BANCHE ITALIANE: DALLA BCE NUOVI ESAMI

Non vi è dubbio alcuno che per le Banche Italiane, dopo i risultati degli “stress test”, si paventano nuovi banchi di prova da parte della BCE con le nuove soglie minime previste di capitale. Ad oggi, i risultati sugli “ stress test” ,hanno confermato risultati positivi nello scenario dei nostri Istituti di Credito. Il momento comunque  è delicato, ciò perché il comparto bancario italiano si trova a dover affrontare un esposizione, ai titoli sovrani ,che a causa  del rialzo continuo dello spread ,peraltro sempre quotato intorno ai 300 p.b. , di fatto ha provocato un aumento proporzionale del profili di rischio per le Banche portatrici, nel loro patrimonio di tali titoli, rendendo così problematico il processo di pulizia di NPL. Nel merito dei numeri il settore creditizio italiano perde di fatto 345 p.b. di Cet 1 ratio, valore da confrontare ai 395 p.b. che si registrano mediamente in Europa. I numeri delle Banche Italiane oggi lo rendono migliore sia di quello britannico che di quello tedesco. Nel corso dei mesi precedenti e questo fino ad oggi, le Banche hanno reagito all’instabilità registrata su BTP con vendite mirate ,guardando sempre verso il segmento specifico del HOLD TO COLLECT, valore necessario oltre che utile per diminuire l’impatto di eventuali danni . Facendo 4 conti il rialzo dello spread nel corso del terzo trimestre costerà ben 8 p.b. di Cet 1 ratio. A complicare questa situazione vi è anche l’odierno modello di business delle Banche Italiane che di fatto correla i profitti ottenuti dagli Istituti di Credito ad una forte volatilità del mercato:  ciò soprattutto in merito al margine netto di interesse . Bisogna rammentare che gli stress test hanno riscontrato risultati ben superiori a quella che è la soglia critica del capitale pari a 5,5 % . Il mercato, in questi giorni, sta seguendo, per il comparto bancario, la strada delle vendite. Hanno  lasciato sul terreno l’1,25 % Intesa San Paolo,  il 3,44 % BTPR; il 2,14 % Btm ; l’1,8 % l’Unicredit. Le variazioni percentuali da inizio anno hanno visto MPS perdere il 60,32 % del proprio valore, UBI Banca  il 23.26% ,Intesa San Paolo il 28.66%, Unicredit 25,62% e Banca Carige 44,44 %.

Fabio Accinelli