’inizio un effetto positivo sul mercato equity con un euro forte, valore questo basato sull’effetto portato dallo stimolo di politiche più espansive . Di riflesso  meno positive sarebbero le reazioni su progetti di investimento con tempi più lunghi ciò perché a causa delle forze populiste in aumento nel panorama europeo , il mercato dei titoli governativi si troverebbe a subire un regime di volatilità più che proporzionale rispetto ai valori del mercato di oggi. Nel dettaglio sono sei in Europa le piazze a rischiare di più dopo le elezioni del 26 maggio.Spagna: a causa della faticosa ricerca della costituzione di una nuova maggioranza di governo; Germania: a causa della difficile transizione della leadership tedesca; Francia: a causa del completo fallimento di ogni tentativo di riforme pensate da Macron;Austria: a causa degli attualissimi scandali che porteranno, di fatto, ad elezioni anticipate in tempi strettissimi; Italia: dovesse rafforzarsi la Lega verrebbe avvalorata di conseguenza una maggiore “rilassatezza fiscale” , maggior causa di aumento dei timori degli investitori europei ed internazionali sulla sostenibilità del debito pubblico italiano. Siffatta situazione porterebbe ad un maggior premio da pagare a copertura dell’incremento del rischio e ciò con un allargamento dello spred. Basta vedere la recente impennata dello spred tra i BTP a 10 anni ed il corrispettivo scattato sopra i 290 punti base: sintomo chiaro del crescente nervosismo degli investitori per una cronica ed insanabile conflittualità dei due partiti che sostengono il Governo.; Regno Unito: il valore delle elezioni sarà molto elevato a livello nazionale più che europeo . Se il partito conservatore dovesse perdere ancora terreno nei confronti del “Brexit Party” vi sarebbero conseguenze gravi quanto veloci con  una “hardliner” dell’elettorato anglosassone a favore di un’uscita immediata e senza accordo dall’Europa. Ciò causerebbe un drastico quanto immediato ribasso del valore della sterlina sui mercati internazionali con ripercussioni , oggi non ipotizzabili sui mercati finanziari.

Fabio Accinelli